I punti interrogativi dell'Enigmista stanno diventando risposte. Dopo tanti rinvii, dubbi e incertezze, finalmente sappiamo quando The Batman arriverà al cinema. Mancano poco meno di nove mesi al fatidico 4 marzo 2022, giorno in cui il reboot dedicato al Cavaliere Oscuro approderà in sala. Le riprese di The Batman sono terminate a marzo, ma a breve Matt Reeves, Robert Pattinson e Colin Farrell torneranno sul set in Scozia per qualche ciak aggiuntivo. Dopo il clamoroso successo di Joker e le sensazioni positive lasciate dal trailer di The Suicide Squad, in casa DC si respira aria di rinascita anche grazie a The Batman. Un progetto rischioso, certo, ma anche ricco di fascino. Una rilettura della genesi di Batman che potrebbe mettere in scena il personaggio sotto una luce inedita. E allora ecco cinque motivi per cui dovremmo fidarci di questo cinecomic.
1. Un Batman inedito
Batman al cinema è stato tante cose: un paladino, un vigilante, un simbolo, una maschera sotto cui nascondere paure e dolori, ma non è mai stato un detective vero e proprio. E per quanto possa sembrare strano a dirsi, la natura più autentica de Il cavaliere oscuro è proprio quella investigativa. Chi ha giocato alla splendida saga videoludica targata Rocksteady lo sa bene: Batman è un investigatore sopraffino, acuto, attento. Un eroe che sfrutta l'eccellente tecnologia in suo possesso soprattutto per fare luce sulla scena del crimine e mettersi sulle tracce dei criminali. Una sfumatura fondamentale del personaggio alla quale Matt Reeves darà grande spazio e attenzione. In tal senso il primo trailer ci ha molto rassicurato: nemici che lasciano indizi da decifrare, atmosfere torbide da thriller fincheriano e un tono parecchio cupo. Tutti ingredienti che promettono un Batman dark, messo alla prova anche a livello psicologico, oscuro in modo totalmente nuovo rispetto al passato
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2. Il "non problema" Pattinson
Non c'è un modo gentile per dirlo: chi si lamenta della scelta di Robert Pattinson criticandolo ancora per Twilight, forse ha visto solo Twilight. Al di là dei leciti gusti personali sulla presunta aderenza o non aderenza dell'attore al ruolo, è palese che Robert Pattinson abbia intrapreso da anni un percorso attoriale di tutto rispetto. Consapevole dei suoi limiti e di alcune scelte sbagliate in gioventù, l'attore si è messo in gioco e in discussione. E lo ha fatto dedicandosi spesso al cinema d'autore. Da Cronenberg, che ha costruito Cosmopolis tutto attorno a lui e lo ha rivoluto in Maps to the stars, passando per Herzog e Nolan. Esplorando i generi, Pattinson si è mosso con intelligenza tra scenari post-apocalittici (con il bellissimo The Rover), fantascienza esistenziale (High Life, in cui regge il film da solo) e horror lovecraftiani (il suggestivo The Lighthouse). Insomma, il nostro ha dimostrato più volte di saper gestire personaggi complessi, e noi troviamo che il male di vivere di un giovane Bruce Wayne possa vestirgli a pennello.
3. La vera anima di Gotham
Da queste parti abbiamo amato la saga batmaniana di Christopher Nolan e applaudito davanti a Joker, ma dobbiamo essere sinceri: fatta eccezione per Batman Begins (in cui appariva fumosa e oscura), Gotham City negli ultimi anni è stata sacrificata sull'altare del realismo. Le scelte artistiche di Nolan e Todd Philips, assolutamente coerenti con il loro approccio alla materia, hanno reso la città di Batman molto simile a una "normale" New York degli anni Ottanta o sovrapponibile a una Chicago contemporanea. Due trasposizioni che hanno di fatto privato Gotham City della sua natura decadente, cupa e gotica. Una sfumatura che soltanto Tim Burton ha saputo ricreare alla perfezione sul grande schermo. Consapevole di questa mancanza, Matt Reeves ha pensato bene di ambientare molte sequenze in Inghilterra e in Scozia, girando laddove lo stesso Bob Kane (creatore di Batman) aveva preso ispirazione per la città dell'Uomo Pipistrello. Dalle prime immagini rubate dal set scorgiamo chiese, costruzioni e ambientazioni dal grande impatto gotico. Elementi perfetti per riportare Gotham alla sua naturale dimensione piena di fascino e personalità. Perché, in fondo, Gotham City non è solo una città, ma un personaggio con un'anima da salvare o condannare.
4. I nemici
Assieme a Spider-Man, Batman è il supereroe dei fumetti con i nemici più interessanti e iconici. Parliamo di antagonisti dotati di grande varietà, e per questo capaci di sfidare il Cavaliere Oscuro sul piano fisico, psicologico, persino politico e sociale. Da questo punto di vista ci rassicura sapere che The Batman ospiterà almeno tre nemici molto amati dei fan del personaggio, ovvero Catwoman, l'Enigmista e il Pinguino. Tre nemici che non vengono trasposti al cinema sin dagli anni Novanta (visto che ne Il cavaliere oscuro il personaggio interpretato da Anne Hathaway non viene mai chiamata Catwoman), ovvero dallo splendido Batman - Il ritorno di Tim Burton e dal meno entusiasmante Batman Forever. Le prove attoriali di Michelle Pfeiffer, Danny De Vito e Jim Carrey sono rimaste nell'immaginario collettivo con tutto il loro peso iconico, ma ammettiamo che il casting di Zoë Kravitz, Paul Dano e dell'irriconoscibile Colin Farrell ci stuzzicano non poco. Il fatto di rivedere tre villain così diversi e complementari nello stesso film ci intriga molto, perché si tratta di tre figure capaci di rapportarsi a Batman in tre modi completamente diversi. L'Enigmista lo sfida sul campo della psiche, Catwoman lo seduce e ne mette alla prove l'etica, mentre il Pinguino fa venire a galla tutto il marcio della società di Gotham, criminale e non. Una triade ben assortita che rende The Batman un film degno di attenzione.
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5. Le fonti nobili
Cinema e fumetto sono due cose diverse. Per quanto settima e nona arte si parlino sempre più spesso, è inevitabile che le trasposizioni cinematografiche tradiscano la fonte fumettistica, portando avanti una loro visione di quei personaggi amati sulle tavole. Però, nel caso di The Batman, Matt Reeves ha dichiarato più volte di essersi ispirato a due celebri graphic novel di Batman. Stiamo parlando di Batman: Anno Uno e Batman: il lungo Halloween, ovvero due capisaldi fondamentali della storia editoriale del Cavaliere Oscuro. Nel primo Frank Miller rilegge le origini di Batman in chiave parecchio introspettiva, mentre nella seconda Jeph Loeb racconta una serrata caccia a un killer che ammazza puntualmente durante tutte le festività dell'anno. In entrambe le storie emerge la perdizione di Gotham City, città preda di squallore e violenza. Due fonti nobili, che aggiornate sul grande schermo con il giusto tatto possono dare vita a un grande film.