Lorenzo Richelmy: "Tenevo le dita incrociate per la terza stagione di Marco Polo"

Lorenzo Richelmy è nella giuria del Roma Fiction Fest 2016: binge-watcher convinto, ama le nuove serie Netflix The Get Down e Stranger Things, anche se il colosso dello streaming ha deciso di non realizzare una terza stagione del suo Marco Polo.

Marco Polo: Lorenzo Richelmy un'immagine della seconda stagione
Marco Polo: Lorenzo Richelmy un'immagine della seconda stagione

Lorenzo Richelmy è diventato un volto noto a livello mondiale grazie alla serie Netflix Marco Polo, in cui interpreta il protagonista: giunta alla seconda stagione, è appena arrivata in queste ore la notizia che il colosso dello streaming ha deciso di non realizzare una terza stagione: "Ho i creditori che mi bussano alla porta" ha commentato scherzando l'attore.

Ce lo ha detto al Roma Fiction Fest, dove ha fatto parte della giuria internazionale, presieduta da Richard Dreyfuss, del concorso 2016, il decimo della manifestazione: "Sono stato felice perché c'era una bellissima selezione: la serie di Gus Van Sant, in modo particolare, ma ci sono cose francesi, tedesche, della Repubblica Ceca, è stato un vero concorso internazionale. Per me è la prima volta da giurato, nessuno mi ha insegnato come si fa: mi sono preparando molto e ho cercato di fare le cose seriamente. Ho cercato di dare il mio parere da spettatore medio, cercando di elevarmi e motivare le mie scelte, facendo la parte di quello un po' più intellettuale" ci ha rivelato con entusiasmo.

Marco Polo: Benedict Wong e Lorenzo Richelmy in una scena della serie
Marco Polo: Benedict Wong e Lorenzo Richelmy in una scena della serie

Ammira gli altri giurati, in particolare lo sceneggiatore Umberto Contarello, di cui ci ha regalato una divertente imitazione, mentre per quanto riguarda il mondo delle serie tv, oltre a Narcos , di cui ci aveva rivelato questa estate, al Giffoni Film Festival, di essere un binge-watcher estremo, all'elenco delle sue serie preferite si sono aggiunte The Get Down e Stranger Things: "Ho visto molto volentiere The Get Down e Stranger Things, in particolare la prima, perché Baz Luhrmann mi piace da morire e amo l'hip-hop: vedere una serie focalizzata su gli anni di origine dell'hip-hop, ambientata in America, mi è piaciuto molto. È una storia divertente e fresca. Continuo a essere un binge-watcher accanito, anche perché sono assolutamente contrario alla pubblicità: per me è una crociata. Sono nato nel 1990, quindi mi sono beccato la peggiore pubblicità, per giunta italiana, degli ultimi venti anni, quindi tutto quello che rappresenta un superamento della dipendenza dalla televisione e dalla pubblicità per me è una grande vittoria".

Lorenzo Richelmy parla di Marco Polo e del Roma Fiction Fest 2016