WarnerMedia sta effettuando un'indagine per verificare le accuse di Ray Fisher nei confronti di Joss Whedon dopo che l'attore aveva dichiarato via social che il regista si era comportato in modo "disgustoso e all'insegna degli abusi" sul set di Justice League.
L'atteggiamento definito non professionale da parte dell'interprete di Cyborg non aveva, all'epoca delle riprese del film, dato il via ad alcuna lamentela o polemica pubblica e lo studio ha quindi chiesto di raccogliere le testimonianze di chi era presente.
Ray Fisher ha dichiarato ieri su Twitter di essere molto felice per la decisione presa da WarnerMedia e di essere convinto che verrà dimostrato l'abuso di potere che ha contraddistinto i comportamenti di Geoff Johns, Joss Whedon, Jon Berg e altri membri della produzione sul posto di lavoro.
La polemica era scoppiata nel mese di luglio quando l'attore aveva voluto attaccare pubblicamente online il sostituto di Zack Snyder alla guida del progetto, sostenendo che il clima sul set fosse particolarmente negativo. In un secondo momento Ray Fisher aveva aggiunto: "Durante le riprese aggiuntive a Los Angeles per Justice League , Geoff Johns mi ha chiamato nel suo ufficio per sminuirmi e ammonire i miei tentativi (e quelli del mio agente) di riferire le mie lamentele a chi di dovere. Ha poi compiuto una minaccia sottilmente velata alla mia carriera. Questo comportamento non può continuare".