Stephen King: "So quando sarà il momento di ritirarmi"

Stephen King ha parlato della possibilità di ritirarsi specificando che sarà Dio a fargli capire quando sarà il momento.

Stephen King ha parlato del possibile ritiro specificando di avere le idee ben chiare sul proprio futuro lavorativo.

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Lo scrittore incredibilmente prolifico in questi giorni festeggia la pubblicazione del 61° romanzo, L'istituto, mentre nelle sale cinematografiche troviamo It: Capitolo 2, seconda parte dell'adattamento del suo capolavoro (qui potete leggere la nostra recensione di It: Capitolo 2). Tra i numerosi adattamenti delle sue opere, è in arrivo inoltre l'atteso Doctor Sleep, sequel di Shining.

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Stephen King ha 72 anni e durante un'ospitata nello show di Stephen Colbert gli è stato chiesto se pensa già al ritiro dalle scene. Ecco la sua risposta:

"Sarà Dio a farmi capire quando mi dovrò ritirare. Mi dirà 'Esci dal campo, appendo il guanto al chiodo, hai finito'. Ma fino ad allora questo è il miglior lavoro al mondo perché non devi smettere. Puoi continuare fino a che non comincerai a perdere la testa. A quel punto è importante che qualcuno dica 'Steve, ti devi fermare.' Per adesso, mi sto divertendo e sono ospite dal The Colbert Show, che non è malaccio".

Per il momento lo scrittore si divide tra mille progetti diversi. Stephen King è persino apparso in un cameo in It: Capitolo 2 e il suo L'istituto è già stato opzionato per diventare una serie tv. Il romanzo racconta la storia del giovane Luke Ellis che vive a Minneapolis e i cui genitori vengono uccisi da loschi figuri che rapiscono il ragazzo e lo trasportano all'Istituto, dove viene rinchiuso in una stanza senza finestre. Nella struttura si trovano anche altri ragazzi dotati di abilità incredibili come la telecinesi e la telepatia: Kalisha, Nick, George, Iris e Avery Dixon. La direttrice dell'istituto, la signora Sigsby, e il suo staff sono impegnati a carpire i poteri ai ragazzi senza alcun scrupolo, punendoli quando ritengono sia necessario. Luke è sempre più disperato mentre assiste alla progressiva scomparsa dei suoi amici, ma nessuno è mai riuscito a fuggire dall'Istituto.

Parlando del romanzo, King ha commentato: "Mi piace scrivere di adolescenti perché hanno una visione del mondo unica. E anche perché sono le persone più vulnerabili, sono condizionate da ciò che accade nel mondo degli adulti".