Quentin Tarantino ha fatto un po' arrabbiare la figlia di Bruce Lee per colpa di C'era una volta a... Hollywood: nel suo ultimo film, infatti, compare la leggenda delle arti marziali - interpretato da Mike Moh - ma nessuno ha mai informato la famiglia dell'attore.
A rivelarlo è stata Shannon Lee in un'intervista con Deadline, a cui ha affidato tutto il proprio risentimento per la dimenticanza del regista e della sua produzione: "Le cose, in situazioni come questa, possono andare in modi sempre diversi. Se avessero almeno provato a contattarmi sarei potuta in effetti essere parecchio rompiscatole, avrei potuto fare richieste poco ragionevoli. Loro, però, non sapevano che non l'avrei mai fatto. A volte è semplicemente una scelta il tenersi lontani da certe cose, per comodità. So che ha contattato molte altre persone incluse in qualche modo nella storia, ma non l'ha fatto con me. Questo mi dà sinceramente fastidio. Eppure una parte di me pensa che questa storia non vale assolutamente tutto il mio tempo e tutta la mia energia. Sarà l'universo a occuparsi di questa faccenda, aspetteremo".
C'è una sola cosa che, al di là del fastidio, Shannon Lee si è augurata, ed è che Quentin Tarantino abbia trattato la figura di suo padre Bruce Lee con il dovuto rispetto.
Fino a questo momento, dunque, sembra che il regista abbia chiesto la "benedizione" solo alla sorella di Sharon Tate, mentre non ha mai consultato Roman Polanski, altra persona reale che "apparirà" in C'era una volta a... Hollywood (qui la nostra recensione dell'ultima fatica di Tarantino). E di questo si è lamentata, in qualche modo, anche Emmanuelle Seigner, moglie del regista polacco, che ha fatto i suoi auguri a Quentin pur non nascondendo di sentirsi disturbata dall'intera vicenda.
Cannes 2019: il film di Quentin Tarantino fa arrabbiare la moglie di Roman Polanski