Christopher Nolan rivela che prima di The Odyssey: "Ero stato assunto per dirigere Troy"

Christopher Nolan ha confermato di essere stato assunto per dirigere Troy oltre vent'anni fa. L'esperienza mancata ha alimentato nel tempo la sua attrazione per il mito greco, culminando oggi nel kolossal The Odyssey, in arrivo nel 2026.

Una foto di Christopher Nolan

La carriera di Christopher Nolan sembra scandita dal caso, ma ogni deviazione ha sempre ricondotto il regista verso un punto preciso: la notizia che avrebbe dovuto dirigere Troy negli anni Duemila riapre un capitolo poco conosciuto del suo percorso, rendendo ancora più chiara la nascita di The Odyssey.

Quando Nolan avrebbe potuto dirigere Troy

Intervistato da Empire Magazine, Christopher Nolan ha confermato che fu originariamente assunto dalla Warner Bros. per prendere in mano Troy più di vent'anni fa. Il progetto era stato sviluppato da Wolfgang Petersen, ma, ha spiegato Nolan, "sono stato assunto per dirigere 'Troy'. Wolfgang aveva sviluppato il film e quando lo studio decise di non proseguire con il suo film di supereroi, voleva 'Troy' indietro."

Una scena di Troy
Una scena di Troy

Il regista afferma che il mondo narrativo della guerra di Troia lo affascinava profondamente già allora: "Alla fine era un mondo che ero molto interessato a esplorare. È rimasto nella mia mente per moltissimo tempo. Alcune immagini, in particolare. Come volevo gestire il cavallo di Troia, cose così."

Petersen, reduce dai successi al botteghino di Air Force One e The Perfect Storm, si spostò rapidamente verso un suo Batman v Superman, poi mai realizzato. Warner, per tenere Nolan "in casa" dopo Insomnia, gli offrì quello che più tardi David S. Goyer ha definito scherzosamente un "premio di consolazione": Batman Begins. Petersen finì per girare Troy nel 2004 con Brad Pitt, Eric Bana, Orlando Bloom e Diane Kruger, incassando quasi mezzo miliardo ma ricevendo recensioni miste. Nolan uscì l'anno successivo con Batman Begins, inaugurando una trilogia destinata a riscrivere il cinema supereroistico.

Il cerchio che si chiude: The Odyssey come compimento di un'ossessione

La nuova opera del regista, The Odyssey, non arriva quindi come una sorpresa isolata, ma come l'evoluzione naturale di un film che non ha mai avuto modo di dirigere. Gli eventi di Troy sono parte della cornice narrativa dell'Odissea, e il film rappresenta finalmente la possibilità di riportare sullo schermo quel mondo epico che Nolan aveva sognato due decenni fa.

The Odyssey Matt Damon
The Odyssey: Matt Damon nei panni di Odisseo

La produzione schiera un cast che sembra già scolpito per il grande schermo: Matt Damon nel ruolo di Odisseo, Tom Holland in quello di Telemaco, e un ensemble d'eccezione formato da Anne Hathaway, Zendaya, Lupita Nyong'o, Robert Pattinson, Charlize Theron e Jon Bernthal.

Nolan ha chiarito a Empire cosa lo ha spinto verso l'impresa: "Come filmmaker, cerchi vuoti nella cultura cinematografica, cose che non sono state fatte prima. Tutti quei grandi film mitologici con cui sono cresciuto - i lavori di Ray Harryhausen e altri - non li ho mai visti realizzati con il peso e la credibilità che una produzione hollywoodiana in IMAX può offrire." E per realizzarli, Nolan ha usato nuovissime tecnologie sviluppate appositamente, girando l'intero film in IMAX e creando persino nuovi sistemi per permettere di "riprendere da trenta centimetri dal volto di un attore e ottenere audio utilizzabile."

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Con l'uscita fissata al 17 luglio 2026, The Odyssey appare non solo come un kolossal mitologico, ma come un ritorno a una scintilla che Nolan non ha mai abbandonato. Una promessa rimasta in sospeso dal mancato incontro con Troy che, dopo due decenni, trova finalmente il suo schermo.