Tolo Tolo, Checco Zalone: "Razzista? Ma se il primo migrante ero io!"

Checco Zalone respinge le accuse di razzismo rivendicando il suo passato di immigrato dal Sud rifiutato da tutti prima di arrivare al successo.

In attesa dell'uscita di Tolo Tolo, Checco Zalone si difende dalle accuse di razzismo piovutegli addosso per via del provocatorio video de L'immigrato ricordando di essere stato un immigrato a sua volta.

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Tolo Tolo: una scena del film con Checco Zalone e Souleymane Silla

Tolo Tolo, uno dei film più attesi di Natale 2019, scatena già polemiche prima dell'uscita per via della comicità provocatoria di Checco Zalone e lui si difende in una lunga intervista rilasciata a Vanity Fair in cui ricorda il suo passato di migrante:

"Suonavo il piano vestito da Babbo Natale per 50 euro e il pubblico inferocito mi chiedeva di fare meno rumore per non disturbare la festa. Il primo migrante ero io. Un migrante disperato come tutti i migranti. Per andare in trasmissione a Zelig viaggiavo sulla tratta ferroviaria Bari-Milano con la stessa frequenza di mio nonno Pasquale, capostazione, e in tasca non avevo una lira".

Le polemiche piovute su Checco Zalone riguardano il video de L'immigrato, brano che anticipa l'arrivo di Tolo Tolo al cinema dipingendo in modo provocatorio la presenza degli immigrati in Italia. Ma Zalone, il cui vero nome è Luca Medici, svela come è nato il brano: "Esco di prima mattina e lo incontro sulla porta. Mi chiede una moneta, gliela do. Due ore dopo lo rivedo in un'altra zona. Mi domanda un euro, glielo allungo. Ormai si è fatta sera. A un semaforo, qualcuno si offre di lavarmi il vetro della macchina. Abbasso il finestrino, è ancora lui. Lo guardo. Mi guarda. Si rende conto, mi rendo conto. Scoppia a ridere, rido anch'io. Diventiamo amici. A fine giornata penso di scriverci una canzone, poi accantono l'idea fino a quando mi torna in mente quella storia e scrivo Immigrato".

Il comico pugliese difende la libertà di satira e punta il dito contro i moralisti: "Ho affrontato un tema che era nell'aria e a cui tra un proclama di Salvini e uno sbarco a Lampedusa pensavo da anni. Le reazioni mi hanno annoiato se non imbarazzato. Siamo messi male. Rivendico il diritto di non piacere e di non risultare divertente. Anche se devo dire che essere difeso da chi avresti voluto attaccare è divertententissimo. Hanno parlato di geniale operazione di marketing. Di strategia. Di calcolo. Ma dove? Ma quando? Magari chi ha scritto queste cose non ha visto integralmente il video o nutre semplice antipatia nei miei confronti. Il problema è la povertà del dibattito. Il ditino moralizzante sempre alzato a dire "questo si può o questo non si può dire".

Tolo Tolo: Checco Zalone non ha ancora terminato le riprese del film?

L'uscita di Tolo Tolo è fissata per il 1 gennaio.