Lorenzo Richelmy: "In Malesia ci sono i Pokemon: guardando Marco Polo trovate Mewtwo"

Abbiamo incontrato Lorenzo Richelmy al Giffoni Film Festival: ci ha parlato di come ha ottenuto il ruolo da protagonista nella serie Netflix Marco Polo, della nuova "onda giovane" che ha invaso il cinema italiano e dei Pokemon.

Marco Polo: un'immagine della prima stagione
Marco Polo: un'immagine della prima stagione

Nato in una famiglia di artisti, attore fin da quando aveva otto anni e interprete formatosi al Centro Sperimentale di Cinematografia, Lorenzo Richelmy da due anni è diventato un volto conosciutissimo oltre oceano, paradossalmente molto più che in Italia: protagonista di Marco Polo, serie originale Netflix in cui è il celebre esploratore veneto, Richelmy ha dato prova di essere un attore in grado di fronteggiare il mercato internazionale, dando corpo e anima a un eroe romantico ma anche molto fisico e battagliero.

Ospite del Giffoni Film Festival, ci ha raccontato di essersi costruito da solo il proprio destino, proponendosi di sua iniziativa alla direttrice casting inglese di Marco Polo: "La direttrice casting italiana di Marco Polo non ha creduto in me: pensava non fossi adatto per la parte. Allora nella mia stanza, con un amico regista e la fidanzata di allora a darmi una mano, ho girato un provino che ho mandato al casting inglese il 24 dicembre. Per due mesi non è successo nulla, poi il miracolo: sono stato convocato in Malesia per le selezioni". Dotato di intraprendenza e tenacia, Richelmy ha dovuto affrontare un altro ostacolo: "Non parlavo inglese, lì sul posto se ne sono accorti: mi hanno dato due settimane per imparare la lingua. Ho studiato tutti i giorni con una personal coach e i miei sforzi sono stati premiati".

Marco Polo: Lorenzo Richelmy un'immagine della seconda stagione
Marco Polo: Lorenzo Richelmy un'immagine della seconda stagione
Marco Polo: Lorenzo Richelmy e Pierfrancesco Favino in una scena
Marco Polo: Lorenzo Richelmy e Pierfrancesco Favino in una scena

L'esempio positivo di Richelmy segue la scia di un anno strepitoso per i giovani del cinema italiano: Gabriele Mainetti con il suo Lo chiamavano Jeeg Robot, realizzato dopo anni di tentativi, l'esplosione di Luca Marinelli e Alessandro Borghi, la rivelazione Ilenia Pastorelli, passata dai reality a un David di Donatello come migliore attrice protagonista: "Questo è un anno cruciale per il cinema italiano" ci ha detto l'attore: "Il cinema italiano è stato investito da una nuova ondata che penso cambierà le cose: i giovani italiani non sono bamboccioni, sono pronti a realizzare i propri sogni rimboccandosi le maniche".
Da volto di punta di Netflix, Richelmy non può non contribuire al binge watching, fenomeno esploso a livello mondiale proprio grazie alla piattaforma di streaming: "Sono diventato schiavo di Narcos : l'ho divorata in due giorni". In chiusura la rivelazione: "In Malesia e Kazakistan non solo ci sono i Pokemon, ma ci sono i Pokemon più rari: guardando Marco Polo con l'applicazione sicuramente riuscite a trovare Mewtwo".

Lorenzo Richelmy a Giffoni 2016