Lea Michele, in un'intervista per il New York Times, ha finalmente commentato le accuse di bullismo fatte nei suoi confronti nel corso degli anni da parte dei suoi ex colleghi di Glee.
In particolare, Samantha Marie Ware si fece avanti nel 2020, accusando Lea Michele di compiere "microaggressioni traumatiche" nei suoi confronti sul set di Glee. L'attrice disse anche che Michele la minacciò di farla licenziare, oltre ad altre forme di bullismo. La collega Heather Morris supportò la presunta vittima, scrivendo su Twitter che la collega "avrebbe dovuto essere richiamata" dato il "mancato rispetto" con il quale ha intimorito gli altri.
Lea Michele ha detto al Times che le accuse nei suoi confronti l'hanno portata a "riflettere intensamente" sulla sua condotta nel posto di lavoro. L'attrice ha identificato l'inizio dei suoi comportamenti discutibili nel debutto a Broadway, da giovanissima, che le ha instillato la mania di perfezionismo.
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Secondo l'attrice, riuscire a riflettere sulla sua condotta in seguito alle accuse le ha permesso di ottenere il ruolo di protagonista di Funny Guy: "Ora capisco davvero l'importanza di essere un leader. Non significa solo fare un buon lavoro quando la videocamera è accesa, ma anche quando è spenta. E non è sempre stata la cosa più importante per me".
Michele si è rifiutata di commentare le accuse di Ware nel merito, aggiungendo di "non sentire il bisogno di affrontare la cosa attraverso i media". Nonostante ciò, ha affrontato invece un rumor corrente nei social secondo la quale l'attrice non sappia leggere né scrivere: "È triste. Davvero. Penso spesso che se fossi stata un uomo, molto di tutto ciò non sarebbe successo. dopo che mi sono presentata tutti i giorni sul set di Glee conoscendo la parte alla perfezione, come possono pensare che non sappia leggere?".