Amos Gitai

Una foto di Amos Gitai
Professione: Regista, Sceneggiatore, Produttore
Altri nomi: Amos Weinraub
Nato il:
11 Ottobre 1950
(Haifa, Israele)
Età: 74 anni
25 anni di carriera
27 film e serie tv
3 premi

Biografia di Amos Gitai

Amos Gitai asce ad Haifa nel 1950. Suo padre è un ebreo tedesco, architetto del movimento Bauhaus, costretto a rifugiarsi in Israele durante il Nazismo, mentre la madre è una palestinese di origine russa. Tra il 1971 e il 1975, studia architettura prima in Israele e quindi a Berkeley, dove si laurea. In questo periodo comincia a girare dei cortometraggi. Durante la Guerra del Kippur del 1973, presta servizio militare facendo parte di una squadra di soccorso su un elicottero che viene abbattuto, causando la morte del suo commilitone. Questo evento sconvolge completamente la vita di Gitai, che decide di dedicarsi totalmente al cinema, scegliendola come forma artistica per esprime le proprie idee, sia per i temi che da un punto di vista formale.

Esordisce realizzando diversi documentari per la tv israeliana, che gli causano parecchi problemi per via della sua visione apertamente critica nei confronti dell'occupazione del territorio arabo e della politica militarista di Israele. Date le difficoltà incontrate nell'esprimere liberamente la propria visione, Gitai è costretto a un forzato esilio, prima negli Stati Uniti e poi stabilmente a Parigi. In questo periodo realizza una trilogia dedicata all'esodo e alla lontananza dalla propria patria, composta da Esther (1984), Berlin-Jerusalem (1989) e Golem - Lo spirito dell'esilio (1992).
La filmografia dell'autore è inoltre caratterizzata da numerosi documentari, dedicati ad argomenti molto diversi tra loro, da Ananas, sulla filiera di produzione e distribuzione del frutto esotico, a Brand New Day, dedicato al tour nipponico degli Eurythmics , passando per i politici Regan: Image for Sale, e Nel nome del Duce, sulla candidatura di Alessandra Mussolini alle amministrative di Napoli. Presentato nel 1993 in apertura al Festival di Venezia, quest'ultimo documentario farà parte di una personale trilogia del regista incentrata sull'emergere della cultura neo-fascista.

Una svolta nella produzione dell'autore avviene nel 1995, quando ritorna in patria per realizzare il suo primo film di finzione in Israele, L'inventario, ambientato a Tel Aviv, primo di una serie di ritratti dedicati alle città di Palestina, cui seguono Giorno per giorno, sulla natia Haifa, e Kadosh, incentrato su una comunità ortodossa di Gerusalemme e presentato al Festival di Cannes.
Nel nuovo Millennio realizza un episodio dell'opera collettiva 11 settembre 2001, incentrato su un attentato suicida a Tel-Aviv, ripreso in un unico pianosequenza. Il regista ottiene l'acclamazione internazionale con la straordinaria parabola antimilitarista Kippur, intrisa di echi autobiografici, in concorso a Cannes, cui segue Verso oriente, sui fatti della guerra arabo-israeliana del 1948, ancora presentato a Cannes. Dopo Alila, tragi-commedia ambientata a Tel-Aviv e presente al Festival di Venezia del 2003, Gitai torna alla Biennale l'anno seguente con l'apprezzato Terra promessa, con Anne Parillaud e Hanna Schygulla, incentrato sullo sfruttamento della prostituzione di donne dell'Est-Europa in Israele.

I paesaggi di Gerusalemme e della Giordania sono ancora i protagonisti in Free Zone, atipico road movie, interpretato dall'attrice americana di origini israeliane Natalie Portman, e da Hanna Laszlo, premiata come miglior interprete al Festival di Cannes 2005.
Dopo il segmento in un'altra opera collettiva, Chacun son cinéma, questa volta ambientato nella sua Haifa, Gitai torna a indagare un nuovo tema d'attualità particolarmente scottante con Disimpegno, incentrato sullo sgombero dei coloni israeliani sulla striscia di Gaza, che ha suscitato parecchi dibattiti. Seguono il dramma Plus Tard, con Jeanne Moreau e Hippolyte Girardot, e il biografico Carmel, che affronta ancora il tema del conflitto. Negli ultimi anni il regista sembra essere ritornato alla produzione francese, con i drammi La guerre des fils de la lumière contre les fils des ténèbres, ancora con la musa Jeanne Moreau, e Roses à crédit, in cui recita anche Valeria Bruni Tedeschi.

Nel 2002 Amos Gitai ha ricevuto il premio Roberto Rossellini. Il Centro Pompidou di Parigi gli ha dedicato una retrospettiva completa nel 2003, mentre è stato insignito del Pardo d'onore al Festival di Locarno del 2008.

Film più famosi di Amos Gitai

Locandina di Ana Arabia

Ana Arabia

2013 Regia, Sceneggiatura, Soggetto, Produzione

Locandina di Free Zone

Free Zone

2005 Regia, Sceneggiatura, Soggetto

Locandina di 11 settembre 2001

11 settembre 2001

2002 Regia, Sceneggiatura, Soggetto

Locandina di A ciascuno il suo cinema

A ciascuno il suo cinema

2007 Sceneggiatura, Soggetto, Regia

Locandina di Alila

Alila

2003 Regia, Sceneggiatura

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Premi e nomination per Amos Gitai

Venezia

2015 Premio Mouse d'oro per Rabin, the Last Day

2013 Premio Premio SIGNIS - Menzione speciale per Ana Arabia

2013 Premio Premio Green Drop per Ana Arabia

Film e Serie TV più recenti di Amos Gitai

Locandina di Ana Arabia

Ana Arabia

2013 Regia, Sceneggiatura, Soggetto, Produzione

Locandina di Free Zone

Free Zone

2005 Regia, Sceneggiatura, Soggetto

Locandina di Terra promessa

Terra promessa

2004 Regia, Produzione, Sceneggiatura, Soggetto

Locandina di Alila

Alila

2003 Regia, Sceneggiatura

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Video

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Generi più ricorrenti

Drammatico 69%
Documentario 24%
Episodi 6%
Commedia 1%

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