Frasi celebri di Sam Mendes

Le più belle frasi di Sam Mendes, aforismi e citazioni celebri pronunciate da Sam Mendes, produttore, regista.

Lo sapevi che...

Il piano-sequenza di 1917 - Lo straordinario lavoro del regista Sam Mendes e del montatore Lee Smith ha creato la perfetta illusione di un unico piano-sequenza che segue perfettamente la narrazione in 1917. In realtà, vi erano parecchi tagli invisibili, celati dalla realtà circostante ai movimenti degli interpreti. Come racconta Mendes, il passaggio più breve al montaggio è di 39 secondi, mentre la sequenza più lunga senza alcun taglio è di otto minuti e mezzo.

La guerra, quella vera, narrata in 1917 - Come ha raccontato Sam Mendes, suo nonno Alfred (dai cui ricordi ha preso ispirazione 1917) era stato arruolato appena diciassettenne nell'anno precedente l'ambientazione del film. Una delle missioni da effettuare era proprio quella di portare dei messaggi nella terra di nessuno, dietro le linee nemiche. Il suo vantaggio era quello di non essere molto alto: così poteva celarsi nella nebbia invernale che sovrastava le terribili trincee di scontro.

Sam, Adam o... Sam? - Prima che Sam Raimi firmasse il contratto per dirigere Il grande e potente Oz, i candidati principali per la regia erano Sam Mendes e Adam Shankman.

Cambio di entourage per Sam Mendes - Per il film American Life, che ha riportato Sam Mendes a lavorare su una sceneggiatura originale - di Dave Eggers e Vendela Vida - come era già successo con American Beauty, il regista inglese ha voluto circondarsi di nuovi collaboratori spiegando: "Le persone con cui ho lavorato ai miei altri film sono tutte straordinarie, ma volevo mettermi alla prova con una nuova troupe. Sentivo il bisogno di un cambio di prospettiva, e di scrollarmi di dosso qualche vecchia abitudine. Cambiare ritmo e velocità mi avrebbe aiutato a trovare quella freschezza e leggerezza che cercavo per questo film".
I nuovi membri della sua troupe hanno accettato per lui la sfida di realizzare un film girato soprattutto on location - tra colline, vallate e città per lo più del Connecticut - con due sole sequenze in un teatro di posa.
La direttrice della fotografia, Ellen Kuras, che ha lavorato a stretto contatto con Mendes, con il quale ha firmato la prima collaborazione, ha prestato particolare attenzione ai cambiamenti di sfondi legati ai mutamenti dei personaggi e dei loro rapporti affettivi.
Il costumista John Dunn, che condivideva con Mendes l'esperienza teatrale, ha provato a differenziare lo stile dei vari personaggi incontrati nel film. A collaborare con lui la responsabile del trucco, Michele Paris, che aveva già lavorato con Mendes in Revolutionary Road, e che coadiuvato le squadre dei costumisti e degli effetti visivi per realizzare stomaci e pance in latex per rendere credibile lo stato avanzato di gravidanza di Verona.
La musica, diversamente dal solito, è stata decisa in anticipo perché, ha spiegato il regista, "Fin dall'inizio avevo deciso di affidare le musiche del film a un cantautore". La scelta è caduta su Alexi Murdoch, che si è ispirato a film come Harold e Maude e Magnolia.