The Bear è una delle serie più ansiogene della tv: ambientata nella cucina di un locale di Chicago, il The Beef, la prima stagione è girata come fosse un film di guerra. The Bear 2, su Disney+ dal 16 agosto con 10 nuovi episodi, è invece più simile a un racconto sportivo. La brigata dello chef Carmy (Jeremy Allen White) unisce le forze per dare vita a un nuovo locale. The Bear, appunto. Ognuno ha un compito preciso: Marcus è il pasticcere e per affinare la sua tecnica va a Copenaghen, per imparare da uno dei più promettenti talenti europei. A interpretarlo è Lionel Boyce, che, in modo molto appropriato, ha risposto alle nostre domande da una cucina.
Ci siamo tolti subito una curiosità: come fa a indossare sempre il cappello di lana in una cucina? "Porto il cappello tutti i giorni: forse aiuta!" dice ridendo, spiegando meglio: "A volte il berretto mi tiene così caldo che lo tolgo tra una scena e l'altra. È folle portare un berretto in una cucina bollente!"
Sull'ansia che genera la serie invece: "Sono fortunato: tutti nella serie sono su di giri, mentre il mio vive nel suo mondo. Io mi posso rilassare mentre loro urlano! C'è un episodio della prima stagione, e ogni tanto in questa in cui sono teso anche io. È folle, ma poi, quando c'è lo stop, torniamo tutti d'accordo. Facciamo delle battute e la tensione se ne va. Scherziamo e ci mangiamo un biscotto".
The Bear 2: intervista a Lionel Boyce
Lionel Boyce è Marcus, il pasticcere
Marcus è uno degli esseri umani più puri della serie. Non è capace di non tenere agli altri. In questi nuovi episodi accetta di andare a Copenaghen per studiare, anche se significa lasciare a casa la madre malata. Essere incapaci di pensare agli altri è un punto di forza o una maledizione? Secondo Boyce: "È un'arma a doppio taglio. È entrambe le cose. Penso sia una bella qualità tenere così tanto agli altri da mettersi ad ascoltarli e provare empatia. Ma così ti occupi sempre degli altri e mai di te stesso. In questa stagione esploriamo proprio questo. Si preoccupa di tutto tranne che di lui! E cerca di trovare un equilibrio".
Boiling Point e The Bear: quando il piano sequenza corre in cucina
Nell'episodio numero quattro seguiamo Marcus in Danimarca. Ci sono delle scene in cui studia dei dolci e li mette tutti sul tavolo, quasi come fosse un chirurgo. L'attore racconta così quei momenti: "È stato devastante sprecare i dolci, perché erano buonissimi! Ho mangiato un morso di tutti: dovevo assicurarmi di capire di cosa si trattasse! Ne ho mangiati parecchi. Ho passato tanto tempo a Copenaghen, dove abbiamo girato, a mangiare così tante cose diverse, che alla fine non ho avuto bisogno di mangiare per settimane!"
The Bear e il prezzo del successo
In The Bear 2 Marcus deve creare tre nuovi dolci per rendere prezioso il menù di Carmy e Sydney (Ayo Edebiri). Il suo maestro in Danimarca gli dice che il segreto del successo è fare casino e sbagliare molto. Lionel Boyce è d'accordo: "Devi tenerci, ma anche lasciarti andare e fare le cose. Si sbaglia, ma si impara soltanto facendo le cose. Non si può controllare tutto, bisogna lasciarsi andare. Sì, il segreto è fare casino! È così che vivo anche io: cercando di capire come funziona!"
The Bear: perché è una delle migliori serie dell'anno
Per raggiungere l'eccellenza bisogna però anche essere un po' ossessionati da ciò che si ama: "Tutti possono diventare bravi in qualcosa, arrivando a un buon livello, ma per essere eccellenti ci vuole qualcosa di più di una buona base. Devi diventare un fan: studiare, imparare qualsiasi cosa. Più sai, più padroneggi ciò che stai facendo. Non si tratta più della parte pratica dell'atto: ma diventa una cosa astratta. Puoi usare la tua conoscenza e il tuo punto di vista per fare qualcosa che nessuno ha fatto prima".