Zach Cregger, regista del film horror "Barbarian", prepara il reboot cinematografico di Resident Evil per il 2026 promettendo fedeltà all'esperienza videoludica. Grande fan dei giochi, in particolare di Resident Evil 4, Cregger punta a trasporre l'atmosfera tesa e surreale dell'opera originale, prendendo le distanze dalle precedenti trasposizioni cinematografiche che avevano deluso lui stesso (e i fan).
Resident Evil secondo Zach Cregger
Chi meglio di chi ha vissuto l'incubo pixel per pixel può riportarlo sul grande schermo? Zach Cregger, regista dell'acclamato Barbarian, ha rivelato in un'intervista a ComicBook.com il suo approccio per il prossimo reboot di Resident Evil, previsto per il 2026. Il cineasta ha ammesso candidamente: "Ho giocato a tutti i titoli della serie, soprattutto a Resident Evil 4, l'ho finito almeno cento volte", sottolineando come il suo legame sia con i videogiochi, non con i film precedenti, che non ha nemmeno visto: "I giochi sono la mia passione".

Questa distanza dai tentativi passati, spesso criticati per la loro infedeltà al materiale originale, potrebbe essere la chiave per un nuovo inizio. Il suo obiettivo è chiaro: "Voglio solo raccontare una storia che restituisca l'esperienza che provi giocando ai giochi". Un'affermazione che suona come una promessa per i fan più esigenti: "Penso che il film spaccherà."
Se Resident Evil 4 rappresenta per molti il cuore della saga - con la sua miscela calibrata di azione e tensione - è proprio quel DNA che Cregger vuole ricreare sullo schermo. Non un'imitazione pedissequa della trama, come ha precisato, ma un'immersione sensoriale nell'atmosfera e nel linguaggio emotivo del gioco. "Non sarà completamente fedele alla lore", ha chiarito, ma la direzione è quella di un rispetto profondo per l'essenza della serie. E c'è di più: lo stile registico già dimostrato in Barbarian - dove il grottesco si sposa con un sottile senso del ridicolo - suggerisce che Cregger abbia le corde giuste per suonare la sinfonia disturbante di Resident Evil.
Le aspettative sono alte, ma l'approccio viscerale del regista, unito alla sua passione dichiarata per il franchise, fanno ben sperare: questa volta potremmo davvero sentirci di nuovo intrappolati nella villa... e non voler più trovare l'uscita.