Scream: la "scena 118" e la notte più lunga nella storia dell'horror

La scena 118 di Scream, diretto nel 1996 da Wes Craven, ha necessitato di ben 21 giorni di lavorazione dal tramonto all'alba: ecco per quale motivo?

In un certo senso, Scream ha posto fine all'horror del XX secolo e ha inaugurato il nuovo sentire degli anni Duemila. Oltre ad aver dato definitivamente vita ai film di genere metatestuali e capaci di riflettere sulle proprie idiosincrasie, Scream viene anche ricordato per un particolare sintagma narrativo che ha necessitato di ben 21 giorni lavorativi.

Ebbene sì, alla fine della lavorazione della cosiddetta scena 118 di Scream, tutti gli attori e la crew del film diretto da Wes Craven hanno deciso di indossare una t-shirt con su scritto: "Siamo sopravvissuti alla scena 118". Per quale motivo? La scena in questione ha necessitato di ben 21 giorni lavorativi dal tramonto all'alba ed è quella organizzata da Stu Macher, un amico di Sidney Prescott che organizza questa gargantuesca festa alla quale invita tutti gli studenti del college che frequenta con l'obiettivo di far dimenticare a tutti il pessimo periodo che la cittadina di Woodsboro sta attraversando.

Il sintagma di Scream in questione dura ben 42 minuti e, per girarlo, sono serviti 21 giorni di riprese effettuate durante la notte. Per questo motivo, il cast e la crew ricorda questa parte del film come "La notte più lunga nella storia dell'horror".

Nel corso del 2020, Spyglass Media ha ufficializzato la notizia della realizzazione di un reboot di Scream diretto da Matthew Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett. Da parte sua e relativamente a questo progetto, Kevin Williamson ha rivelato che il nuovo Scream non sarà un reboot ma bensì un sequel.