Solo e gli altri: il futuro degli spin-off di Star Wars

Il secondo film del filone antologico del franchise creato da George Lucas pone le basi per diverse strade future. Ecco le nostre ipotesi sui contenuti dei prossimi spin-off cinematografici.

Solo: A Star Wars Story, Alden Ehrenreich in una foto del film
Solo: A Star Wars Story, Alden Ehrenreich in una foto del film

È ora nelle sale cinematografiche del mondo intero Solo: A Star Wars Story, un film ibrido da più punti di vista: inizialmente affidato a Phil Lord e Chris Miller, il lungometraggio sulle prime avventure di Han Solo (Alden Ehrenreich) è poi finito in mano a Ron Howard, incaricato di portare a termine le riprese (e rigirare gran parte del materiale esistente) senza compromettere la data d'uscita già fissata; ma è anche un film dalla duplice identità sul piano narrativo, poiché da un lato fa parte del cosiddetto filone antologico di Star Wars, dove ciascun film racconta una storia completa e autoconclusiva senza ricollegarsi - per lo meno cronologicamente - agli Episodi attuali (sia Solo che Rogue One: A Star Wars Story sono ambientati prima di Guerre stellari), ma dall'altro introduce anche elementi che sembrano destinati a essere esplorati in altri lungometraggi, impressione confermata già prima dell'uscita quando Ehrenreich ha affermato di essere sotto contratto per tre film in totale. Pertanto, dopo aver già scritto, un anno e mezzo fa, un approfondimento sugli spin-off che ci interesserebbe vedere, questa volta passiamo in rassegna i titoli che sono effettivamente probabili, in base a quanto visto in Solo (non parleremo quindi del film dedicato a Obi-Wan Kenobi, di cui sarebbe concretamente in atto la lavorazione).
N.B. Questo articolo contiene spoiler.

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Solo o accompagnato?

La prima domanda, basandoci anche su quanto affermato da Ehrenreich, riguarda proprio la presenza di Han: protagonista di altri due film tutti suoi, accompagnato dal fido Chewbacca, o comprimario in altri lungometraggi ambientati nel medesimo periodo? Probabilmente influirà anche il box office (mentre scriviamo queste righe Solo ha chiuso il primo weekend a livello mondiale con meno di 150 milioni di dollari), ma è preferibile la seconda opzione, per due motivi: consente alla Lucasfilm di sfruttare il personaggio in versione giovane senza dover costruire il marketing su di lui (al netto delle reazioni per lo più positive, c'è ancora chi nutre forti dubbi su un Han Solo cinematografico senza le fattezze di Harrison Ford), e di dare a ciascun film in cui - eventualmente - apparirà un'identità propria a livello contenutistico e visivo, mantenendo teoricamente intatto il concetto della pellicola antologica o, al limite, dei film collegati ma non parte di una trilogia nel senso stretto del termine. E proprio il finale di Solo fornisce due spunti interessanti su dove andare a parare nei prossimi anni, a cominciare da un ritorno alquanto inatteso...

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Maul

Ray Park nei panni di Darth Maul in una foto promozionale di Star Wars: Episode I - La minaccia fantasma 3D
Ray Park nei panni di Darth Maul in una foto promozionale di Star Wars: Episode I - La minaccia fantasma 3D

Già due anni fa avevamo espresso il nostro desiderio di vedere nuovamente sullo schermo l'ex-apprendista di Darth Sidious, le cui esperienze dopo gli eventi di Star Wars ep. I - La minaccia fantasma sono state raccontate sul piccolo schermo in Star Wars: le guerre dei Cloni e Star Wars Rebels. Il suo arco narrativo in Rebels limita cronologicamente il modo in cui può essere sfruttato sul grande schermo, ma il suo cameo in Solo fornisce un indizio importante sulla direzione in cui potrebbe andare una Star Wars Story incentrata su di lui: egli chiede infatti alla giovane Qi'ra (Emilia Clarke), primo amore di Han ed erede dell'impero criminale che Dryden Vos gestiva per conto di Maul, di raggiungerlo sul suo pianeta natale, Dathomir. Come ben sa chi ha visto Le guerre dei cloni, esso è il luogo ideale per esplorare il lato più mistico, a tratti anche psichedelico, dell'universo di Star Wars, un mondo lontano anni luce dai toni più "terra terra" di Rogue One e Solo. Quanto a Qi'ra, lei potrebbe essere l'anello di congiunzione che lega la vicenda di Maul a quella di Han, tramite un altro signore del crimine...

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Jabba

Il ritorno dello Jedi: Boba Fett in una scena del film
Il ritorno dello Jedi: Boba Fett in una scena del film

Al termine di Solo vediamo Han e Chewbacca diretti verso Tatooine, dove un noto gangster sta mettendo su una squadra per un colpo. Si tratta ovviamente di Jabba the Hutt, la creatura mostruosa che creò non pochi problemi per Han nella trilogia originale, nonché personaggio ideale per declinare la mitologia di Star Wars attraverso gli stilemi del crime movie: come mostrato infatti diverse volte ne Le guerre dei cloni, Jabba - il cui film personale è stato annunciato nel 2017 - fa parte di una vera e propria famiglia criminale, con annesse lotte intestine (tra i vari membri c'è anche il nipote Ziro, capace di parlare la nostra lingua). L'impero illecito di Jabba sarebbe anche l'occasione ideale per vedere in azione personaggi come Boba Fett (di cui sarebbe in lavorazione uno spin-off a cura di James Mangold) e Cad Bane, cacciatore di taglie introdotto nelle serie animate e meritevole di una transizione sul grande schermo.

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Lando

Solo: A Star Wars Story, Donald Glover in una foto del film
Solo: A Star Wars Story, Donald Glover in una foto del film

Qui usciamo - forse - dal campo direttamente legato a Han Solo: sebbene i dialoghi de L'impero colpisce ancora suggeriscano che i due hanno avuto degli incontri successivi a quanto mostrato in Solo, uno spin-off dedicato a Lando Calrissian (possibilità evocata da Kathleen Kennedy) funzionerebbe maggiormente raccontando una storia completamente separata dalle avventure del nuovo pilot del Millennium Falcon, forse focalizzandosi sui vari tentativi da parte di Lando di passare ad attività lecite. Sui social sono già accesi gli entusiasmi per far dirigere l'eventuale film a Ryan Coogler (Black Panther) o all'interprete di Lando, Donald Glover, la cui gestione di Atlanta ha dimostrato quanto lui sia una mente creativa davanti e dietro la macchina da presa. Certo, considerando quello che è accaduto dietro le quinte di Solo, forse non sarebbe tanto saggio puntare su una personalità troppo forte...