True Detective: i personaggi del torbido show HBO

Otto episodi, un'indagine appassionante e tenebrosa che dura 17 anni, e un manipolo di personaggi indimenticabili per la prima stagione dell'ultimo gioiello HBO: eccovi una piccola guida per conoscerli meglio.

La prima stagione di True Detective è basata su una storia autoconclusiva; la prossima (o le prossime) stagione dello show di Nic Pizzolatto, infatti, sarà incentrata su altre vicende e altri personaggi. Qui abbiamo due detective mal assortiti alle prese con un omicidio che si rivelerà legato a numerosi, orribili delitti; i due finiranno per svelare una spaventosa cospirazione criminale con le sue ramificazioni nelle scena politica e nelle forze dell'ordine. Ma, pur nella sua tragica e ipnotica complessità, la vicenda resta in secondo piano rispetto alla forza dell'introspezione psicologica che caratterizza True Detective: ed è proprio ai personaggi, al cuore e all'anima del magnifico show HBO, che abbiamo voluto dedicare questo spazio.

I true detectives

Hart & Cohle, Cohle & Hart. Per assonanza, heart and soul (cuore e anima), ma anche hot and cold (caldo e freddo). Nei loro nomi ci sono le loro contraddizioni, e l'antitesi che porterà a scontri selvaggi, e poi, a lungo andare, a un'alleanza fruttuosa. La carta vincente dello show di Nic Pizzolatto è nella caratterizzazione dei suoi eroi, incredibilmente penetrante, coraggiosa, ruvida: proviamo a conoscerli meglio.

Rustin Cohle (Matthew McConaughey) Nel 1995, quando si trova ad indagare sull'omicido rituale di una giovane donna ritrovata in un campo della Louisiana, a Martin Hart è stato da poco assegnato un nuovo partner, un uomo silenzioso, introverso, con al seguito un ingombrante taccuino che gli cagiona il soprannome di "uomo delle tasse". Non sarà facile per lui anche solo iniziare a conoscere meglio l'ombroso collega; e non sarà facile nemmeno per noi. Rust è un pessimista cosmico e un misantropo, convinto che l'umanità, afflitta dall'innaturale, tragica condanna alla coscienza di sé, dovrebbe "ribellarsi alla sua programmazione, smettere di riprodursi ed andare incontro all'estinzione". Dopo aver perso la sua famiglia anni prima, vive in completa, ascetica solitudine. Nel suo lavoro è assolutamente brillante, ma non per questo la collaborazione con i colleghi è semplice: è visto come distante, sgradevole e saccente e in ogni caso qualunque tipo di frequentazione sociale gli trasmette un insopportabile stress che cura con la bottiglia. La sua tendenza all'abuso di alcool e altre sostanze che alterano la coscienza è vestigia di un incarico sotto copertura durato per ben quattro anni; una delle tante esperienze traumatiche che hanno reso Rust Cohle l'individuo complesso, fragile e tormentato che è. La frequentazione di Marty è particolarmente destabilizzante per Rust - il collega ha una vita perfetta, una donna che lo ama, due splendide bambine, e profana tutto questo tradendo la moglie - ma il contatto con lui e la sua famiglia, insieme alla ricerca che li lega per 17 anni, è anche l'elemento che fa riemergere la sua emotività.
Martin Hart (Woody Harrelson). Un uomo gioviale, carismatico, che sprizza fiducia e benessere da ogni poro, Marty è all'apparenza l'opposto di Rust. Si definisce "un uomo normale", e le sue figlie lamentano il fatto che, al contrario di Rust, non ha mai sparato a nessuno, ma è abbastanza intelligente da vedere l'eccezionalità della mente del collega, e ammirarlo; è dotato infatti di una naturale curiosità verso il prossimo, e di una notevole capacità di empatia. Tuttavia, almeno all'inizio, il suo interesse per il partner è mera convenzione; come tutti, prova diffidenza e repulsione nei confronti di Cohle, e ovviamente è infastidito dalla morale che gli fa Rust sulle sue scappatelle. In realtà, i tradimenti e le bugie sono il sintomo, e nemmeno l'unico, di una pericolosa nevrosi emersa definitivamente nell'uomo in coincidenza con una stereotipata "crisi di mezza età". L'incontro con Rust contribuirà a fare deflagrare l'illusione della sua felicità domestica ma, alla lunga, servirà anche a riconciliarlo con i suoi demoni interiori e di conseguenza con la sua famiglia.

Le donne di Hart

Rust ha perso le sue donne: la bimba uccisa in un incidente, la moglie che l'ha lasciato poco dopo. Le donne nella vita di Marty, invece, sono molte. Anzi, indubbiamente troppe.

Maggie Hart (Michelle Monaghan). Ha incontrato suo marito durante gli anni del college, e da allora ha profuso la totalità delle sue notevoli risorse nel suo rapporto con lui e, dopo la nascita delle figlie, nella gestione della famiglia. Intelligente, arguta e indipendente grazie al suo lavoro come infermiera, Maggie si lascia ingannare solo fino a un certo punto dai comportamenti di Marty. Quando Rust entra nella vita della coppia, è affascinata dalla sua fragilità e dalla sua sensibilità, e il marito se ne sente minacciato; ma tra Marty e Rust, Maggie finirà per scegliere sé stessa, e un futuro più sereno per le sue figlie.

Le ragazze. Audrey e Maisie (Madison Wolfe e Meghan Wolfe) sono le figlie di Marty e Maggie, due bambine sane e tranquille; l'instabilità paterna, tuttavia, con gli anni inzia a pesare sulla famiglia, e a pagarne lo scotto è sorpattutto la figlia maggiore, Audrey, che inizia a mostrare inquietanti inclinazioni già nel 1995. Nel 2002, immediatamente prima della rottura tra i genitori, Audrey è diventata un'adolescente ribelle, sprezzante e sessualmente attiva, cosa che porta a uno scontro violento con il padre.

Lisa Tragnetti (Alexandra Daddario). Quella con Lisa è la più prolungata e significativa delle relazioni extraconiugali di Martin Hart. Lei è una giovane e disinibita stenografa legale, ed è in tribunale che i due si sono conosciuti. Il loro rapporto è passionale, ma, ovviamente, insalubre, come sottolinea Cohle che definisce Lisa "un bel guaio".

I detective "ombra"

Detective Maynard Gilbough e Detective Thomas Papania. Gilbough e Papania (Michael Potts e Tory Kittles) sono i due investigatori che, nel 2011, riprendono in mano all'articolato caso risolto a suo tempo da Rust e Marty, sospettando che non sia affatto risolto. La loro funzione è quella di "legare" le testimonianze di Cohle e Hart, creando una cornice per i diversi piani temporali.
Per il resto, come abbiamo già visto, i "veri detective" sono altri. E non li dimenticheremo mai.