Rocca e Solfrizzi in versione musical presentano Tutti pazzi per amore

Tra gli elementi innovativi della serie, in onda su Raiuno dal 7 dicembre, spicca la presenza di veri e propri numeri musicali, che coinvolgono il cast sulle note di numerosi successi pop italiani.

"Di che cosa dobbiamo parlare in questi tempi calamitosi se non d'amore?" Non potrebbe essere più chiaro Max Gusberti, produttore di RaiFiction, nell'introdurre il brioso Tutti pazzi per amore, serie tv che mescola più generi (dalla commedia, al sentimentale, al musical), in onda in prima serata su Raiuno a partire da domenica 7 dicembre. L'ottimismo, la spensieratezza e la leggerezza sono, infatti, i toni predominanti di questa fiction composta da ventisei episodi (proposti in tredici serate), che in questi giorni di crisi sembra proprio la ricetta ideale per scongiurare le ansie e le nevrosi quotidiane. E l'allegria si percepiva anche durante la conferenza di presentazione, in cui ha partecipato il numeroso cast (oltre ai protagonisti Emilio Solfrizzi e Stefania Rocca, tra gli altri anche Carlotta Natoli, Francesca Inaudi, Irene Ferri, Marina Rocco, Luca Angeletti, Corrado Fortuna) e gli autori (tra cui il regista Riccardo Milani e il soggettista Ivan Cotroneo). Tra gli elementi innovativi della serie spicca un'attenzione nei confronti della colonna sonora, che culmina nella presenza di alcuni veri e propri numeri musicali. Si potranno, infatti, ammirare Emilio Solfrizzi e Stefania Rocca in un'inedita versione canterina e danzante, sulle note della più classica tradizione pop italiana (da Gianna Nannini a Umberto Tozzi, passando per Ornella Vanoni, Jovanotti e persino i Mattia Bazar). Come sottolinea Carlo Bixio, produttore di Publispei (tra l'altro figlio di uno dei fondatori della canzone italiana, Cesare Andrea Bixio): "La fiction italiana non ha mai affrontato in maniera adeguata la componente musicale. Questa serie osa per la prima volta spingersi in territori inediti, utilizzando la colonna sonora come veicolo per le emozioni dei personaggi". Sull'aspetto innovativo, ma al contempo accessibile e popolare della serie, hanno insistito anche regista e attori nel corso della conferenza stampa.

Come hanno reagito gli attori a questa inconsueta modalità di recitazione, e in particolare alle sequenze di canto e ballo?

Stefania Rocca: In passato ho recitato in alcuni musical, come l'adattamento teatrale di Irma la Dolce diretto da Jéôme Savary o in Pene d'amor perdute di Kennet Branagh, ma il tono era molto più classico e serioso. La vera novità per me è stata quella di concedermi per una volta un personaggio interamente positivo, solare, che ho vissuto come una vera e propria divagazione da ruoli più impegnati. Anche le scene musicali sono state interpretate in maniera molto ironica e divertita, cercando il più possibile di evitare la melensaggine. Inoltre, all'epoca delle riprese ero diventata da poco mamma e dunque ho riversato nel personaggio di Laura tutta la gioia e l'amore per mio figlio (che allattavo nelle pause tra una scena e l'altra).

Emilio Solfrizzi: Sono ancora scosso dalla visione della sequenza in cui ballo Macho Man. Mi congratulo con me stesso, soprattutto per il Macho. Mi auguro, però, che mio figlio faccia altre cose quando trasmetteranno quella scena in televisione! A parte gli scherzi, vorrei che si capisse che Tutti pazzi per amore non è solamente un musical, ma è soprattutto una commedia con una solida sceneggiatura. Le canzoni rappresentano delle possibilità ulteriori per veicolare i sentimenti dei personaggi, come se fossero delle esplosioni liberatorie.

Carlotta Natoli: Interpretare i personaggi non è stato facile, perché avevamo sempre paura di esagerare e di calcare il tono. Ma la regista di seconda unità, Laura Muscardin, mi diceva sempre: "di più", "di più"! Mi ha aiutato il fatto di poter contare su un ottimo partner, Neri Marcoré, un uomo dalle mille personalità.

Quali sono stati i riferimenti degli autori per la realizzazione di una serie così ricca di citazioni e rimandi, soprattutto nei confronti dei modelli americani?

Riccardo Milani: Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, ho sempre visto con un certo distacco la passione verso le serie tv statunitensi. I miei modelli sono piuttosto le persone che conosco, la vita quotidiana. Direi che il mio interesse è soprattutto raccontare la vita vera. Solitamente quando si realizza un prodotto televisivo il rischio è quello di autocensurarsi, di avere paura nello sperimentare soluzioni nuove. In questo caso, invece, c'è stato pieno accordo con i produttori e gli autori per la creazione di un prodotto popolare, ma che cerchi di modernizzare lo stile della fiction nostrana.

Ivan Cotroneo: L'idea di base della serie è mettere in scena l'amore in tutte le sue forme, strizzando l'occhio a uno stile inconsueto per la televisione italiana, preso in prestito soprattutto dalle commedie romantiche americane. Oltre all'inedito ricorso alla parte musicale, la serie presenta anche altre novità produttive: un numero maggiore di ambienti e un montaggio più veloce e dinamico rispetto alle altre fiction.

Quale è stato lo sforzo produttivo richiesto dalla serie?

Max Gusberti: Il nostro è un format originale, e di questo ne siamo orgogliosi. Si tratta di un progetto ambizioso, che ha richiesto più di due anni di lavorazione nel suo complesso. La realizzazione è stata impegnativa, perché si è deciso di ricorrere a molti ambienti e scene differenti. Per questo motivo oltre all'investimento della Rai, pari a circa 14 milioni e mezzo di euro, è stato fondamentale anche il contributo della Publispai, che ci ha sostenuto in maniera consistente. Il motivo di questo dispiego di mezzi deriva dalla volontà di commercializzare il prodotto anche sul mercato internazionale e, in questo ambito, abbiamo ricevuto offerte interessanti. Attualmente stiamo già scrivendo gli episodi della seconda stagione.

Stefania ed Emilio, avete mai provato un colpo di fulmine come i vostri personaggi?

Stefania Rocca: Mi è capitato, anche più di una volta. Sono impulsiva, vivo intensamente tutte le emozioni, senza vie di mezzo. Quando ero più giovane e inesperta mi è capitato anche di tendere appostamenti al mio innamorato, inseguendolo persino in varie parti del mondo. Dopo un anno e mezzo finalmente se ne è accorto, e la storia e andata a buon fine!
Per quanto riguarda la serie, invece, devo dire che non mi sono mai sentita così corteggiata da un regista come con Riccardo Milani, ed è anche per questo che ho accettato la parte.

Emilio Solfrizzi: Anche io mi sono sentito corteggiato da Milani, e proprio per questo avevo paura di accettare la parte! Nella vita, invece, non ho mai avuto veramente un colpo di fulmine, anche se sono felicemente sposato dal 1994. Quando facevo solo il comico, però, durante il mio spettacolo recitavo una poesia: "Un colpo di fulmine tra noi / Se ha preso te / da me che vuoi?".

Quali nuovi progetti vi attendono?

Stefania Rocca: Per adesso il mio unico progetto è di fare la mamma a tempo pieno!

Emilio Solfrizzi: Sto partecipando a una collana di film per Raidue, Crimini, e attualmente sto girando La doppia vita di Natalia Blum, per la regia di Anna Negri.