Bryan Singer rilancia Superman

Manca ormai poco all'uscita di Superman Returns, la pellicola firmata da Brian Singer che riporterà sugli schermi l'amatissimo supereroe più volte sfruttato dall'industria cinematografica.

Sulla scia delle numerose realizzazioni che negli ultimi anni hanno attinto ispirazione dal mondo dei fumetti, non poteva certo mancare la trasposizione cinematografica di quello che con ogni probabilità è il supereroe più famoso e amato. Bisognerà attendere ancora poco infatti per l'uscita di Superman Returns, la pellicola firmata da Bryan Singer che riporterà sugli schermi (il primo Settembre nel nostro paese) un personaggio più volte sfruttato dall'industria cinematografica e dal suo binomio con i comics. Il Returns del titolo non è ovviamente fortuito, l'eroe alieno nato nel 1938 da penna e matita di Jerry Siegel e Joe Shuster era già stato portato su grande schermo nel 1978 nello storico Superman di Richard Donner, e successivamente nei sequel realizzati negli anni '80 da Richard Lester.

Negli ultimi anni, le indiscrezioni sulle rinnovate attenzioni della Warner verso l'Uomo d'Acciaio si sono susseguite ed ammassate suscitando non poca curiosità; tra le più interessanti, oltre al cestinato copione di J.J. Abrams e la sua rivisitazione della saga che avrebbe visto McG dietro la macchina da presa, ricordiamo le voci che proponevano un curioso progetto affidato a Tim Burton con Nicholas Cage nei panni del protagonista. Ma dal 2004, anno in cui è stata ufficializzata la notizia che il regista dei primi due X-Men rinunciava al terzo capitolo della saga per dedicarsi a questo nuovo progetto, gli intenti della produzione, e soprattutto quelli del neo scritturato regista, sono apparsi sempre più chiari. Sin dalle prime dichiarazioni infatti appariva fuori discussione che il nuovo Superman dovesse seguire rispettosamente le orme dei suoi predecessori, il giovane regista ha più volte marcato la propria volontà di realizzare un'opera fedele al fumetto DC, ma anche un imponente e completo lavoro cinematografico; allo stesso modo, lo script doveva proseguire quanto lasciato in sospeso in Superman II, dove l'eroe aveva deciso di rinunciare ai propri poteri e li aveva poi recuperati per salvare il pianeta. Nel Superman di Singer vedremo il supereroe tornare sulla Terra dopo sei misteriosi anni d'esilio per scontrarsi ancora una volta contro il suo acerrimo nemico Lex Luthor. Il ritorno si rivela però non privo di sorprese, il mondo ha ormai imparato a vivere senza di lui, compresa la sua amata Lois Lane.

La medesima attenzione e cura dei dettagli sembra essere stata riservata a quello che si è rivelato l'altro nodo cruciale di questa mega-produzione (costata oltre 200 milioni di dollari), ovvero la discussa scelta del protagonista. Moltissimi i nomi di (super-)stars in lizza per vestire gli ambiti panni dell'ennesimo super-uomo, con la differenza che il ruolo questa volta richiedeva anche di scontrarsi col nome di Christopher Reeve, mitico ed indimenticato volto di Clark Kent nei precedenti film. A nomi illustri quali James Caviezel, Jake Gyllenhall e Jude Law la produzione ha opposto quello di Brandon Routh, semisconosciuto attore ventisettenne con un background di esperienze piuttosto scarno, affine a quello del suo predecessore negli anni '70. Una presenza poco altisonante e di conseguenza non invasiva per gli appassionati che potevano temere non venisse mostrato il dovuto rispetto alla storica figura di Reeve, ma allo stesso tempo un ottimo attore, stando alle dichiarazioni di Singer, con un aspetto ideale per incarnare sia il supereroe che il suo alter ego umano. Il nome celebre del cast sarà invece quello di Kevin Spacey nei panni del malvagio Lex Luthor; ma la vera star, decisamente d'eccezione in questo caso, sarà Marlon Brando, che nel primo film della saga interpretava Jor-El, il padre di Superman. Per questa occasione il grande attore verrà fatto rivivere grazie alla lavorazione in digitale di alcune immagini tratte dal girato dell'epoca e mai apparse al cinema.

E i legami con le pellicole del passato non sono comunque finiti. Il primo super-film, innegabile punto di riferimento del genere almeno quanto il fumetto, richiese ben cinque anni di lavorazione ed un budget enorme per i tempi; si trattava anche allora di un'imponente operazione commerciale che coinvolgeva varie industrie ben prima dell'uscita della pellicola. Strategie all'ordine del giorno ormai, ma che impongono una progettazione finemente accurata considerando oltretutto l'aumentare delle esigenze del pubblico e il richiamo di questo genere di film. Non dimentichiamo che si avvicinano anche le uscite di Spider-Man 3 e di quel X-Men: Conflitto Finale abbandonato proprio da Singer, che certo non mancheranno di scontrarsi con questo film, almeno per quanto riguarda i risultati al botteghino, a suon di scene mozzafiato ed effetti speciali sorprendenti. Ma anche in questo senso il buon Singer pare poter stare tranquillo; la lunghissima lista di nomi che compongono il cast tecnico di questo Superman Returns sembra avere tutte le carte in regola, soprattutto considerando le firme delle grandi case di produzione di effetti digitali e le collaborazioni già collaudate dal regista come quella con il direttore della fotografia Newton Thomas Sigel e la costumista Louise Mingenbach.