Tom Hiddleston anticipa il ritorno di Loki in Avengers: Doomsday, definendo la storia "monumentale" e sorprendente. Un nuovo capitolo per il Dio dell'Inganno, ora figura chiave del Multiverso Marvel, tra eredità passata e svolte mai viste prima.
Dal Dio dell'Inganno al custode del Multiverso
Quando Tom Hiddleston indossò per la prima volta l'elmo di Loki in Thor nel 2011, non si era immaginati un arco narrativo che sarebbe durato quindici anni, capace di attraversare film corali, serie Disney+ e più linee temporali. Eppure Loki è diventato una presenza costante e trasformativa dell'MCU: antagonista, antieroe, vittima sacrificale e, infine, architetto silenzioso del Multiverso. Dopo The Avengers, Thor: The Dark World, Thor: Ragnarok, Avengers: Infinity War, Avengers: Endgame, What If...? e la serie Loki, il personaggio sembrava aver trovato una conclusione definitiva con la seconda stagione dello show.
Invece no. Avengers: Doomsday lo riporta in gioco, e non in una posizione marginale. Nell'epilogo di Loki, ora noto come "God Loki", il personaggio siede da solo tra i resti della Cittadella alla Fine del Tempo, alimentando un Multiverso appena ricostruito. Una figura solitaria, potentissima, che tiene insieme realtà fragili come rami sospesi. È anche il punto più alto della sua evoluzione: da motore del caos a garante dell'equilibrio.
Il contesto, però, è complesso. L'uscita di scena di Kang e l'ingresso di Doctor Doom come nuova minaccia centrale impongono una riorganizzazione narrativa non banale. Toccherà ai fratelli Russo e a Avengers: Doomsday rimettere ordine, spiegando come tutto questo si incastri. Hiddleston, però, sembra più che sereno riguardo al destino del suo personaggio all'interno di questo mosaico.
Una storia "mai vista prima" e il peso delle scelte
Intervistato da GQ mentre promuove The Night Manager Stagione 2, Tom Hiddleston ha usato parole misurate ma chiarissime per descrivere il film. "Il mio contributo è stato dato. È monumentale. Il cuore della storia è assolutamente brillante ed è stato sorprendente quando l'ho letta. Non è mai stato fatto prima qualcosa di simile". Dichiarazioni che, senza svelare dettagli, suggeriscono un approccio narrativo fuori dagli schemi abituali dell'MCU.
L'attore riflette anche sull'arco complessivo di Loki, sottolineando come il cambiamento passi attraverso la responsabilità: "Per diventare qualcuno di diverso, con una storia e una fine differenti, ha dovuto fare pace con ciò che aveva fatto. Questo gli ha dato il potere di essere autore della propria storia". È una frase che suona quasi metanarrativa, perfetta per un personaggio che ha letteralmente riscritto il destino di interi universi.
Sul fronte creativo, la presenza di Michael Waldron - già head writer della prima stagione di Loki e coinvolto nella sceneggiatura - rende più solido l'entusiasmo di Hiddleston. A guidare il progetto ci sono anche Stephen McFeely e i fratelli Russo, una squadra che conosce bene l'equilibrio tra spettacolo, introspezione e mitologia supereroistica. Secondo le teorie più diffuse, Loki e la TVA avranno un ruolo centrale e il personaggio potrebbe assumere una funzione simile a quella dei Beyonders o di Molecule Man nei fumetti di Secret Wars firmati da Jonathan Hickman ed Esad Ribić.
Una cosa appare chiara: Avengers: Doomsday, in arrivo il 18 dicembre 2026, non sembra intenzionato a trattare Loki come una semplice pedina. E con Avengers: Secret Wars già fissato per il 17 dicembre 2027, l'impressione è che la sua storia sia tutt'altro che conclusa. In fondo, per uno che ha imparato a riscrivere il proprio destino, anche la fine resta sempre una variabile aperta.