Il set di Dune 3, nuovamente ambientato nei paesaggi reali del deserto arabo, ha imposto sfide fisiche importanti agli interpreti. Robert Pattinson, nuova aggiunta al cast, ha descritto le riprese come un'esperienza al limite, rivelando quanto le alte temperature abbiano condizionato le giornate di lavoro.
L'esperienza di Pattinson sotto il sole di Dune
Robert Pattinson ha recentemente raccontato senza filtri la sua esperienza durante le riprese del nuovo film di Denis Villeneuve. L'attore ha spiegato che il caldo condizionava così tanto la concentrazione da impedire qualunque razionalizzazione sul set: "Quando giravo Dune faceva così caldo nel deserto che non riuscivo a interrogarmi su nulla. Era rilassante, il mio cervello non funzionava. Non avevo una singola cellula cerebrale operativa. E ascoltavo Denis: "Qualsiasi cosa tu voglia che io faccia, la faccio!"".
Il ruolo che Pattinson ricoprirà nel terzo film è ancora avvolto nel mistero, ma è noto che l'attore sia una delle presenze più rilevanti introdotte in questa terza parte, insieme a Nakoa-Wolf Momoa e Ida Brooke, che interpretano i figli gemelli di Paul Atreides e Chani. A tornare saranno Timothée Chalamet, Zendaya, Florence Pugh, Jason Momoa, Josh Brolin, Rebecca Ferguson e Anya Taylor-Joy.
Il film prende ispirazione dal secondo romanzo di Frank Herbert, Messiah of Dune, con una conclusione narrativa pensata per chiudere la trilogia di Villeneuve. Secondo il regista, mantenere un anno di pausa tra i capitoli ha permesso alla produzione di evitare un sovraccarico che, stando alle sue parole, "mi avrebbe ucciso" perché "entrambe le pellicole sono state girate in condizioni molto dure e fisicamente estenuanti".
Un set che consuma energie
Le parole di Pattinson si inseriscono in un quadro già noto: l'intera produzione di Dune ha richiesto impegno fisico e resistenza. Austin Butler, che ha interpretato Feyd-Rautha in Dune: Parte Due, aveva spiegato a Entertainment Weekly che durante la sua prima settimana di riprese in ambientazioni desertiche "c'erano persone che svenivano per colpi di calore" e che i set tra i capannoni sembravano "microonde" naturali.
Anche Zendaya, in un'intervista, ha ricordato un episodio di malore dovuto al costume dei Fremen e alla difficoltà di idratarsi durante le lunghe camminate verso le location: "Avevo paura di dover fare pipì o peggio nel costume sul set... non ho bevuto abbastanza e ho avuto un colpo di calore. Ho chiamato mia madre dal pavimento del bagno dicendo: mi sento malissimo". Una problematica che ha definito come una lezione imparata, dopo aver sottovalutato i rischi del clima.
Il regista Villeneuve ha dichiarato di essere grato per non aver girato i film consecutivamente, spiegando che la risposta positiva del pubblico a Dune: Parte Uno è stata una spinta di motivazione necessaria per affrontare nuovamente le condizioni ambientali.
Il risultato è un'esperienza creativa che rafforza l'idea di squadra. Butler lo ha sintetizzato così: "Essere in un ambiente così scomodo unisce l'intera troupe".
Dune: Part Three è atteso nelle sale il 18 dicembre 2026 e rappresenterà la conclusione di una delle trilogie sci-fi più acclamate degli ultimi anni, portando con sé la promessa di un finale costruito con sudore reale, granelli di sabbia e una dedizione totale alla visione di Villeneuve.