Il Corvo "trap" di Bill Skarsgard, una visione audace per le nuove generazioni (che ovviamente fa discutere)

Uscirà nell'estate 2024 The Crow, il tanto atteso, dibattuto, temuto e posticipato rilancio cinematografico de Il Corvo di James O'Barr, e dai primi dettagli e immagini il progetto si preannuncia già complesso e divisivo a causa di una visione unica e attuale.

Il Corvo 'trap' di Bill Skarsgard, una visione audace per le nuove generazioni (che ovviamente fa discutere)

Se è vero che lo sdoganamento della cultura pop coadiuvato dai cinecomic ha trasformato i vecchi nerd nei nuovi cool, i cambiamenti culturali e sociali relativi ad altri ambiti popolari come hanno trasformato, oggi, i vecchi gothic-emo? Forse è la domanda che si sono posti in fase di scrittura anche Zach Baylin (Una famiglia vincente, Creed III) e William Josef Schneider, quando Lionsgate li ha chiamati ha ripensare in una moderna chiave generazionale la storia de Il Corvo, che prima di essere quell'amatissimo cult anni '90 diretto da Alex Proyas con protagonista il compianto Brandon Lee è un magnifico fumetto ideato da James O'Barr.

Il corvo: un immagine del film
Il corvo: un immagine del film

Per la cronaca, già nel 2018 e con il benestare di James O'Barr, Roberto Recchioni e Werther Dell'Edera avevano pensato a un'iterazione più attuale del fumetto con Il Corvo - Memento Mori, ma in quel caso cambiavano drasticamente protagonista e ambientazione, trapiantando di fatto il seme dell'invenzione dell'autore in Italia. Nel caso del reboot diretto da Rupert Sanders (dopo vari passaggi di testimone in cabina di regia ma anche tra interpreti) si tratta invece di un rilancio cinematografico vero e proprio, con Eric Draven protagonista in un mondo diverso e con trent'anni di vissuto in più sulle spalle, tra mutamenti socio-politici e di costume. L'idea, in pratica, è quella di consegnare un Corvo diverso alle generazioni del presente, ma quali sono i cambiamenti, quali le criticità e quale invece il potenziale del nuovo adattamento? Scopriamolo insieme.

Tanti corvi, un solo Corvo

Brandon Lee è il leggendario protagonista de Il Corvo
Brandon Lee è il leggendario protagonista de Il Corvo

Da Luke Evans e Jason Momoa, sono molti gli attori che in trent'anni si sono alternati come possibili interpreti del nuovo Eric Draven cinematografico, ma come spesso capita per alcuni progetti, il reboot del Il Corvo è finito in un problematico limbo produttivo dovuto a scelte creative, scheduling, revisioni e pandemie. Alla fine ogni speranzoso passo avanti di questo o di quel rilancio (nel tempo se ne sono susseguiti almeno quattro) è stato puntualmente cancellato da due passi indietro, posticipando per tre lunghi decenni l'effettiva produzione del nuovo lungometraggio dell'opera di O'Barr. A spuntarla dopo anni d'incertezze è stata infine la visione di Rupert Sanders (Biancaneve e il Cacciatore, Ghost in the Shell) su sceneggiatura di Baylin e Schneider, a quanto pare conformatisi alle esigenze della n_ew wave pop_ generazionale sotto endorsement della stessa Lionsgate. Protagonista del film sarà Bill Skarsgard, interprete camaleontico e trasformista, dunque dal physique-du-role consistente e di aspetto plastico, ma anche capace di sfumature caratteriali intense, di dare insomma anima, carisma o profondità ai suoi personaggi, dal Pennywise di IT al miglior villain di John Wick. Il fatto è che Il Corvo vive di una personalissima luce, legato com'è ai concetti di morte, amore e perdita connessi - ma non per forza di cose esclusivi - a un universo emotivo e urbano di stampo gotico-metropolitano, che è uno dei suoi principali elementi distintivi, pure se non in senso stretto.

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Nel cimitero di Detroit

Guarda comunque ad Edgar Alla Poe nella sua ispirazione base e trasla in qualche modo le tematiche della scelta, del destino e della vendetta prima nel medium fumettistico e poi, coadiuvato da un primissimo embrione cinecomic, in quello cinematografico. Considerando poi tutti i retroscena sulla morte on set di Brandon Lee e la grammatica stilistica con cui Proyas adattò l'opera sul grande schermo, il film del '94 è diventato un vero e proprio oggetto di culto circondato da stuoli di fan innamorati della poetica romantica che permea la storia di Draven, di fatto mai bissata dai sequel e per questo ancora efficace. La sfida di questo nuovo Corvo è allora quella di confezionare un lungometraggio che non tradisca lo spirito del fumetto originale ma che sappia andare oltre lo spartito cinematografico formale di trent'anni fa, ammodernando il racconto al nuovo millennio e alle sua trasformazioni e tentando di vincere o almeno neutralizzare il confronto con un rivale imbattibile. Il problema è che la trasposizione di Sanders sembra già infastidire a monte.

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Origini e mutamenti

The Crow 1
The Crow: un'immagine del film

Prima dell'uscita delle immagini ufficiali con Bill Skarsgard nei panni di Eric Draven, Sam Pressman della Pressman Film - che detiene i diritti di sfruttamento dell'IP - ha dichiarato che il reboot del il Corvo sarà "un film anti-Marvel". Nel merito, crediamo, l'obiettivo è quello di rompere gli attuali e ormai quasi ventennali schemi di sviluppo dei cinecomic mainstream, creando qualcosa di coraggioso e differente. L'idea è persino quella di espandere il franchise in serie televisive e videogiochi, di sfruttare una tale eredità culturale rimasta a lungo sopita, e il fatto di aver atteso anche così a lungo prima di dare luce verde al rilancio cinematografico è in qualche modo sintomo della fiducia che produzione e distribuzione hanno nei confronti della visione di Sanders e dell'interpretazione di Bill Skarsgard. Guardando al suo look con tanto di mullet, giacca da football, piercing, jeans sudici e ricoperto di tatuaggi, viene da pensare a un'estrazione che guarda tanto al panorama punk quanto a quello più attuale della trap, con una sua piccola sensibilità gothic-glam che va a completare il tutto. È un Corvo diverso, forse diretta emanazione di quanto fatto formalmente dal Joker di Jared Leto che però deve per forza di cose intercettare le caratteristiche tipo draveniane nei contenuti, quindi doloroso, profondamente romanticizzato, oscuro. Sanders si è detto "principalmente attratto dalla possibilità di raccontare una sofferta e cupa storia d'amore accarezzata dal velo eterno tra vita e morte", e in questo senso sembra guardare direttamente al fumetto, pure se l'estetica pare rifarsi in una certa misura al Bones and All di Luca Guadagnino (leggi la recensione). Il regista desidera approfondire l'intimità della relazione tra Eric e Shelly (FKA Twigs) prima della loro morte, un fattore che mancava nel film del '94 per diretta volontà del regista, più propenso a un taglio onirico e suadente e decisamente più interessato alla vendetta.

The Crow 2024
The Crow: un'immagine del film

Attualmente, comunque, è l'aspetto sporco da clochard di Skarsgard il pomo della discordia tra appassionati della prima ora affezionati al cerone e alla trasandata eleganza emo di Brandon Lee e i fan dell'attore di IT. Persino Alex Proyas è arrivato a bocciare il look dell'interprete, ricevendo il supporto di molti commenti negativi sui social. In contesto, in sostanza, Il Corvo si prospetta essere già un reboot divisivo che vuole allontanarsi il più possibile dal cult di trent'anni fa per essere un nuovo punto di partenza contestualizzato nel contemporaneo più recente, più voluttuoso e street, diretto al mondo Gen Z e ai loro idoli e che forse nemmeno vuole provare a convincere i vecchi appassionati pur cercando di rispettare l'anima del racconto di O'Barr. Un'iterazione persino spudorata che è pronta a sfidare il fandom, a nostro modo di vedere, è già intrigante a prescindere. Speriamo lo sia anche sul grande schermo.