ONE PIECE, il produttore del live-action Netflix commenta i più grandi cambiamenti dal manga [SPOILER]

Il co-showrunner della serie Netflix di ONE PIECE Steven Maeda riflette sui più grandi cambiamenti effettuati nel trasporre la storia dalla versione cartacea a quella live-action.

ONE PIECE, il produttore del live-action Netflix commenta i più grandi cambiamenti dal manga [SPOILER]

Il live-action di ONE PIECE è finalmente su Netflix, e come c'era d'aspettarsi, nonostante lo show sia piuttosto fedele al materiale di partenza, vi sono anche delle grosse differenze rispetto al manga... Sentiamo cosa ha da dire in merito il produttore e co-showrunner della serie Steven Maeda.

Attenzione seguono spoiler

Da Don Krieg a Arlong

One Piece Serie Netflix 2023
One Piece: un'immagine della serie Netflix

Difficile dire cosa ci aspettasse da questa produzione (qui potete leggere la nostra recensione del live-action di ONE PIECE), ma di certo una riproduzione 1:1 non era la risposta, come del resto traspariva anche dalle dichiarazioni di Netflix e Eiichiro Oda.

Detto ciò, alcuni cambiamenti presenti nello show potrebbero aver sorpreso i fan di lunga data (se positivamente o negativamente, quello è un altro discorso), ma stando a quanto raccontato da Steve Maeda, è stato lo stesso Oda a dare la propria benedizione.

"Un argomento che sicuramente sarà sempre oggetto di discussione è l'utilizzo di Don Krieg, e aver introdotto prima Arlong" ha osservato ai microfoni di Variety " Abbiamo preso queste decisioni [ridurre il ruolo di Don Krieg e anticipare l'entrata in scena di Arlong] con l'approvazione di Oda. Questo ci ha permesso di intensificare e accelerare la storia che conduce agli ultimi due episodi, così che Arlong potesse essere a tutti gli effetti il villain principale della prima stagione".

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Da Garp a Koby

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One Piece: una foto della serie live action

Un altro cambiamento che può aver trovato o meno il favore dei fan è stato dedicare più spazio al Viceammiraglio Garp (Vincent Regan) e rivelare prima il suo legame di parentela con Luffy (Iñaki Godoy).

"Ovviamente, Garp non si vede granché nei primi 100 capitoli del manga oltre a quel qualcosina che mostrano verso l'inizio. Ma una delle decisioni che preso fin dall'inizio era avere qualcuno che li inseguisse. E Garp sembrava essere perfetto per quest'idea. È stata una modifica necessaria per mantenere sempre alta la sensazione di pericolo, e far capire quanto alta fosse la posta in gioco".

E poi, la scelta di rivelare dall'inizio la parentela tra i due doveva essere "la sorprendente risposta al perché questo irriducibile Marine stesse dando la caccia a questo ragazzino. Verso metà stagione capisci che sta cercando di proteggerlo, e di insegnargli qualcosa che crede di non essere riuscito a insegnare prima al nipote".

E con Garp c'è anche Koby "la versione Marine di Luffy" come lo definisce Maeda. Nel manga lo vediamo spesso apparire con Garp,m per cui molto meno di quanto mostrato finora nel live-action.
"È un giovane ragazzo che vuole essere un Marine tanto quanto Luffy un pirata. E ci è sembrata una simmetria meravigliosa, quella di vederli percorrere questi percorsi paralleli, e vederli essere amici ma non comportarsi in maniera troppo amichevole, essendo sui due lati opposti".

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Tra nasi e sopracciglia

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One Piece: una foto della serie live action

Ci sono poi, quelle caratteristiche fisiche contraddistintive che son state mantenute (tipo i capelli verdi di Zoro e il naso di Buggy) e quelle che, invece, non sono state trasposte.
Tra queste ultime, due importanti tratti caratteristici dei Mugiwara: il naso di Usopp (Jacob Gibson) e le sopracciglia a spirale di Sanji (Taz Skylar).

"Il naso di Usopp non è così lungo nello show. È un naso normale. Ci è sembrato che altrimenti sarebbe stato qualcosa di ininentinzionalmente troppo comico, e avrebbe distratto troppo dal personaggio" ha spiegato Maeda.

"Per quanto riguarda Sanji, abbiamo avuto lunghe ed estremamente vivaci discussioni al riguardo, ma alla fine abbiamo deciso di non fare le sopracciglia a spirale per rendere più realistico lo show. Ed è un ragionamento che abbiamo applicato in vari casi, per diversi dipartimenti".

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Uno degli scopi del live-action di One Piece, d'altronde, conclude Maeda "è quello di essere un ponte tra chi conosce bene l'IP, e chi non ne ha mai sentito parlare" e quindi realizzare qualcosa che facesse contenti i fan di lunga data e attirasse al contempo anche nuovi spettatori.

Per voi ci sono riusciti?