Altrimenti ci arrabbiamo, la recensione: Quell’omaggio sentito a un cinema che non si fa più

La recensione di Altrimenti ci arrabbiamo: il film del 2022, al cinema dal 23 marzo, riprende il mondo del cult movie del 1974; non si tratta di un remake, ma di un omaggio a tutto un modo di fare cinema che oggi non si fa più.

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Altrimenti ci arrabbiamo: Edoardo Pesce e Alessandro Roja in una scena

La dune buggy, rossa con cappottina gialla, ha un motore. La dune buggy, rossa con cappottina gialla, è il motore. È ancora una volta il motore della storia che vi raccontiamo nella recensione di Altrimenti ci arrabbiamo, il film del 2022 in uscita al cinema il 23 marzo che riprende il mondo e le atmosfere del cult movie del 1974 con Bud Spencer e Terence Hill. I protagonisti sono Edoardo Pesce e Alessandro Roia e, attenzione, non si tratta di un remake dell'amatissimo film, ma di un omaggio a quegli attori, quel mondo, e a tutto un modo di fare cinema che oggi non si fa più. È, come vi racconteremo, un'operazione più complessa e da studiare. Ma, soprattutto, Altrimenti di arrabbiamo è un film che ispira simpatia, e che ha una leggerezza oggi rara.

Carezza, Sorriso e la dune buggy

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Altrimenti ci arrabbiamo: Edoardo Pesce e Alessandro Roja in un'immagine del film

Carezza (Edoardo Pesce) ha una carrozzeria. Lo abbiamo conosciuto insieme a Sorriso (Alessandro Roia) quando, da bambini, avevano una bellissima e amata dune buggy rossa con la cappottina gialla che era dei loro genitori. Un bel giorno, però, se la sono giocata e persa al gioco delle tre carte. Quando la ritrovano, fanno di tutto per riaverla. Ma finiscono al centro di una partita in cui un gruppo di circensi, tra cui c'è la bella Miriam (Alessandra Mastronardi), domatrice di tigri, si batte per mantenere i propri terreni, che un avido speculatore, Torsillo (Christian De Sica) vuole fare suo per costruirci grattacieli e centri commerciali.

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Un buddy movie vecchia maniera

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Altrimenti ci arrabbiamo: Edoardo Pesce e Alessandro Roja in una sequenza

Come si fa un omaggio a un classico tanto amato? Per prima cosa si prendono gli elementi chiave di quel mondo e si rimettono in scena, o si reinventano. E allora ecco l'ambiente circense, i motociclisti, il costruttore senza scrupoli. E, ovviamente, la dune buggy. E birra e salsicce. E poi le canzoni della colonna sonora originale (la famosa canzone Dune Buggy, sui titoli di coda, è cantata da Federico Zampaglione). Si prendono dei nuovi protagonisti, che però ripetano le dinamiche di quegli storici. E allora ecco un duo di amici/nemici, il burbero e il sorridente, il taciturno e l'estroverso, insomma i classici opposti che si attraggono, l'elemento chiave del classico buddy movie vecchia maniera.

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Altrimenti ci arrabbiamo: Edoardo Pesce, Alessandra Mastronardi e Alessandro Roja in una scena

Un omaggio al mondo del film originale

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Altrimenti ci arrabbiamo: Alessandro Roja in una scena

Ma di che cosa parliamo quando parliamo di Altrimenti ci arrabbiamo? Il film, girato dal duo YouNuts, e che è stato vittima di una levata di scudi perché rifare il film con Bud Spencer e Terence Hill sarebbe stato un sacrilegio, in realtà è quello che gli americani fanno già da tempo, e che è ben teorizzato dal recente Scream, il quinto film della saga. Sì, ...Altrimenti ci arrabbiamo, è un requel, o un legacy sequel. Non è un remake né un seguito dell'originale, ma un film che vive nello stesso mondo di quel film, e in cui dei nuovi personaggi raccolgono l'eredità degli originali, ma in una storia nuova. Il quinto Scream, oltre a teorizzarlo, è proprio questo. Ma è quello che è accaduto, ad esempio, con Ghostbusters: Legacy e anche con la nuova trilogia di Star Wars, quella di Star Wars: Il risveglio della forza e i due film che lo hanno seguito. Però, sì, possiamo chiamarlo semplicemente "omaggio".

Altrimenti ci arrabbiamo, Federico Zampaglione canta Dune Buggy (VIDEO)

Edoardo Pesce e Alessandro Roia, gli opposti si attraggono

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Altrimenti ci arrabbiamo: Alessandra Mastronardi in una scena

In questo senso, ci sono piaciuti molto i due protagonisti. Il gioco degli opposti, con loro, funziona sia che si pensi al duo originale, sia che non si pensi a loro. Edoardo Pesce, uno dei migliori attori della sua generazione, lavora ovviamente sulla stazza, sull'espressione accigliata, sui silenzi. È il gigante buono, l'unbreakable, quello a cui i pugni non fanno niente. E, per crearlo, si è ispirato all'orso Balù de Il libro della giungla. Alessandro Roia ha gli occhi azzurri di Terence Hill e ha un sorriso smagliante, e su questi elementi riesce a costruire un personaggio riuscito. Non è un caso che si pensi a Balù. In fondo, i personaggi del film originale, e di molti altri film del duo, erano quello, due cartoni animati, e i due nuovi attori fanno bene a interpretare i loro personaggi così. Lo aveva fatto anche Johnny Depp con il suo Jack Sparrow, ispirato a un cartoon come Willy il Coyote. Alessandra Mastronardi è inedita nel ruolo della circense, ma forse ha un volto e dei modi troppo dolci per entrare davvero nel ruolo (che, va detto, nell'originale era una presenza puramente decorativa mentre qui è un personaggio a tutti gli effetti) e Christian De Sica interpreta il cattivo alla Christian De Sica. Un po' come se il Roberto Covelli di Vacanze di Natale fosse cresciuto e diventato un palazzinaro. Ma sempre con quel suo stile inconfondibile (e molto amato).

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Altrimenti ci arrabbiamo: Edoardo Pesce e Alessandro Roja in una sequenza del film

Un po' di pulp, un po' di western, un po' di action...

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Altrimenti ci arrabbiamo: Edoardo Pesce durante una scena

Nel film non c'è solo Altrimenti ci arrabbiamo del 1974, ma anche un po' di cinema postmoderno, il pulp alla Tarantino e un po' di cinema classico, come lo spaghetti western di Sergio Leone, un po' di action movie anni Ottanta, i recenti romanzi criminali televisivi, tutte cose che gli YouNuts, da cinefili onnivori, hanno introiettato e hanno messo al servizio del film in maniera naturale, senza citazioni forzate. Ci sono quelle scritte in sovraimpressione per presentare i personaggi che si usano in certo cinema e serie tv, ci sono i fumetti che, a tratti, irrompono nel montaggio ad alternarsi con il girato e stilizzare alcune immagini. Anche per "espandere" il film e raggiungere un certo tipo di pubblico che ama i fumetti.

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Il passare del tempo ci fa vedere le cose in modo diverso

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Altrimenti ci arrabbiamo: Edoardo Pesce e Alessandro Roja in un'immagine

Il fatto è che, forse, dovendo fare una storia nuova, ci sarebbe potuto essere uno "scarto" maggiore tra questo film e l'originale, un tentativo, a livello di sceneggiatura, di differenziare la trama da quella originale, e di approfondire i personaggi. È vero che ...Altrimenti ci arrabbiamo, e gli altri film di quel filone, erano proprio così, semplicissimi e innocenti, ma è anche vero che, essendo passato del tempo, forse ci vorrebbe qualcos'altro per arricchire il canovaccio di partenza. È anche vero che la regia, paradossalmente, è molto più curata di quella che era nel film di partenza, un film molto ingenuo che una serie di fattori (simpatia e affiatamento dei protagonisti, musiche, ambientazione) e soprattutto il passare del tempo, perché è quello che ci fa vedere le cose in modo diverso, ha reso un cult movie. Il nuovo ...Altrimenti ci arrabbiamo è un film forse prevedibile, perché si sa dove va a parare, che si guarda con simpatia e affetto, e curiosità. La cosa bella che la nuova strana coppia Pesce - Roia funziona. E che potrebbe dar vita a una nuova serie di film. Proprio quei film di una volta, quelli che oggi non si fanno più.

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Conclusioni

Nella recensione di Altrimenti ci arrabbiamo vi abbiamo parlato della strana coppia Edoardo Pesce - Alessandro Roja e di un omaggio a un modo di fare cinema che oggi non si fa più. È un film che, nonostante sia forse troppo semplice a livello di trama, ispira simpatia, e che ha una leggerezza oggi rara.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
2.3/5

Perché ci piace

  • L'omaggio al film originale è sentito, e sembra sincero.
  • Edoardo Pesce e Alessandro Roja sono una coppia che funziona.
  • Si prova a fare un cinema che ormai non si fa quasi più...

Cosa non va

  • ...ma, come in quel cinema, la trama è molto esile.
  • E, proprio come in quel cinema, si tratta di un film in fondo prevedibile.