"Face the music" è una locuzione inglese utilizzata per spiegare il coraggio di affrontare una situazione difficile come conseguenza delle azioni di qualcuno. Implica una certa assunzione di responsabilità ma al contempo anche una crescita personale, la maturità e la coscienza di combattere per sistemare le cose o salvare qualcuno che si ama. Contiene implicitamente tutta la storia di un percorso già narrato ed esplicita la volontà di lottare fino alla fine per tirare le somme di una storia.
È una frase in qualche modo intensa da utilizzare per la promozione del capitolo conclusivo della saga Marvel Studios scritta e diretta da James Gunn, lo stesso che metterà la parola fine alla squadra per come abbiamo imparato a conoscerla e ad amarla. Soprattutto nell'ultimo trailer di Guardiani della Galassia Vol. 3 sono ancora più evidenti gli elementi emozionali che andranno a comporre questo quadro cinematografico dipinto da Gunn con i colori più sinceri del legame che unisce l'autore ai suoi personaggi, specie a Rocket Raccoon. E in effetti lo spot del Super Bowl LVII ci ha regalato un footage ricco di sentimenti e immagini che lasciano trasparire ancora una volta tanto cuore e inventiva.
La società perfetta
Sulle note rockeggianti di "Since You Been Gone" dei Rainbow, la voce di Star-Lord (Chris Pratt) ci racconta la storia del suo incontro con Gamora (Zoe Saldana) e della fondazione dei Guardiani della Galassia. Nonostante il voice over con un susseguirsi d'immagini accattivanti, il luogo dove si trova Star Lord sembra essere una specie di prigione - o un centro di qualche tipo. Lo vediamo in compagnia di Nebula (Karen Gillan) e anche di Gamora, a quanto pare ancora viva ma senza memoria del passato, tanto che Peter Quill sembra discuterci e descriverla "come una vera stronza". La ragazza di cui si era innamorato appare diversa e molto più aggressiva. Il fatto che non ricordi i trascorsi con Peter e neanche con la sorella è chiaro dal siparietto a fine trailer, perché nel resto del filmato è soprattutto la musica a padroneggiare e a dare tempo e misura alla narrazione visiva, montata per sorprendere.
Ci viene presentato l'Alto Evoluzionario interpretato da Chukwudi Iwuji (attore visto nella prima stagione di Peacemaker), il big villain del terzo e ultimo capitolo. Sostiene che sia "suo sacro dovere creare la società perfetta", e per farlo arriva a manipolare il DNA delle creature viventi per compiere esperimenti genetici sull'evoluzione stessa degli essere viventi. Nei fumetti è noto per avere creato i cosiddetti Nuovi Uomini, cioè animali con intelligenza umana, e sembra proprio questo il motivo per cui Gunn lo ha scelto innanzitutto come nemico della storia ma anche come collegamento diretto al passato di Rocket, che ha più volte affermato essere "il vero protagonista di questo capitolo" e personaggio che il regista sento più vicino degli altri.
E infatti vediamo l'Alto Evoluzionario nella sua versione passata - con capelli e ancora intatto - e nella sua versione attuale, con molti innesti cibernetici - evidente quello del cranio - e con qualche sprazzo letteralmente tirato della sua umanità (il viso). Le scene dove Rocket è ancora un cucciolo privo d'intelletto sono quelle correlate alle sue origini e a quelle dell'Evoluzionario, lo scienziato che ha manipolato il suo genoma per renderlo ciò che è adesso. "Non gli interessa la perfezione", sostiene comunque il procione, perché la verità è che "semplicemente odia le cose come stanno". Insieme un buon modo di sondare la vera anima di Rocket e creare un racconto possibilmente brillante dal punto di vista creativo e di visione narrativa.
Guardiani della Galassia Vol. 3 è il film più atteso del 2023
"Sentite questa..."
Dicevamo però dei Rainbow a guidare la partitura cinematografica del trailer, ed è proprio così che la seconda parte continua. Vediamo Rocket divenuto ormai intelligente sbellicarsi dalle risate con Lylla, una lontra senziente anche lei resa tale dall'Alto Evoluzionario e vicina di gabbia al nostro procione. Nei fumetti è l'anima gemella di Rocket, mentre nel film bisogna ancora capire se sia viva o deceduta e abbia un ruolo soltanto nel passato di Raccoon. Siamo quasi certi che la sequenza dove i Guardiani indossano tute colorate per uscire nello spazio possa essere l'apertura del film - considerando le precedenti -, ma ci sono scene su Knowhere che sembrano rispettare "il canone". Quella dove Quill è svenuto tra le braccia di Nebula, ad esempio, essendo proprio ambientata alla base e ancora senza Gamora e con Rocket presente, potrebbe rappresentare l'incipit della storia.
Quasi certo, invece, che il pianeta dove atteranno all'inizio del primo trailer e abitato da tutti questi animali antropomorfizzati sia quello dell'Alto Evoluzionario, giunti lì forse proprio alla ricerca di Rocket - non in squadra in quel momento. Non c'è nemmeno Gamora e i presenti sono in tuta da Guardiani, la stessa che indossa Peter Quill quando arriva al cospetto dell'Evoluzionario nella stanza tappezzata di pannelli rossi, quella dove poi si spalleggiano e aprono il fuoco lui e Groot (tra l'altro citando le scena del primo capitolo che era però con Rocket) e da dove Quill si getta dal palazzo braccando uno degli uomini del nemico. Tutto intorno si innalzano colonne di fumo nero e probabilmente si tratta di un attacco per salvare Rocket, forse catturato nuovamente o lì per salvare Lylla, scoperta ancora viva.
Supposizioni, ovviamente, ma c'è un senso di continuity. Adam Warlock (Will Poulter), per esempio, dovrebbe essere inviato a caccia dei Guardiani e non rappresentare il core del cinecomic. Lo vediamo infatti combatterli sul Knowhere e poi presente anche sul mondo dell'Evoluzionario, ma non è chiaro se in quel momento rappresenti una minaccia o sia un loro alleato. Da considerare in conclusione anche gli ultimi secondi del trailer tra facce tristi e sconvolte e urla doloranti - quello di Peter -, forse legati al destino di Rocket a cui sono rimesse le ultime e bellissime parole prima del titolo: "Voleremo via insieme nell'infinito e nel cielo meraviglioso". Una costruzione impagabile che già solo così dà brividi e commozione, in attesa di assistere alla conclusione in sala a maggio.
Guardiani della Galassia Vol. 3: un addio difficile, ma necessario