Smile: debutto da 22 milioni al box office Usa per l'horror con Sosie Bacon

Smile conquista il primo posto al botteghino americano con un debutto da 22 milioni che gli permette di recuperare già il suo budget di produzione di 17 milioni, flop per la romcom gay Bros.

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Smile: Sosie Bacon in un'immagine

I produttori di Smile hanno ben di che sorridere. L'horror interpretato da Sosie Bacon e diretto dall'esordiente Parker Finn segna un debutto al box office USA da 22 milioni in 3.645 sale e una media per sala di 6.000 dollari. Nel cast anche la star di The Boys Jessie T. Usher, Kyle Gallner, Kal Penn e Rob Morgan. Come rivela la nostra recensione di Smile, Sosie Bacon interpreta la dottoressa Rose Cotter, che assiste alla morte di un paziente psichiatrico. Dopo questo incidente, inizia ad accorgersi che le persone intorno a lei esibiscono uno strano comportamento, vale a dire un sorriso inquietante e incrollabile. Anche se all'inizio sembrano solo allucinazioni, Cotter indaga per scoprire la causa di quella che potrebbe essere una minaccia soprannaturale per la sua vita.

Dopo l'ottimo debutto, Don't Worry Darling scende al secondo posto con un incasso di 7,3 milioni che porta il film a un totale di 32,8 milioni. Non era scontato dopo gli scandali e pettegolezzi che hanno travolto il film prima e durante la premiere veneziana, tra presunti dissidi tra Wilde e la protagonista Florence Pugh, liason tra la regista e il divo del pop Harry Styles e la freddezza tra alcuni membri del cast emersa sul red carpet veneziano. Ma il pubblico americano ha dimostrato di essere poco attratto dai pettegolezzi e ben più interessato alla storia che, come svela la nostra recensione di Don't Worry Darling, è un racconto distopico ambientato in una comunità idilliaca degli anni '50 che nasconde orribili segreti.

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Terzo, The Woman King, epico action al femminile interpretato da Viola Davis, che incassa altri 7 milioni arrivando a un totale di 46,7 milioni. Il film ha superato le attese recuperando buona parte del budget di 50 milioni impiegato per realizzare il film e guarda ora agli Oscar con una possibile candidatura da record per la Davis. Al centro della storia le Agojie, l'esercito tutto al femminile del Regno del Dahomey nell'Africa occidentale nel 1800. Il film ha ottenuto ottime recensioni dopo il suo debutto al Toronto Film Festival nonostante le polemiche sollevate contro la regista Gina Prince-Bythewood sui social media.

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Il martellante battage pubblicitario non premia Bros. La romcom gay di Billy Eichner apre con un incasso di 4,8 milioni raccolti in 3.350 sale e segna una media per sala di soli 1.432 dollari, il tutto nonostante recensioni piuttosto positive che sembrano però non aver fatto presa sul grande pubblico.

In quinta posizione troviamo il ritorno nelle sale di Avatar, che dopo l'exploit dello scorso weekend incassa altri 4,6 milioni arrivando a 18,5 milioni complessivi solo negli USA. È un risultato considerevole per un film uscito 13 anni fa, anche se si tratta dell'uscita globale con il maggior incasso della storia.