Unbreakable Kimmy Schmidt: La nuova serie ideata da Tina Fey

Dopo essere stata abbandonata da NBC, la nuova serie comica ideata da Tina Fey arricchisce il palinsesto di programmi originali del popolare servizio di streaming.

La premessa

Unbreakable Kimmy Schmidt: Ellie Kemper in una scena della serie di Netflix
Unbreakable Kimmy Schmidt: Ellie Kemper in una scena della serie di Netflix

Quattro giovani donne vengono sequestrate e rinchiuse in un bunker, convinte dal loro rapitore che il mondo esterno sia stato distrutto. Dopo quindici anni di reclusione, le "donne talpa" (questo il nome assegnato al quartetto dai media americani) vengono liberate e la più giovane, Kimmy Schmidt, decide di rifarsi una vita a New York. Una volta arrivata nella Grande Mela, Kimmy diventa la nuova coinquilina di Titus Andromedon, attore squattrinato ed apertamente gay, e si fa assumere come babysitter da Jacqueline Voorhees, donna ricca ed eccentrica affetta da problemi coniugali. La ragazza dovrà fare i conti con un presente a lei in gran parte ignoto, ma anche con un passato tutt'altro che lontano...

Personaggi ed interpreti

Unbreakable Kimmy Schmidt: le attrici Ellie Kemper e Jane Krakowski in una scena dello show
Unbreakable Kimmy Schmidt: le attrici Ellie Kemper e Jane Krakowski in una scena dello show

Kimmy, un concentrato di ottimismo ed innocenza, è interpretata da Ellie Kemper, nota per The Office e Le amiche della sposa. Titus Andromedon ha le fattezze di Tituss Burgess, un attore di Broadway precedentemente apparso in 30 Rock, mentre Carol Kane appare nel ruolo di Lillian Kaushtupper, padrona di casa del palazzo in cui vivono i protagonisti. Il cast fisso è completato da Jane Krakowski nei panni di Jacqueline.

Tra le guest star della prima stagione possiamo menzionare Martin Short (il dottor Sidney Frampf, chirurgo plastico con un lieve difetto di pronuncia), Tim Blake Nelson (il patrigno di Kimmy), Dean Norris (Le Loup, incaricato di insegnare a Titus come fare per sembrare etero), Jon Hamm (il "reverendo" Richard Wayne Gary Wayne, l'uomo che sequestrò Kimmy), Tina Fey e Jerry Minor (Marcia e Chris, due avvocati incompetenti con il compito di far condannare il reverendo).

Dal network allo streaming

Unbreakable Kimmy Schmidt: Titus e Kimmy in una scena tratta dagli episodi dello show targato Netflix
Unbreakable Kimmy Schmidt: Titus e Kimmy in una scena tratta dagli episodi dello show targato Netflix

Dopo la chiusura di 30 Rock, durato sette stagioni, Tina Fey ha firmato un contratto con la NBC per produrre direttamente, senza la fase test del pilot, una stagione di tredici episodi per un nuovo programma intitolato Tooken (successivamente modificato in Unbreakable Kimmy Schmidt). La serie, creata da Fey e Robert Carlock, doveva far parte della programmazione midseason di NBC, con l'intento di ravvivare il palinsesto comico del "pavone". Poi, il 21 novembre 2014, l'annuncio della trasferta: Unbreakable Kimmy Schmidt diventerà la prima sitcom originale trasmessa da Netflix (se si esclude l'animato BoJack Horseman), con la conferma anticipata di una seconda stagione. I primi tredici episodi, come da consuetudine, sono stati messi a disposizione degli utenti di Netflix tutti nello stesso giorno, il 6 marzo 2015. Per via delle sue origini più tradizionali, Unbreakable Kimmy Schmidt si presenta con una struttura iniziale più episodica, con puntate per lo più autoconclusive, per poi tramutarsi in una storia esplicitamente serializzata, in particolare negli ultimi tre episodi, incentrati sul processo a Richard Wayne Gary Wayne. Per lo stesso motivo, le prime puntate, già completate prima dell'annuncio ufficiale del passaggio a Netflix, hanno una durata tipica da sitcom generalista, intorno ai 22 minuti (per poter inserire le interruzioni pubblicitarie), mentre il resto della stagione arriva persino ai 28 minuti per episodio. Infine, il fatto che la serie fosse inizialmente prevista per NBC spiega l'assenza di elementi propriamente "adulti", nella fattispecie le parolacce (tutte sostituite da vari eufemismi). Ciò potrebbe cambiare per la seconda annata, ma sarebbe altrettanto interessante vedere se la serie vorrà mantenere i limiti dei network tradizionali nonostante la sua nuova collocazione (vedi la quarta stagione di Arrested Development, prodotta da Netflix).

Il tocco di Tina Fey

Unbreakable Kimmy Schmidt: Jane Krakowski interpreta Jacqueline
Unbreakable Kimmy Schmidt: Jane Krakowski interpreta Jacqueline

Siamo lontani dalle atmosfere autobiografiche ed autoironiche di 30 Rock, ma si riconosce comunque in Unbreakable Kimmy Schmidt la firma dissacrante e spassosa di Tina Fey, capace di creare personaggi strambi, persino assurdi, ma in fin dei conti umani ed amabili. Basti pensare a Jacqueline, il cui passato diviene una sottotrama con la giusta dose di follia (forse troppa per un canale come NBC, a dirla tutta). E ancora: i flashback, i nomi bislacchi, le ospitate memorabili (Jon Hamm deve in gran parte a Tina la sua carriera comica) e gli ammiccamenti alla cultura popolare americana. Due, in particolare, sono da applauso: nel decimo episodio, in cui appare Le Loup, questi afferma che almeno due attori della serie Entourage sarebbero gay nella vita, e vediamo una serie di foto di celebrità, fra cui George Clooney e Barack Obama, che si sarebbero avvalse dell'aiuto di Le Loup per sembrare etero (o almeno, questa è una delle interpretazioni della sequenza in questione); mentre i nomi di Marcia e Chris, gli avvocati incapaci, traggono ispirazione da Marcia Clark e Christopher Darden, celebri per la loro partecipazione al processo nei confronti di O.J. Simpson.

In mezzo a tutto questo c'è Kimmy, la cui voglia di tornare a vivere supera qualunque ostacolo, primo fra questi un'ignoranza generale per quanto concerne la società contemporanea, e dà al programma quell'energia assolutamente vitale per superare il traguardo delle prime puntate, belle ma limitate da una struttura autoconclusiva. Con questo ruolo Ellie Kemper dimostra, dopo anni di ruoli secondari o camei, di saper reggere sulle proprie spalle la responsabilità principale della serie. Aspettiamo con ansia il prossimo anno per vedere come si evolverà la sua interpretazione "indistruttibile".

Conclusione

Prodotto affascinante per il suo essere ibrido fra un network e una piattaforma di streaming, esilarante per le sceneggiature e le interpretazioni, Unbreakable Kimmy Schmidt conferma il ruolo di Netflix nella ridefinizione del modo in cui vengono realizzate e consumate le serie televisive. Un esperimento riuscitissimo, imperdibile soprattutto per chi ama la scrittura di Tina Fey.

Movieplayer.it

4.5/5