Star Wars Rebels, stagione 3: passato, presente e futuro all’insegna della (nuova) speranza

La serie animata sulla Ribellione lucasiana continua a raccontare nuove, appassionanti storie ambientate nella galassia lontana lontana, ricollegandosi al contempo al passato e al futuro del franchise.

Star Wars Rebels: la gang in una scena della premiere
Star Wars Rebels: la gang in una scena della premiere

Tre anni fa, quando fu annunciata la chiusura di Star Wars: le guerre dei Cloni dopo sei stagioni (di cui una finita direttamente su Netflix, mentre altri episodi già scritti non sono mai stati completati), come preparazione per il debutto di Star Wars Rebels, prima serie animata dell'universo lucasiano gestita in toto all'interno dell'impero Disney dopo l'acquisto di Lucasfilm, non mancarono le lamentele dei fan, che temevano un'involuzione del franchise verso territori più infantili (merito del luogo comune, più volte sfatato ma pur sempre presente, secondo il quale la major realizzi solo prodotti destinati ai più piccoli). Ed ecco che invece, escludendo un paio di scelte discutibili (spade laser usate come eliche per volare, per dirne una), la serie ambientata pochi anni prima di Guerre stellari e dedita principalmente a storie inedite sulla Ribellione - ma non senza apparizioni occasionali di personaggi noti come Leia Organa, Darth Vader, Moff Tarkin ed altri - si è dimostrata in più punti un'espansione interessante della mitologia legata alla Forza e alla sempiterna lotta fra bene e male. Ammirevole anche l'apparato grafico, che si rifà esplicitamente ai concept art di Ralph McQuarrie per la prima trilogia.

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Tanto tempo fa, su schermi lontani lontani...

Con la terza stagione, che sappiamo ora essere la penultima, Rebels ha saputo raggiungere nuove vette, continuando ad esplorare le psicologie dei suoi protagonisti originali - Ezra Bridger e la sua banda di "eroi" - senza dimenticare la collocazione dello show nella cronologia del franchise, tirando in ballo sia Rogue One: A Star Wars Story, tramite un'apparizione di Saw Gerrera (doppiato in originale dal suo interprete cinematografico, Forest Whitaker), che la trilogia primigenia, evocata soprattutto nel toccante e sorprendente penultimo episodio del ciclo, con il ritorno di Tatooine, "Ben" Kenobi e, da lontano, Luke Skywalker, simbolo di quella speranza che riecheggia nella serie sin dall'inizio, sebbene ci sia il legittimo sospetto che, come in Rogue One, non tutti i protagonisti arrivino vivi e vegeti al capolinea (ma si vocifera anche che eventuali superstiti - forse lo stesso Ezra - possano fare capolino nella nuova trilogia in augurata due anni fa).

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Capitolo chiuso

Ray Park nei panni di Darth Maul in una foto promozionale di Star Wars: Episode I - La minaccia fantasma 3D
Ray Park nei panni di Darth Maul in una foto promozionale di Star Wars: Episode I - La minaccia fantasma 3D

A destare molta curiosità, dopo averne intravisto uno squarcio in un trailer, era stata la promessa di un nuovo duello tra Obi-Wan Kenobi, esiliato su Tatooine, e Darth Maul, il cui ritorno in scena dopo la morte apparente al termine di Star Wars ep. I - La minaccia fantasma fu una delle storyline più intriganti ne Le guerre dei cloni, ma anche un elemento controverso: resuscitare un personaggio la cui riapparizione era pur giustificata da un desiderio di dargli quello spessore che al cinema era venuto a mancare significava nullificare un evento importante della seconda trilogia (e nel caso de La minaccia fantasma in particolare i momenti significativi non erano tantissimi). Twin Suns ha ammirevolmente chiuso il cerchio, facendo morire Maul - questa volta definitivamente - per mano di Kenobi, con uno scambio di battute finale che è riuscito a fare ciò che nel 1999 avremmo reputato impossibile: rendere toccante la dipartita del primo apprendista di Darth Sidious. Finisce così una storyline durata sei anni passando da una serie all'altra, indice della volontà di non avere linee narrative in sospeso quando lo show giungerà al termine.

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Universo espanso

Star Wars Celebration 2017: uno dei badge dell'evento
Star Wars Celebration 2017: uno dei badge dell'evento

L'altro talking point maggiore, soprattutto per coloro che si sono lamentati dell'eliminazione ufficiale di vari romanzi, fumetti e videogiochi dal canone narrativo di Star Wars (ma già prima il loro statuto era discutibile, a seconda di eventuali contraddizioni relative agli eventi dei film), è stato l'inclusione di Thrawn, celebre antagonista creato da Timothy Zahn, nell'universo classico del franchise. Il brillante stratega al soldo dell'Impero è stato un'aggiunta preziosa, non solo sul piano strettamente narrativo, ma anche a livello simbolico, per dimostrare che la nuova gestione dell'impero lucasiano attingerà a piene mani da ogni tipo di materiale, anche l'ormai "defunto" Expanded Universe, per completare ad arricchire al meglio la narrazione della saga. Una saga che verosimilmente continuerà anche sul piccolo schermo, a prescindere dalla conclusione della linea narrativa di Rebels.

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Movieplayer.it

4.0/5