Nonostante sia stato abbastanza apprezzato all'epoca della sua uscita, L'uomo d'acciaio ha anche fatto discutere per il suo controverso finale, che oggi Zack Snyder è tornato a difendere in una nuova intervista.
Nel finale della pellicola, per impedire al Generale Zod di continuare a uccidere milioni di persone innocenti, Superman decide di compiere un'azione drastica: al termine di uno scontro con il nemico, gli rompe il collo uccidendolo. I fan della pellicola hanno sempre visto la sequenza come una sorta di tradimento dello spirito del personaggio che di norma non uccide mai nessuno.
Tuttavia, Snyder ha ribadito la sua convinzione che Superman non solo non aveva altra scelta, ma ha anche fatto la cosa giusta uccidendo il Generale Zod.
"Non si sarebbe fermato, non avrebbe negoziato un risultato, quindi o Zod o noi", ha spiegato il regista. "E questa era praticamente la posta in gioco. Non c'erano vie di mezzo. Zod ha detto che avrebbe combattuto fino a quando uno dei due non sarebbe morto, non ci sarebbe stato alcun compromesso, ma i fan continuano a chiedere 'Ma perché hai messo Superman in quella posizione?'".
Snyder ha risposto ai fan, affermando che se nemmeno Superman è in grado di gestire quel tipo di situazione allora è da considerare alla pari di un fake, un falso: "Beh, se Superman non è in grado di gestire quella posizione allora è un fake, ma non lo è, deve affrontare tutti gli scenari che gli si presentano, non può scegliere, come non si può scegliere quando qualcosa è al di fuori della propria moralità'".
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Per quanto possa valere, l'interprete di Zod Michael Shannon si era già detto d'accordo con l'opinione di Snyder quando ha dichiarato: "No, non pensavo ci fosse un altro modo per concludere il film, davvero. Voglio dire, Zod chiaramente afferma: 'O me o te. Non ti lascerò sopravvivere. Ti ucciderò, a meno che tu non uccida me'. E questo mi sembrava perfettamente in linea con la mitologia greca".