Data la natura metacinematografica dell'intero franchise, era improbabile che Scream, un film che già a livello di trama giustifica la propria esistenza in maniera intertestuale, non contenesse vari riferimenti, più o meno velati, al mondo del cinema - non solo horror - e ai suoi quattro illustri predecessori. E quindi, con il film uscito nel 2022 che sta facendo la sua porca figura al box office mondiale (mentre scriviamo ha già incassato in pochi 48 milioni di dollari, circa la metà di quello che il predecessore si portò a casa in totale), abbiamo voluto passare in rassegna gli Easter Eggs più significativi, a cominciare da quel titolo stratificato e in apparenza ingannevole. N.B. L'articolo contiene spoiler!
1. Il numero nascosto
Pur essendo il quinto capitolo, Scream si rifà al capostipite e opta per un titolo pulito, senza numerali. La cosa è giustificata a livello tematico poiché si affronta la questione del requel/legacyquel, tirando apertamente in ballo film come Halloween che sono sequel ma non lo esplicitano a livello di titolazione (questo è accaduto di recente anche con Candyman, e a breve arriverà su Netflix Texas Chainsaw Massacre, descritto come sequel diretto dell'originale). C'è, però, una piccola indicazione nascosta nella schermata in cui appare il titolo, sfruttando una caratteristica che il franchise ha sin dalle origini: la M è infatti particolarmente appuntita al centro, e in questa sede quel segmento si abbassa più del solito, generando una V che allude alla collocazione del nuovo film nella cronologia della saga.
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2. Tutti presenti
Laddove Scream 4 si rifaceva narrativamente all'originale e basta, sostanzialmente ignorando il secondo e terzo capitolo, il nuovo lungometraggio contiene rimandi anche ai sequel: Scream 2 è evocato tramite il ricordo della morte di Randy Meeks, mentre Scream 3 è l'episodio dove ha debuttato la sorella di lui, che ritorna a due decenni di distanza; infine, dal quarto episodio proviene Judy Hicks, ora promossa a sceriffo, e si parla del 2011 come ultimo anno in cui Ghostface è apparso a Woodsboro. E poi c'è un altro dettaglio, davvero sottile: quando i personaggi stanno guardando un video su YouTube, a destra appaiono dei thumbnail di altri filmati, di cui uno dove si parla di una delle superstiti del capitolo precedente: Kirby Reed, interpretata da Hayden Panettiere. È quindi ufficiale che sia sopravvissuta, dato che l'ultima volta che l'abbiamo vista era stata brutalmente accoltellata e non c'erano aggiornamenti sul suo destino.
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3. Omaggio al creatore
Pur non tornando come sceneggiatore, Kevin Williamson è coinvolto come produttore esecutivo, ed è anche omaggio di un simpatico omaggio quando Tara è in ospedale e guarda un episodio di Dawson's Creek, la più nota creatura di Williamson insieme al franchise horror. Per l'esattezza, si tratta di un episodio che fa il verso proprio al cinema del brivido, e i due attori presenti negli spezzoni che vediamo noi sono legati alla saga di Woodsboro: Joshua Jackson è apparso nel secondo capitolo, dove interpretava uno studente di cinema impegnato in un duello cinefilo con Randy sulla qualità dei sequel, mentre Scott Foley è stato Roman Bridger, fratellastro di Sidney Prescott e responsabile degli omicidi nel terzo episodio.
4. Rimandi stellari
Il film affronta la questione dei fandom tossici, citando vari esempi di operazioni che non sono andate giù agli appassionati (il Ghostbusters del 2016, il Black Christmas del 2019), e trae da questo argomento l'inside joke più spassoso: la rivelazione che l'odiato Stab 8 era diretto dal "regista di Cena con delitto - Knives Out", vale a dire Rian Johnson, quello di Star Wars: Gli ultimi Jedi, oggetto di pesanti insulti e minacce in rete. E non è l'unico rimando alla trilogia sequel: c'è anche la questione dell'eredità del male, con la nuova protagonista che è una discendente del villain originale: Samantha è la figlia di Billy Loomis, il cui interprete Skeet Ulrich torna, per la prima volta dal 1996, e per l'occasione è stato ringiovanito digitalmente come accaduto ad alcuni attori del franchise lucasiano.
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5. C'era una volta a... Woodsboro
Nel film nel film è oggetto di controversie anche la nuova arma di Ghostface, che a questo giro si serve di un lanciafiamme. Ironia della sorte, è il medesimo strumento con cui viene uccisa, in C'era una volta a... Hollywood, l'adepta di Charles Manson interpretata da Mikey Madison, alias Amber, metà del duo assassino in questa sede. E alla fine del film Sidney e Gale usano il fuoco per neutralizzare Amber, anche se in questo caso le fiamme si limitano a inibirla, prima che lei tenti disperatamente di uccidere tutti in extremis e si ritrovi con una pallottola in testa.
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