Le affermazioni di David Fincher su Joker, e in particolare sulla malattia mentale, hanno scatenato polemiche sui social. Intervistato dal Daily Telegraph per l'uscita del suo nuovo film, Fincher ha parlato del lungometraggio di Todd Phillips come esempio dello scarso coraggio delle major. Molte testate che hanno riportato le sue dichiarazioni si sono soffermate su una frase specifica, o meglio, una parte di essa, sul "tradimento della malattia mentale". Nel contesto dell'affermazione completa c'è un po' di ambiguità: Fincher potrebbe riferirsi alla trama stessa del film, o a come lui percepisce la sua rappresentazione della follia.
Joker: per David Fincher, senza Il Cavaliere Oscuro nessuno avrebbe fatto il film
Ebbene, chi propende per la seconda interpretazione ha avuto da ridire, tacciando David Fincher di ipocrisia per il suo pensiero su Joker: sotto il tweet della testata Discussing Film, per esempio, non sono mancati i commenti di fan indignati che hanno tirato in ballo la filmografia del regista, nello specifico Seven, Fight Club, Millennium - Uomini che odiano le donne e L'amore bugiardo - Gone Girl. Qualcuno si è spinto più in là, rispondendo "Credo che sia ritardato" a un tweet di ComicBook.com che chiedeva "Cosa pensate dei commenti di Fincher?". Più spiritoso, invece, chi ha risposto al tweet di S_creen Rant_ sull'argomento con la battuta "Alien 3 era un tradimento nei confronti del fan del franchise", commento molto buffo dal momento che lo stesso Fincher, estromesso da quel film durante la post-produzione, ha più volte dichiarato di esserne il principale detrattore.
Fincher ha recentemente diretto Mank, in arrivo su Netflix il 4 dicembre e incentrato sulla figura di Herman J. Mankiewicz, co-sceneggiatore di Quarto potere e per diverso tempo oggetto di una polemica su chi avesse effettivamente scritto il film, polemica nata principalmente per screditare Orson Welles. È la terza collaborazione tra il regista e la piattaforma di streaming, dopo le serie House of Cards e Mindhunter, e Fincher ha firmato un nuovo accordo di esclusività con loro, a causa del suo cattivo rapporto con gli studios di Hollywood.