Deadpool: gli sceneggiatori non vogliono un universo condiviso con gli altri X-Men

Gli autori difendono l'unicità del loro progetto sottolineando la volontà di mantenere una certa indipendenza nella creazione di tono e plot.

In una sfida contro il tempo e contro la censura, Deadpool si è rivelato un successo insperato. Accompagnato da un battage pubblicitario irriverente, il film ha raccolto incassi stratosferici e ha perfino rischiato di ottenere una candidatura agli Oscar. Naturalmente i produttori hanno già messo in cantiere un sequel, ma gli sceneggiatori Rhett Reese e Paul Wernick hanno già messo bene in chiaro quale direzione non vogliono che il loro film intraprenda.

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Ecco la risposta di Paul Wernick alla domanda se la timeline della saga degli X-Men influenzerà in qualche modo il futuro di Deadpool: "La cosa bella è che Deadpool esiste nel proprio universo. Il personaggio è parte di un universo esteso degli X-Men, ma in un certo senso ne è separato. Interagisce con quel mondo, ma è nel presente. Non appartiene agli anni '60 o '70 o al futuro. E' qui ed ora. Fortunatamente non dobbiamo applicare alle sue storie le regole del resto del franchise. Deadpool è un film che ha infranto tutte le regole e credo che proseguiremo così. Sappiamo che Wade è in un film, parla al pubblico, infrange la quarta parete, proprio come nei fumetti. Non abbiamo intenzione di essere schiavi delle timeline".

Deadpool: una nuova immagine di Ryan Reynolds
Deadpool: una nuova immagine di Ryan Reynolds

Rhett Reese aggiunge: "Credo che a volte i film vengano caricati di troppe sovrastrutture per riagganciarli ad altri progetti futuri, così devi avere a che fare con quattro o cinque plot differenti da conciliare che non sono strettamente legati al tuo progetto, ma servono solo a creare un filo logico per lo spettatore. Noi stiamo cercando di fare del nostro meglio per evitare tutto questo. Vogliamo occuparci solo del nostro film. Universi differenti tendono ad avere toni diversi, e il Marvel Cinematic Universe ha un suo tono molto specifico che è stato settato in Iron Man e prosegue con successo. _DC ha il proprio tono che è cupo, doloroso. Gli X-Men hanno il proprio tono, che p una via di mezzo. Non troppo divertente, non troppo leggero. Ma non così cupo come quello DC. Credo che noi abbiamo dato vita a un nuovo mondo, unico. Non ho ancora visto Logan, non so se sono riusciti a fare lo stesso, ma mi auguri che il nostro universo sia definito più dal tono che dai personaggi e dalle storie. La speranza è che Deadpool 2 e i film futuri possano avere toni nuovi, ironici. Più consapevoli e autoironici, e riescano a sfidare la censura come noi. Vogliamo creare un universo, ma vogliamo anche concentrarci su ogni singolo film senza preoccuparci troppo di creare plot coerenti con altre pellicole."_

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