There's a starman waiting in the sky/ He'd like to come and meet us/ But he thinks he'd blow our minds
N.B. Questo articolo è stato pubblicato in occasione del 69esimo compleanno di Bowie e del lancio del disco Blackstar, e tre giorni prima della scomparsa del Duca Bianco a causa di una lunga malattia che ha voluto tenere segreta per molti mesi. Come tutti, siamo rimasti spiazzati - oltre che dispiaciuti - per la morte di Bowie.
L'uomo delle stelle. Non deve essere sembrato troppo diverso da un alieno questo ragazzo di venticinque anni, con i capelli rossi, gli occhi di due colori diversi e un costume variopinto quando, il 6 luglio 1972, comparve nel famoso programma della BBC Top of the Pops, esibendosi in quello che sarebbe diventato uno dei suoi cavalli di battaglia, Starman, brano tratto dal leggendario album The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars. Difficile, per gli spettatori dell'epoca, distinguere David Bowie (nome d'arte di David Robert Jones) da Ziggy Stardust, figura messianica di rockstar extraterrestre approdata sulla Terra per diffondere un messaggio d'amore ed essere poi consumata dal culto di se stessa (per saperne di più sull'argomento, rimandiamo all'eccelso film di Todd Haynes Velvet Goldmine).
Il look androgino, l'accenno di sorriso malizioso e suadente, la singolare compenetrazione fra persona e personaggio (un'assoluta novità, nell'epoca del nascente glam rock), e poi quel braccio poggiato con languida innocenza sulla spalla del chitarrista Mick Ronson: nell'estate di quarantaquattro anni fa, bastò lo spazio di una semplice canzone per scandalizzare legioni di bigotti (nella Gran Bretagna che a malapena era riuscita ad accettare il trasgressivo Mick Jagger, e in cui l'omosessualità era stata depenalizzata solo cinque anni prima) e, al tempo stesso, per galvanizzare un'intera generazione, pronta ad accogliere con fervido entusiasmo questo "alieno del rock".
Quarantaquattro anni più tardi, eccoci ancora qui a parlare di David Bowie (per fortuna!). La sua musica, intanto, è riuscita a conquistare molte altre generazioni, entrando a far parte della cultura popolare, e Ziggy Stardust è stato 'ucciso' dal proprio creatore, ma dalle sue ceneri sono nate le altre "incarnazioni" di Bowie: Aladdin Sane, Halloween Jack, il Duca Bianco, il dandy decadente della trilogia berlinese, il killer Nathan Adler, ma anche il Bowie attore, con un ventaglio di ruoli che vanno dall'extraterrestre de L'uomo che cadde sulla Terra al maggiore Strafer Celliers nel capolavoro Furyo, dal vampiro di Miriam si sveglia a mezzanotte al Re dei Goblin di Labyrinth - Dove tutto è possibile, dall'Andy Warhol di Basquiat al Nikola Tesla di The Prestige. Oggi, questa star trasformista capace di oltrepassare le barriere del tempo compie sessantanove anni e pubblica un nuovo album, a tre anni di distanza dal precedente, magnifico The Next Day: Blackstar, un disco sperimentale che si muove fra avanguardia e suggestioni jazz.
Insomma, una doppia occasione per celebrare uno dei massimi talenti musicali di ogni epoca, ma a modo nostro: ovvero, ponendo l'attenzione sul rapporto fra il repertorio di David Bowie e la settima arte. Oltre alla sua carriera di attore, infatti, il Duca Bianco ha prestato decine di brani per le soundtrack di film di ogni genere (e pure la title track di Blackstar è stata utilizzata come sigla per la serie TV The Last Panthers): e oggi, pertanto, vi presentiamo una classifica delle migliori sequenze cinematografiche accompagnate dalle canzoni di Bowie. Vi anticipiamo che ci siamo limitati al cinema (allargare la selezione alle serie TV avrebbe richiesto una classifica a parte), che abbiamo considerato solo scene vere e proprie, escludendo titoli di testa o di coda (non ci saranno, quindi, Seven, Strade perdute o Dogville), e che non contano le performance di Bowie "in carne e ossa" (perciò, niente Magic Dance da Labyrinth). Dunque, per tutti i fan di Bowie (e non solo), buona lettura, buon ascolto e... let all the children boogie!
10. Le avventure acquatiche di Steve Zissou: Life On Mars?
Commedia agrodolce di Wes Anderson datata 2004, e in parte sottovalutata alla sua uscita nelle sale, Le avventure acquatiche di Steve Zissou, con Bill Murray, Owen Wilson e Cate Blanchett, costituisce un gigantesco omaggio a David Bowie: nel corso del film, infatti, ben undici brani del primo periodo della sua produzione sono eseguiti in versione acustica dal cantante brasiliano Seu Jorge. Nella soundtrack della pellicola, però, c'è spazio anche per un paio di classici bowiani nella loro versione originale: Queen Bitch e soprattutto Life On Mars?, ballata dal testo ermetico tratta dal primo album capolavoro di Bowie, Hunky Dory del 1971, per poi raggiungere, due anni dopo, il terzo posto in classifica in Gran Bretagna. Da inserire sul podio delle migliori canzoni mai scritte dalla rockstar londinese, Life On Mars? offre un ideale contrappunto al senso di solitudine del protagonista, l'eccentrico oceanografo Steve Zissou.
Take a look at the lawman beating up the wrong guy/ Oh man! Wonder if he'll ever know/ He's in the best selling show/ Is there life on Mars?
9. The Martian: Starman
Un film dedicato a un astronauta, ambientato nello spazio e con una soundtrack composta interamente da hit degli anni Settanta poteva forse esimersi dall'includere almeno un pezzo di David Bowie? In fondo, sullo spazio e gli alieni Bowie ci ha costruito mezza carriera, per non parlare del suo legame con il Pianeta Rosso (si veda la posizione precedente). Nessuno stupore, perciò, che nel recentissimo Sopravvissuto - The Martian, enorme successo realizzato da Ridley Scott, con Matt Damon nei panni di un novello Robinson Crusoe disperso su Marte e impegnato in una sfida quotidiana per la propria sopravvivenza, fra tanti classici della disco si possa ascoltare anche la splendida Starman. Di seguito vi riproponiamo il video della già citata performance di Bowie a Top of the Pops nel 1972.
He told me/ "Let the children lose it/ Let the children use it/ Let all the children boogie"
8. Educazione siberiana: Absolute Beginners
Uno dei pezzi più romantici ed emozionanti del canzoniere di David Bowie: composta nel 1985 per l'omonimo musical rock di Julien Temple (che vedeva Bowie all'interno del cast), tratto a sua volta da un libro di Colin MacInnes sulla vita nella Londra di fine anni Cinquanta, Absolute Beginners è arrivata al secondo posto della classifica britannica nella primavera del 1986, accompagnata da un raffinatissimo video in bianco e nero diretto appunto da Julien Temple. Tre anni fa, Gabriele Salvatores ha incluso Absolute Beginners nella colonna sonora del suo film Educazione siberiana, adattamento del romanzo di Nicolai Lilin: e l'avvolgente melodia di Bowie accresce in misura esponenziale il senso di pathos nella sequenza in cui i giovani protagonisti si concedono una parentesi spensierata e liberatoria sulla giostra di un luna park.
If our love song/ Could fly over mountains/ Could laugh at the ocean/ Just like the films
7. Shrek 2: Changes
Uno degli evergreen più noti del repertorio di David Bowie: è Changes, con il suo trascinante ritornello che tutti abbiamo canticchiato almeno una volta. Contenuta nell'album del 1971 Hunky Dory, Changes è stata ri-registrata da Bowie stesso nel 2004, in duetto con la songwriter australiana Butterfly Boucher, per la soundtrack del film d'animazione Shrek 2. Il brano, infatti, fa da sottofondo a una divertente sequenza della pellicola, in cui i versi riflettono la trasformazione dell'orco Shrek in un bellimbusto 'umano' e del suo Ciuchino in un impettito destriero bianco.
Turn and face the strange/ Ch-ch-changes/ Don't want to be a richer man/ Turn and face the strange/ Ch-ch-changes/ Just gonna have to be a different man
6. I sogni segreti di Walter Mitty: Space Oddity
È il classico destinato a restare per sempre legato alla carriera di David Bowie e a quell'immaginario musicale, fin dalle prime, inconfondibili note. Realizzata nell'estate del 1969, con una struttura e sonorità a dir poco all'avanguardia per quel periodo, e ripubblicata poi nell'autunno del 1975, quando arrivò al primo posto della classifica britannica, Space Oddity è un brano epocale, oggetto negli anni di diversi omaggi (fra cui la famosissima Major Tom di Peter Schilling del 1983) e adoperato in moltissime colonne sonore. E nel 2013 Space Oddity è stata utilizzata come leit-motiv per I sogni segreti di Walter Mitty, commedia surreale diretta e interpretata da Ben Stiller, in cui la canzone è riproposta in una sequenza da pelle d'oca: introdotta dalla versione acustica, solo chitarra e voce, di Kristen Wiig, per poi cedere il posto alla potenza del ritornello, nel momento in cui il Walter Mitty di Ben Stiller decide di abbandonare i suoi timori e, come l'astronauta Major Tom, di "spiccare il volo" per inseguire i propri sogni.
This is Ground Control to Major Tom/ You've really made the grade/ And the papers want to know whose shirts you wear/ Now it's time to leave the capsule if you dare
5. Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino: Heroes
Nel 1979 usciva nelle librerie della Germania Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, sconvolgente libro autobiografico in cui la diciassettenne Christiane Vera Felscherinow (con lo pseudonimo di Christian F.) ripercorreva la propria discesa negli abissi della tossicodipendenza. Due anni più tardi, il regista Uli Edel traspose questo controverso best seller per il cinema con un film dal titolo Christiane F. - Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, ambientato a Berlino Ovest nella metà degli anni Settanta e incentrato sulla vita dissoluta della dodicenne Christiane Felscherinow; e la colonna sonora della pellicola è costituita interamente da brani di David Bowie (fra cui Boys Keep Swinging, Look Back in Anger e Stay), il quale compare nel ruolo di se stesso e si produce in un'esibizione dal vivo di Station to Station (la performance fu registrata durante un concerto allo Hurrah Club di New York). Ma la sequenza più iconica del film è la corsa di Christiane e dei suoi amici fra i corridoi dell'Europa-Center e la fuga dai poliziotti, con Christiane e il giovane Detlef che salgono sul tetto dell'edificio per contemplare dall'alto Berlino di notte, mentre in sottofondo risuona uno dei maggiori classici del Duca Bianco: Heroes, composta da Bowie e da Brian Eno per l'omonimo album del 1977 (il secondo capitolo della trilogia berlinese) e inserita dalla rivista Rolling Stone fra le cinquanta canzoni più belle della storia.
I, I wish you could swim/ Like the dolphins, like dolphins can swim/ Though nothing, nothing will keep us together/ We can beat them, forever and ever
4. Rosso sangue e Frances Ha: Modern Love
Un doveroso ex aequo, al quarto posto della nostra classifica, dato che il medesimo brano è stato impiegato in due film distinti, ma nel secondo caso sottoforma di citazione pressoché esplicita. Nel 1986 il regista francese Leos Carax nel suo secondo lungometraggio, Rosso sangue, affascinante commistione fra il poliziesco e il melodramma, ha inserito una scena in cui il protagonista, il giovane Alex (Denis Lavant), si scatena in una vivace corsa notturna, corredata di passi di danza, sulle note della strepitosa Modern Love, tratta dall'album best seller di David Bowie del 1983, Let's Dance, e approdata al secondo posto della hit parade britannica.
La gustosissima sequenza di Rosso sangue è stata replicata nel 2013 in Frances Ha, irresistibile commedia diretta da Noah Baumbach e fra i massimi gioielli del cinema americano contemporaneo. In una sequenza della pellicola la volitiva Frances Halladay, impersonata da una deliziosa Greta Gerwig, si lancia in una corsa gioiosa lungo le strade di New York, sempre sulla melodia di Modern Love, replicando la corsa di Denis Lavant in Rosso sangue; e l'allegria contagiosa del brano, ancora una volta, spinge inesorabilmente lo spettatore a voler correre insieme a loro...
Never gonna fall for/ Modern love walks beside me/ Modern love walks on by/ Modern love gets me to the church on time
3. Noi siamo infinito: Heroes
Riuscire a cristallizzare in un una singola scena l'ebbrezza dell'adolescenza, l'anelito di libertà e la forza di un'amicizia capace di far vibrare l'animo ad un ritmo mai provato prima: c'è tutto questo, e molto altro ancora, nella corsa in auto nel tunnel di Charlie, Sam e Patrick, il terzetto di protagonisti di Noi siamo infinito, il bellissimo film firmato nel 2012 da Stephen Chbosky dal suo stesso romanzo, The Perks of Being a Wallflower. In questo coinvolgente racconto di formazione, a suscitare le emozioni dei personaggi interpretati da Logan Lerman, Emma Watson ed Ezra Miller è proprio Heroes, scelta appositamente per il film (nel libro, infatti, la stessa scena era accompagnata da Landslide dei Fleetwood Mac). Struggente inno alla possibilità di essere eroi, anche solo per un giorno, Heroes è il perfetto contrappunto musicale di questa stupenda sequenza... per quanto appaia quantomeno bizzarro che questi tre ragazzi affermino di non aver mai sentito prima una delle canzoni più celebri negli annali del rock.
I, I will be king/ And you, you will be queen/ Though nothing will drive them away/ We can be heroes, just for one day
2. C.R.A.Z.Y.: Space Oddity
Un altro appassionato coming of age cinematografico occupa il podio della nostra classifica: è quello narrato in C.R.A.Z.Y., meraviglioso film canadese del 2005 scritto e diretto da Jean-Marc Vallée, con il ventenne Marc-André Grondin nel ruolo di Zachary Beaulieu, quarto di cinque fratelli di una famiglia conservatrice nel Quebec degli anni Settanta, il quale fatica ad accettare la propria omosessualità e nei dischi di musica rock trova una valvola di sfogo per desideri, speranze e paure. E in una sequenza in particolare, quando l'introverso Zac si chiude nella sua stanza per ascoltare Space Oddity, con il viso truccato come quello di David Bowie sulla copertina dell'album Aladdin Sane, Vallée utilizza questo classico bowiano nel miglior modo possibile: un'epifania musicale in grado di abbattere le inibizioni, di spalancare le porte della fantasia (il sogno a occhi aperti di Zac) e di far svanire, anche solo per pochi minuti, la solitudine del protagonista. Perché per molti giovani degli anni Settanta, è importante ricordarlo, Bowie è stato soprattutto questo: un divo del rock che, con le sue ardite stravaganze, i suoi look trasgressivi e un'ambiguità sessuale rivendicata con orgoglio, ha insegnato a una generazione di ragazzi insicuri ed emarginati la necessità di essere fedeli a se stessi. Un messaggio trasmesso, per sublime paradosso, attraverso una serie di maschere, e che ha contribuito a rendere un cantante eterosessuale come Bowie la più importante icona gay dei nostri tempi.
This is Major Tom to Ground Control/ I'm stepping through the door/ And I'm floating in a most peculiar way/ And the stars look very different today
1. Bastardi senza gloria: Cat People (Putting Out Fire)
Al primo posto della nostra classifica, arrivato per un soffio davanti a C.R.A.Z.Y., c'è il regista che più di chiunque, negli ultimi anni, ha saputo rielaborare i più vari elementi del nostro immaginario per metterli al servizio di una poetica squisitamente postmoderna: Quentin Tarantino. E l'apoteosi di tale approccio alla settima arte è rintracciabile in quello che è, ad avviso di chi scrive, il suo miglior film, Bastardi senza gloria, che nel 2009 ha addirittura 'reinventato' i destini della Seconda Guerra Mondiale. La scena capolavoro della pellicola è senz'altro quella in cui Tarantino prende in prestito Cat People (Putting Out Fire), una canzone scritta da David Bowie insieme a Giorgio Moroder come tema musicale dell'horror del 1982 Il bacio della pantera di Paul Schrader (remake a tinte erotiche dell'omonimo classico di Jacques Tourneur di quarant'anni prima) e inserita un anno più tardi nell'album Let's Dance. L'impeccabile alchimia fra musica e immagini, con la lenta preparazione di Shosanna Dreyfus (Mélanie Laurent) per la sua spietata vendetta contro l'intero establishment nazista, le atmosfere gotiche del brano, l'abito rosso fuoco di Shosanna, la veletta nera calata su uno sguardo di ghiaccio... il risultato non è solo uno dei punti più alti del cinema di Tarantino, ma pure l'ennesima dimostrazione di come il potere immaginifico del cinema - e della musica - possa avere il sopravvento perfino sulla Storia.
See these eyes so green/ I can stare for a thousand years/ Colder than the moon/ It's been so long/ And I've been putting out fire with gasoline