Justice League, Ray Fisher dopo il premio agli Oscar 2022: "Ora pretendo delle scuse"

La star di Justice League, Ray Fisher, ha celebrato il premio vinto agli Oscar 2022 dallo Snyder Cut, chiedendo le scuse al presidente della DC Walter Hamada.

Dopo che Justice League, più specificatamente il director's cut di Zack Snyder, ha vinto il premio per il Best Cheer Moment agli Oscar 2022, Ray Fisher ha chiesto le scuse di Walter Hamada, attuale presidente della DC Films.

L'Oscar per il Best Cheer Moment è stato un premio votato dai fan, aggiunto dall'Academy per la cerimonia del 2022. Alla fine, a spuntarla è stato Zack Snyder's Justice League, che ha saputo battere una concorrenza di tutto rispetto, rappresentata, tra gli altri, da Spider-Man: No Way Home e Avengers: Endgame. Un riconoscimento che ha entusiasmato i numerosi sostenitori di Snyder e, più in generale, i fan dell'universo DC. A gioire, in questo caso, non potevano che essere anche coloro che in prima persona hanno partecipato alla realizzazione dell'opera: Ray Fisher, ad esempio, ha condiviso un tweet in cui ha espresso la propria gioia per il premio, approfittando però dell'occasione per accendere nuovamente i riflettori sull'indagine che ha avuto luogo tempo fa, quando cioè lui stesso ha denunciato l'ambiente di lavoro nel quale è stato girato il film.

Nello specifico, lo ricordiamo, Fisher aveva puntato il dito contro il regista Joss Whedon, accusandolo di comportamento "grossolano, offensivo, non professionale e completamente inaccettabile" sul set del film. Inoltre, l'attore aveva messo in mezzo alcuni dirigenti, ovvero Geoff Johns e Jon Berg, nonché il chariman Toby Emmerich, accusandoli di atteggiamenti razzisti. Dopo aver reso pubblici questi nomi, Fisher ha dichiarato che Hamada lo avrebbe chiamato e gli avrebbe chiesto di ritrattare le sue dichiarazioni. "Ho ricevuto una telefonata dal presidente della DC Films in cui ha tentato di gettare Joss Whedon e il produttore Jon Berg sotto l'autobus nella speranza che rinunciassi alle accuse contro Geoff Johns", aveva detto Fisher all'epoca. Le accuse di Fisher hanno portato WarnerMedia ad avviare un'indagine sugli eventi accaduti sul set della Justice League. Fisher ha ripetutamente accusato Hamada di aver minato quell'indagine sin dall'inizio, sebbene ciò sia stato smentito dal presidente e CEO di WarnerMedia Ann Sarnoff, che dichiarò, tramite una nota: "Credo in Walter Hamada e nel fatto che non abbia impedito o interferito nelle indagini. Inoltre, ho piena fiducia nel processo e nei risultati dell'indagine". Fisher ha continuato a parlare delle sue esperienze sul set della Justice League e continua a chiedere una presa di responsabilità ad Hamada e ad altri dipendenti senior, tra cui il presidente del Warner Bros. Picture Group e Chief Content Officer Toby Emmerich.

A distanza di tempo, dopo la vittoria agli Oscar 2022, Ray Fisher ha scritto su Twitter: "In onore del riconoscimento storico della Justice League di Zack Snyder, permettetemi di dire, dal profondo del mio cuore, che Walter Hamada deve delle scuse ai partecipanti all'indagine di Justice League". L'attore ha quindi terminato il tweet con la sua solita firma per i tweet su Justice League, ovvero quel "A>E" che sta per "la responsabilità vale più dell'intrattenimento" (accountability is greater than entertainment).

L'uscita nelle sale di Justice League, avvenuta nel 2017, è stata diretta da Whedon, il quale si è unito alla produzione dopo che il regista originale, Zack Snyder, si è dimesso in seguito ad una tragedia familiare. Whedon ha apportato molte modifiche alla sceneggiatura e al tono del film. Tuttavia, lo Snyder Cut, versione del film più vicino alla visione originale di Snyder, è stato successivamente presentato in anteprima su HBO Max dopo una campagna portata avanti dai fan con l'hashtag #ReleasetheSnyderCut.