Jim Carrey è un carnevale umano. Il suo volto duttile, quasi fosse composto da plastilina malleabile, si è sempre prestato a deformazioni di ogni genere. La fisicità gommosa, il talento vocale assieme a quella costante scintilla di istrionismo schizofrenico che attraversa le sue espressioni, sono caratteristiche che lo hanno reso "la" maschera cinematografica per eccellenza.
Peculiarità che, nonostante un inizio di carriera dedicato esclusivamente a pellicole spensierate, non lo hanno ingabbiato nel ruolo di comedian. Carrey ha lottato anni per scardinare il preconcetto che lo voleva esclusivamente giullare di corte e lo ha fatto attraverso interpretazioni raffinate, in bilico tra dramma e commedia (The Truman Show) e grazie a personaggi profondi come quelli messi in scena con The Majestic e Se mi lasci ti cancello. Adesso, con il ritorno in sala della demenzialità più assurda di Lloyd Christmas e Harry Dunne in Scemo & + scemo 2, ripercorriamo dieci momenti di follia di una carriera "sfumeggiante".
Il football di Ace Ventura
Ace Ventura - l'acchiappanimali è il film del primo contatto con il grande pubblico, una pellicola irriverente e costellata di singole gag che stentano a dare forma ad un racconto omogeno. Gli sketch sono davvero tanti, quasi tutti strampalati ed estremi, ma la simulazione del giocatore di football merita il replay.
L'appuntamento al parco di The Mask
Da essere definito "maschera" ad indossarla, il passo è breve. Il sottotitolo di The Mask - da zero a mito vale come una premonizione perché questo è il film della consacrazione definitiva, con quell'alone verdastro sul volto di Carrey che evidenzia un talento naturale, votato alla trasformazione. Nasce così un personaggio-icona degli anni Novanta, un essere irrequieto e ipertestuale che si scatena di fronte ad un'acerba, ma già sexy, Cameron Diaz.
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L'incontinenza di Scemo & più scemo
Un più che movimentato 1994 si chiude con il film d'esordio dei fratelli Farrelly. Scemo e più scemo è il primo tassello del loro cinema votato alla demenzialità più spinta, priva di qualsiasi coerenza logica. Tra i loro "temi" più ricorrenti rientrano senza dubbio i bisogni fisiologici, presenti anche nel viaggio on the road dei due idioti protagonisti che, in questo caso, meritano una minzione speciale...
Le ombre cinesi di Ace Ventura - Missione Africa
Chiusa la disastrosa parentesi circense aperta dal Batman Forever di Joel Schumacher (dove Carrey ha vestito i panni dell'Enigmista), riecco l'attore canadese nei panni di Ace Ventura in un sequel che ricalca le dinamiche comiche del suo predecessore. Carrey esaspera il suo personaggio anche attraverso l'uso del corpo e questa scena lo dimostra a pieno.
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L'udienza di Bugiardo bugiardo
Faccia tosta e lingua biforcuta, caratteristiche che portano Carrey nei panni di un avvocato spaccone, amante della menzogna. Questa volta con Bugiardo bugiardo emerge una morale di fondo nell'evoluzione morale di un padre, ma i momenti di follia esplosiva non mancano.
La fila al supermercato di Io, me e Irene
Mucche picchiate, riferimenti sessuali espliciti, bocche impastate. Il cinismo dei fratelli Farrelly qui trova il suo apice attraverso un personaggio anarchico e costantemente sopra le righe. Io, me e Irene si intrufola con irriverenza nella quotidianità e questa scena ne è l'emblema.
I desideri del Grinch
Può un'espressività facciale essere talmente potente da emergere anche sotto ingenti dosi di trucco? Il Grinch risponde di si. Sette anni dopo Jack Skeletron, ecco una nuova nemesi natalizia con echi dello Scrooge dickensiano. Con Ron Howard che preferisce Carrey nel ruolo principale persino all'altro folle genio di Jack Nicholson.
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L'intervista di Una settimana da Dio
Per una volta nei panni dell'uomo medio, comune anche nel look con tanto di fidanzatina d'America a seguito (Jennifer Aniston), in Una settimana da Dio Carrey tenta disperatamente di emergere dalla mediocrità lavorativa ed esistenziale prendendo il posto del Padreterno. Ma questo non basta ad evitare sfuriate del genere...
Il depistaggio idiota di Yes Man
Un ritorno alla commedia con toni più classici e pacati. Sulla falsa riga di Bugiardo, bugiardo, Yes Man non obbliga Carrey alla verità, ma all'accettazione dello scorrere della vita. C'è un velo di drammaticità in questo personaggio che sfugge a se stesso e si sottrae agli altri, ma con metodi non poco esilaranti.
Jim Carrey One man show
Non solo attore, non solo comico, ma anche raffinato imitatore. Allo sguardo vispo e attento di Carrey non sfugge nulla, nemmeno una ruga, neanche un accento. Per questo le sue performance televisive all'interno di show celebri come il David Letterman e spot fake diventano sempre contenuti virali sul web. La legnosità di Clint Eastwood, il premio ritirato agli MTV Awards, la confessione d'amore ad Emma Stone, i vezzi di Horatio Caine di CSI Miami e infine la parodia, con tanto di "s" sibilante, dell'attore del momento: Matthew McConaughey.