Leonardo DiCaprio svela le origini visive del suo personaggio Bob Ferguson in Una battaglia dopo l'altra: tra accappatoi stropicciati e occhiali avvolgenti ispirati a Boba Fett, l'attore intreccia riferimenti pop che spaziano da Star Wars a Il grande Lebowski.
Leonardo DiCaprio e il tocco di Star Wars
Parlando con USA Today, Leonardo DiCaprio ha raccontato l'origine dell'aspetto del suo Ferguson, un uomo che si aggira sullo schermo con un abbigliamento volutamente trasandato: accappatoio, berretta e occhiali da sole giganti. L'elemento che cattura maggiormente l'attenzione, però, sono gli occhiali, nati da una suggestione intergalattica.

"C'è questo strano tema 'Star Wars' in questo film", ha confessato l'attore. "Avevo in mente questi occhiali avvolgenti come quelli di Boba Fett. Sono quelli che dovevo scegliere". La scelta non è casuale: l'uso di un oggetto tanto evocativo inserito in un contesto apparentemente quotidiano trasforma Ferguson in una sorta di guerriero decaduto, con lo sguardo schermato come a difendersi dal mondo esterno.
Accanto al riferimento alla saga stellare, DiCaprio ha citato anche un altro totem cinematografico: Jeff Bridges ne Il grande Lebowski. Ferguson eredita infatti qualcosa del look dimesso e ironico de "Il Drugo", mescolando l'icona del pigro disilluso con la silhouette di un bounty hunter.
Questo collage visivo non è soltanto estetica: è un modo per raccontare, attraverso i costumi, la stratificazione di un personaggio che vive a cavallo tra commedia, tragedia e farsa.
Una ricerca che riecheggia la galassia lontana
Ma i rimandi a Star Wars non si fermano all'abbigliamento. In un'intervista concessa a The Ringer, DiCaprio ha spiegato come anche la trama che muove Ferguson riecheggi la struttura epica della saga di George Lucas.

Il suo personaggio, infatti, è alla disperata ricerca della figlia - interpretata da Chase Infiniti - e questa missione richiama inevitabilmente l'avventura di Luke Skywalker e Han Solo nel tentativo di salvare la Principessa Leia. Una ricerca familiare che diventa epopea, trasformando l'ordinario in mitico.
Il film, diretto da Anderson e accolto con entusiasmo dalla critica (96% di gradimento su Rotten Tomatoes), si muove dunque su un crinale che unisce riferimenti culturali eterogenei: dal cinema indipendente americano degli anni '90 alle space opera che hanno plasmato l'immaginario collettivo.
Al fianco di DiCaprio recita un cast corale che include Regina Hall, Teyana Taylor, Benicio Del Toro, Wood Harris, Alana Haim e la già citata Chase Infiniti. La produzione, guidata da Adam Somner e Sara Murphy con Will Weiske come executive producer, mette in scena non solo un'opera maestosa, ma anche un esercizio di intertestualità, in cui ogni scelta visiva e narrativa dialoga con decenni di cultura pop.
Una battaglia dopo l'altra diventa così non soltanto un film da vedere, ma un universo da decifrare, in cui ogni dettaglio - persino un paio di occhiali - racconta una storia che va oltre lo schermo.