Netflix mantiene le promesse formulate la scorsa primavera e torna a puntare su contenuti originali prodotti localmente, ma capaci di avere un appeal internazionale. L'Europa è il nuovo campo di battaglia della piattaforma streaming e dall'Europa, per l'esattezza dalla Spagna, arriva Elite, seconda serie tv spagnola originale dopo Le ragazze del centralino. La responsabilità è grande, Elite approda su Netflix a pochi mesi dal successo stratosferico de La casa di carta. E con La casa di carta, Elite ha in comune parte del cast.
Élite sarà disponibile su Netflix a partire dal 5 ottobre. Lo scorso aprile abbiamo incontrato Miguel Herran, Jaime Lorente e Maria Pedrasa. a Roma, in occasione del What's Next Event, per carpire loro qualche anticipazione sullo show ambientato a Las Encinas, scuola superiore frequentata dall'elite spagnola. In questa scuola per ricchi vengono immessi tre corpi estranei, tre studenti che provengono dai bassifondi la cui scuola è crollata. I tre saranno costretti a scontrarsi con un ambiente estraneo, per lo più ostile, nel tentativo di proseguire gli studi facendosi accettare dai loro coetanei, che vivono esistenze assai diverse dalle loro.
Leggi anche: La casa di carta: ritorna la serie spagnola con nuove svolte e qualche rivelazione
La lotta di classe ha inizio sui banchi di scuola
Alla base delle tensioni che animano Elite vi è la lotta di classe tra ricchi e poveri, tra privilegiati ed emarginati, coi ricchi che cercano di proteggere con ogni mezzo i propri privilegi e i poveri che provano a migliorare la propria condizione. Parlando dell'approccio ai temi complessi alla base della serie tv, Maria Pedraza confessa: "Stavolta ho sentito una particolare responsabilità nell'affrontare questo lavoro soprattutto per i temi che andavamo ad affrontare. La lotta di classe è topica nella nostra epoca, andavamo ad affrontare un tema delicato che riguarda chiunque. Tutti i personaggi affrontano gli stessi problemi, e questo nonostante la classe sociale a cui appartengono e il conto in banca". Le fa eco Miguel Herran: "Elite cerca di superare il concetto di classe sociale mostrando come, al di là dell'ambiente in cui viviamo, siamo tutti esseri umani. Dobbiamo infrangere le barriere sociali, sono un impedimento per comprendere la vera natura degli esseri umani".
Al di là dello sfondo sociale, alla base di Elite vi è un meccanismo da murder mistery. Quando la serie si apre, nella scuola di Las Encinas si è verificato un omicidio. La prima stagione, composta da otto episodi, è costruita su un'alternanza temporale presente/passato, da una parte le indagini della polizia, che si trova a interrogare tutte le persone coinvolte alla ricerca dell'assassino, dall'altra in retrospettiva l'ingresso dei tre nuovi studenti nella scuola e i fatti che hanno portato al delitto. "Durante le riprese nessuno di noi sapeva chi era l'assassino" confessa Miguel Herran. "Sul set eravamo tutti all'oscuro, ci guardavamo con sospetto, nessuno si fidava dell'altro". Forma di protezione dagli spoiler che, nell'era dei social, si diffondono che è una bellezza? Herran nega ridendo: "In realtà è stata una scelta artistica, ci sembrava più interessante girare mantenendo il mistero per stimolare le reazioni degli attori".
Leggi anche: Netflix, See What's Next Event 2018: tutte le novità in arrivo, la sfida dei contenuti originali
Un murder mistery a sfondo sociale
Prima di decidere se rinnovare Elite per una seconda stagione, Netflix attende di vedere la ricezione da parte del pubblico. Riuscirà a bissare il successo de La casa di carta? Interrogato sulla questione, Miguel Herran si affretta a specificare che al di là della loro presenza, "le due serie sono completamente differenti, non hanno niente in comune. Per noi è stata un'opportunità unica poter interpretare personaggi così diversi tra loro". Parlando del suo personaggi in Elite, l'attore specifica: "Interpreto Christian, un personaggio vivace, giovane, dinamico. Christian fa danni a non finire, ma spesso neppure se ne rende molto conto, vuole vivere la piena appieno, sfruttando ogni singola opportunità. Christian è povero, ha una vita difficile, ma non si fa problemi, Quando entra a Las Encinas il suo obiettivo è creare un legame con i compagni ricchi".
Leggi anche: Le 25 nuove serie TV più attese della stagione 2018/2019
Jaime Lorente è Nano, migliore amico di Christian di qualche anno più grande: "Il mio personaggio è appena uscito di prigione, ha scontato unapena per furto perché ha bisogno di soldi. Di base è un bravo ragazzo, ma si mette sempre nei guai, frequenta brutti giri". Maria Pedraza è Marina, "un personaggio ricco, ma Marina rifiuta l'ambiente da cui proviene. Ama connettersi con le persone, quando ci riesce è molto felice. Dietro l'apparenza da brava ragazza, nasconde molti segreti". L'attrice ci tiene a specificare che "raramente in tv gli adolescenti vengono mostrati con la stessa profondità di Elite". A riconoscere la crescita qualitativa della tv spagnola è anche Jaime Lorente, il quale specifica: "Stiamo toccando con mano il salto di qualità a livello produttivo, tutto è curato, fotografia, regia, aspetti tecnici, stiamo producendo cinema sul piccolo schermo e questo è bello. Naturalmente le differenze tra La casa di carta, prodotta da Antena 3, e Netflix sono molte. Su Netflix non hai pubblicità, puoi godere di una serie in maniera integrale quando e come vuoi. E' tutto un altro tipo di fruizione". Maria Pedraza lo interrompe: "E poi Netflix ci permette di raggiungere molte più persone della tv spagnola. Per me è un sogno, mi sembra di vivere su una nuvola".
Pensando alle innumerevoli produzioni cinematografiche e televisive ambientate nel mondo della scuola, gli interpreti di Elite hanno difficoltà a indicare un modello specifico e ammettono di aver cercato di realizzare un prodotto originale. Prima di salutarci, però, gli attori ci indicano gli interpreti a cui si sono ispirati. La prima è Maria Pedraza: "Mi piace molto Natalie Portman, ma a volte mi capita di andare a teatro e scoprire un attore sconosciuto che esprime una luce incredibile. Non mi importa la fama, ma ciò che mi comunica". Jaime Lorente indica come suo modello "Billy Crudup, è enorme, fantastico, e tra le donne Meryl Streep". Per ultimo tocca a Miguel Herran: "Io preferisco il prodotto nostrano, per me il più grande di tutti resta Luis Tosar".