David 2017: la "pazza gioia" dei premiati e l'intervista sul red carpet

Consegnati i David di Donatello 2017: trionfa La pazza gioia di Paolo Virzì, premiato con miglior film, regia e attrice protagonista Valeria Bruni Tedeschi, seguito da Veloce come il vento e Indivisibili. Un'edizione veloce e dinamica, all'insegna delle interpreti femminili e di autori giovani.

La pazza gioia: Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti e il regista Paolo Virzì sul set del film
La pazza gioia: Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti e il regista Paolo Virzì sul set del film

Continua l'operazione "svecchiamento" della cerimonia di premiazione dei David di Donatello: l'edizione 2017, prodotta di nuovo da Sky, ha puntato per la seconda volta sulla conduzione di Alessandro Cattelan, che ha orchestrato una serata in cui si è cercato più possibile di evitare lungaggini e punti morti, puntando ancora una volta su linguaggi dinamici, grazie alla clip di apertura, in pieno stile Oscar, in cui Valerio Mastandrea ha spiegato come fare un film di successo, con stoccate ai luoghi comuni del cinema nostrano, e a quella firmata da Maccio Capatonda, "Il montatore gelosone", chiamato a sostituire i momenti comici curati lo scorso anno dai The Jackal.

Leggi anche:

Solo 45 secondi per i discorsi di ringraziamento, regola infranta clamorosamente (e per fortuna!) da Valeria Bruni Tedeschi che, premiata come migliore attrice protagonista per il ruolo di Beatrice in La pazza gioia di Paolo Virzì, ha ringraziato decine di persone - da Basaglia a Leopardi, dalla sua psichiatra all'amica d'infanzia che le offrì una focaccia il primo giorno d'asilo - mettendo in scena un grande momento di spettacolo ed emozione, forse il più alto della serata.

Leggi anche:

Veloce come il vento: Matilda De Angelis e Stefano Accorsi in una scena del film
Veloce come il vento: Matilda De Angelis e Stefano Accorsi in una scena del film

Con miglior regia, film e attrice protagonista La pazza gioia si è aggiudicato i premi principali, seguito da Veloce come il vento di Matteo Rovere, che ha conquistato diversi premi tecnici, tra cui migliori effetti speciali e montaggio, e la statuetta per il migliore attore Stefano Accorsi (con un ruolo, quello di Loris De Martino, in grado di riscattare una carriera, segnata da anni di critiche e ora rinata, trasformandolo quasi nel Ben Affleck nostrano), e da Indivisibili di Edoardo De Angelis, che porta a casa i riconoscimenti per la migliore attrice non protagonista Antonia Truppo, al secondo David consecutivo dopo quello per Lo chiamavano Jeeg Robot dello scorso anno, costumi, musiche e canzone originale di Enzo Avitabile.

Leggi anche:

Indivisibili: Marianna Fontana e Angela Fontana in un momento del film
Indivisibili: Marianna Fontana e Angela Fontana in un momento del film

Un'edizione all'insegna di splendide interpreti femminili e di giovani, tra cui le attrici Matilda De Angelis e le gemelle Angela e Marianna Fontana, i registi Fabio Guaglione e Fabio Resinaro (che forse avrebbero meritato un riconoscimento maggiore), Michele Vannucci e Claudio Giovannesi, autori rispettivamente di Mine, Il più grande sogno e Fiore: il cinema italiano sta cambiando e dimostra maggiore attenzione per i nuovi talenti e per storie non convenzionali. L'anno scorso non è stato dunque un caso eccezionale: si continua nel segno di Jeeg.

Leggi anche: Mine e i due registi che hanno fatto le scarpe a Armie Hammer

David di Donatello 2017: il red carpet

David di Donatello 2017: la parola ai vincitori