Brad Pitt: "Dopo Troy, ho giurato di fare solo film di qualità"

Brad Pitt ricorda la frustrazione di aver recitato in Troy, esperienza che lo ha spinto a ripromettersi di girare solo film di qualità per non ripetere l'esperienza.

L'esperienza di Troy è stata talmente negativa da spingere Brad Pitt a impegnarsi a fare solo film di qualità. La confessione dell'attore arriva nel corso di un'intervista al New York Times.

Quest'anno Brad Pitt è tra i possibili candidati agli Oscar 2020 con due film, C'era una volta a... Hollywood di Quentin Tarantino e il fantascientifico Ad Astra di James Grey. Ma non è sempre andata così. Uno dei punti più bassi della carriera del divo è il peplum Troy, come ammette lui stesso:

Brad Pitt in una scena del film Troy
Brad Pitt in una scena del film Troy

"Ho dovuto fare Troy perché - ora credo di poterlo dire - avevo abbandonato un altro progetto e dovevo fare qualcosa per lo studio. Così mi hanno messo in Troy. Non è stato drammatico, ma ho capito dal modo in cui parlavano del film che non era un progetto di cui avrei voluto far parte. Ho fatto i miei errori, ma non riuscivo a fare di meglio e questa cosa mi ha fatto impazzire."

Brad Pitt prosegue: "Lavorare con David Fincher mi ha viziato, ma non ho niente contro Wolfgang Petersen. Das Boot è uno dei migliori film di tutti i tempi. Ma Troy è diventato un progetto commerciale, ogni inquadratura diceva 'Ecco l'eroe! Non c'era mistero. Così in quel periodo ho preso una decisione ripromettendomi di investire il mio tempo solo in storie di qualità. Da lì la mia carriera è cambiata"

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