Per convincere a fare di Joker un film duro e violento, il regista Todd Phillips ha impiegato circa un anno a convincere Warner Bros.
I boss dello studios, nonostante il successo di un altro film vietato ai minori come Deadpool, non erano inizialmente convinti ed è stato grazie ad un lungo lavoro di mediazione a permettere al regista di poter girare Joker così come lo aveva immaginato. A raccontare questo inedito particolare è Phillips stesso durante una intervista con il Los Angeles Times alla vigila della sua partenza per Venezia 76, dove il cinecomic verrà presentato in anteprima mondiale nella sezione prestigiosa del concorso.
Todd Phillips fa trasparire dalle sue dichiarazioni di un lungo testa a testa con i produttori: "Mi arrivavano e-mail con su scritto: ti rendi conto che vendiamo pigiami di Joker su Target (una nota catena Usa di negozi di abbigliamento ndr.). C'erano milioni di ostacoli e bisognava superarli uno alla volta. Se penso a quel periodo, beh li ho maledetti ogni giorno. Ma poi ho pensato di dover mettere in prospettiva tutto ciò e alla fine penso che siano stati molto audaci nel farlo".
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L'audacia fa ovviamente riferimento al fatto che alla fine Joker ha avuto il via libera sulla base delle idee iniziali del suo autore: un film non pacificato, oscuro e violento, tanto che recentemente Joker ha ricevuto proprio il rating R, ovvero vietato ai minori di 17 anni se non accompagnati da un adulto dalla MPAA, l'organizzazione che si occupa di validare le opere in uscita nelle sale americane. "C'è voluto un anno solo per coinvolgere le persone a questa mia visione", rimarca ancora Phillps che poi aggiunge che per realizzarlo aveva in mente dei modelli ben precisi: Taxi Driver, Un uomo volò sul nido del cuculo, Serpico e Re per una notte. Opere profondamente autoriali nate a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, esempi di un cinema spigoloso e libero all'interno della stagione della New Hollywood statunitense. "Sono cresciuto con quei film, adorando lo studio sui personaggi che veniva fatto negli anni Settanta. - Così rimarca - Perciò mi sono chiesto: perché non fare un film di quel genere ma con al centro un personaggio dei fumetti?".
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Uno degli elementi che sicuramente ha spinto la Warner ad avallare il progetto è stato il budget. La produzione di Joker è, infatti, costata 55 milioni di dollari, circa un terzo di Aquaman per esempio; poi come ha spiegato in una dichiarazione la produttrice Emma Tillinger Koskoff, la passione di Phillips ha fatto il resto. Così come la pazienza, non solo per convincere i suoi capi, ma anche l'attore di punta, Joaquin Phoenix. Il Los Angeles Times riferisce che sono stati necessari quattro mesi per persuaderlo e la firma è arrivata solo dopo che gli è stato garantito che avrebbe interpretato il diabolico clown come un personaggio complesso in carne e ossa, problematico, e non come un cattivo da cartone animato. "Questa è l'unica cosa che conta. - aveva spiegato Phoenix in un'altra intervista - Ci sono alcuni aspetti del personaggio che francamente ho ancora poco chiare, ma va benissimo. C'è qualcosa di stimolante e divertente nel non dover rispondere a molte domande su di lui. Richiede anche un certo impegno da parte del pubblico".
Dopo l'anteprima al Lido tra due giorni, Joker verrà presentato sul suolo americano, prima al Toronto Film Festival poi al New York Film Festival, per poi uscire nelle sale dal 4 ottobre negli States e dal 5 in Italia.