Lo sceneggiatore di Waterworld ha ricordato come Steven Spielberg avesse consigliato al regista di non girare il film in mare aperto. Intervistato da Yahoo per il venticinquesimo anniversario del film, Peter Rader ha parlato di come Kevin Reynolds, per rendere il lungometraggio il più realistico possibile, avesse deciso di girarlo veramente sull'acqua.
Ne parlò con Spielberg, il quale di produzioni acquatiche se ne intende, e questi gli rispose "Non girare in acqua! Ti serviranno alcune inquadrature dell'oceano, che puoi far fare alla seconda unità, ma il resto fallo in un teatro di posa o in una piscina!".
Reynolds, supportato dal protagonista Kevin Costner, decise comunque di fare come inizialmente previsto, il che portò a numerosi ritardi e alla crescita esponenziale del budget, con una somma finale di 175 milioni di dollari, all'epoca il massimo mai raggiunto da una produzione cinematografica.
Non aiutò neanche una situazione problematica per l'attore principale, come ha ricordato Rader: "Costner doveva reggere l'intero film sulle proprie spalle, e il suo matrimonio stava andando a rotoli. Ero in contatto con diversi produttori, e raccontavano storie di ogni tipo. E poi lessi che Costner aveva preso il controllo del montaggio ed estromesso Reynolds, il quale a quel punto lasciò Hollywood, in sostanza."
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Peter Rader ha anche ricordato che la stampa si divertì a riportare tutte le difficoltà legate alla lavorazione del film, come spesso capita con produzioni dalla vita produttiva travagliata (vedi anche Titanic, World War Z e Justice League ). Ciò nonostante Waterworld fu accolto discretamente dal pubblico, e tra sala, home video e altre forme di fruizione è rientrato nei costi col passare del tempo.
Rader ha anche un buon motivo per non avercela troppo con i giornalisti poiché tra questi c'era anche la sua futura moglie, che lui conobbe proprio in quel periodo, due settimane prima dell'uscita del film: "Aveva l'accesso alle proiezioni stampa, e quindi lo vide prima di me."