Anche per quest'anno la Mostra del Cinema di Venezia entra in dismissione e puntualmente sul Lido iniziano a diffondersi le voci più disparate sui possibili vincitori. Memore delle soffiate circolate l'anno della vittoria di The Wrestler, soffiate che a quanto pare gli hanno rovinato la sorpresa del trionfo, il presidente della giuria Darren Aronofsky sembra intenzionato a mantenere il segreto sulla votazione il più a lungo possibile blindando la sua giuria. Ma Venezia è Venezia e ogni minimo segnale di preferenza viene accolto dalla stampa e dagli addetti ai lavori come un possibile verdetto, in attesa della proclamazione ufficiale di stasera. Anche la redazione di Movieplayer.it ha deliberato votando i film del cuore di quest'annata, le sorprese (qualcuna bella, qualcuna meno) e le scene di culto viste in questa edizione della kermesse veneta. Cominciamo col dire che anche quest'anno il concorso veneziano si è dimostrato all'altezza. Tanti lavori ottimi, qualche capolavoro (ma questo ce lo dirà il tempo) e pochi film di scarsa qualità che però hanno alimentato le immancabili polemiche seguite a i tonfi eccellenti.
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Valentina D'Amico
Top 5
- La talpa - La perfezione della regia di Tomas Alfredson si fonde con una manciata di interpretazioni impressionanti in un film che svela la vera natura del mestiere di agente segreto.
- Shame - Steve McQueen si conferma uno dei registi dal talento visivo più limpido attualmente in circolazione e per lui Michael Fassbender è capace di interpretare qualsiasi ruolo.
- Carnage - Polanski mette in piedi un perfetto meccanismo a orologeria nel kammerspielfilm più feroce e divertente mai visto.
- Killer Joe - Perché è il film più cool.
- Le idi di marzo - Perché Clooney riesce a non farci rimpiangere i grandi film politici degli anni '70 e Ryan Gosling è superlativo.
Film italiano
Ruggine - Daniele Gaglianone si conferma uno dei registi italiani più interessanti anche in un film complicato da gestire.
La sorpresa
La Sala Darsena che viene evacuata per sospetto odore di bruciato
Il Mostro della Mostra
4:44 Last Day on Earth - Inutili le lunghe scene di sesso tra Dafoe e Shanyn Leigh e fastidioso il montaggio di immagini in dissolvenza del finale.
Scena cult
Il sesso col pollo di KFC in Killer Joe (ma tutte le apparizioni di Matthew McConaughey nel film sono da culto).
Scena scult
Lo scambio di sguardi in funivia tra Filippo Timi e Claudia Pandolfi in Quando la notte.
Francesca Fiorentino
Top 5
- Carnage - E' un film perfetto. In uno spazio 'ridotto' Polanski riesce a mettere in scena il crollo, lento ma inesorabile, di ipocrisie e falsi valori della società americana. Con un dinamismo psicologico che smonta la teatralità della storia.
- Shame - Messa in scena splendida e poetica di una storia facilmente digeribile. Al di là dei nudi 'reali', quello che sorprende è la messa a nudo morale del protagonista, la sua incapacità a relazionarsi con l'altro da sé. E se il protagonista è Fassbender, tenderei a non aggiungere altro.
- Killer Joe - Sfida vinta per William Friedkin che spiazza tutti con un film che se fosse stato girato da Tarantino e Rodriguez sarebbe diventato un cult. Invece diventerà un cult lo stesso per il messaggio nerissimo che contiene (certi padri e certi figli riescono solo a rapportarsi con violenza l'un l'altro) e l'ironia con cui è raccontato.
- Terraferma - Bello e semplice, carnale, efficace senza essere retorico, il film di Crialese è un'opera diretta ed immediata su un tema delicato; il regista lo 'sfrutta' per raccontare anche un'altra cosa, ovvero la capacità dei figli di separarsi (bene) dai padri.
- Alps - Peccato per la freddezza e la 'razionalità' della messa in scena, altrimenti il film sarebbe stato il capolavoro del Festival, grazie a una storia geniale, carica di significati e di possibili letture.
Film italiano
Terraferma - Per i motivi di cui sopra.
La sorpresa
Himizu - E' un film difficile, a tratti confuso, ma ha il merito di raccontare con visionarietà estrema la nuova tragedia giapponese, con un protagonista che resta davvero impresso nella mente.
Il Mostro della Mostra
Maternity Blues - Il dramma della follia omicida delle mamme viene affrontato con una superficialità sconcertante, mettendo in fila una serie di agghiaccianti casi di cronaca, senza alcun approfondimento dei personaggi e con una banalità criminale.
Scena cult
Non c'è dubbio alcuno: la fellatio con la coscia di pollo fritta in Killer Joe di William Friedkin. Non ammetto repliche.
Scena scult
Arisa e le sue confessioni al padre Marco Messeri in Tutta colpa della musica. Qual è la soluzione ad una vita sessuale repressa e triste? La cantante non ha dubbi: "Farsi una scopatona ona ona ona e fare PUM!"
Luca Liguori
Top 5
- Shame - Per la straordinaria regia di Steve McQueen, l'intensa intepretazione di Michael Fassbender e soprattutto per le emozioni che il film è in grado di suscitare nonostante l'argomento scottante.
- A Simple Life - Semplicemente il film più emozionante di tutto il festival, soprattutto grazie alle straordinarie interpretazioni di due attori che non potrebbero essere più differenti, ma che invece formano una coppia davvero memorabile.
- Carnage - Una commedia divertente e catartica, ancora una volta un film in
cui spicca soprattutto un cast e una sinergia tra attori davvero esemplare. - Poulet aux prunes - Rispetto agli altri film appena citati un'opera molto più squilibrata e imperfetta, ma propria questa sua doppia anima (divertente e grottesca nella prima parte, malinconica e romantica nella seconda) sorprende e colpisce dritto al cuore.
- Le idi di marzo - Un film più tradizionale, classico, che in un certo senso punta molto in alto, ispirandosi al cinema statunitense più "impegnato" degli anni '70), ma sorprende proprio per la capacità di riuscire a essere un film politico e complesso ma anche molto piacevole nella sua scorrevolezza. Bravo poi Clooney a ritagliarsi una buon ruolo da attore ma senza togliere spazio e visibilità al suo ottimo protagonista .
Film italiano
Terraferma - Il film di Crialese è un bel film, non solo in quanto italiano. E se non fosse stato per l'alto numero di opere qualità presenti in concorso quest'anno avrebbe meritato certamente un posto anche nella top 5 di cui sopra.
La sorpresa
Contagion di Soderbergh, un film piacevole e interessante che è andato oltre le aspettative (forse fin troppo basse) di tutti. Riesce ad essere un vero film corale facendo interessare davvero lo spettatore alle sorti di tutti questi personaggi, e per un lavoro di questo tipo non è assolutamente una cosa di poco conto.
Il Mostro della Mostra
Il taiwanese Warriors of the Rainbow: Seediq Bale, forse interessante come idea e lodevole per la volontà di portare alla luce una storia "nascosta", ma il film è davvero un pasticcio sotto ogni aspetto, spesso fastidio e irritante per la leggerezza e superficialità con cui tratta argomenti davvero scottanti. Il finale, poi, è un capolavoro del kitsch.
Scena cult
Il protagonista di Poulet aux prunes che cerca di fare un ultimo toccante discorso ai suoi cari ma viene interrotto dal figlioletto flautolento; quindi immagina se la stessa cosa fosse successa a Socrate durante il suo ultimo discorso prima di bere la cicuta.
Scena scult
Monica Bellucci danza sinuosa e ammiccante in una discoteca nel film di Philippe Garrel Un été brûlant. Al termine di questo lunghissimo ballo il marito (Louis Garrel) le rinfaccia che si è comportata da sgualdrina; lei lo fissa con sguardo intenso, in silenzio, e poi dice solo "Ba-staaa!", e va via.
Marco Minniti
Top 5
- A Simple Life - Intenso, toccante, rigoroso nel suo incedere quieto e realistico, con una regia asciutta e una straordinaria interprete.
- Shame - Duro e senza compromessi, la discesa all'inferno di un uomo incapace di comunicare oltre che un trattato geometrico sulle pulsioni umane.
- Faust - La sporcizia e la disperazione della razza umana, la bruttezza e la pervasività del male nella visione esteticamente pregnante e quasi pittorica di un maestro.
- Carnage - Quattro interpreti straordinari per un kammerspiel moderno dal ritmo travolgente, da un maestro eclettico e mai pago.
- Poulet aux prunes - Una favola moderna e sognante in cui realtà e immaginazione si fondono, la malinconia ha un che di dolce e l'amore sognato è quasi un surrogato di quello reale.
Film italiano
Terraferma - Dramma sull'immigrazione, spaccato sociologico di una piccola comunità tra tradizione e modernità, trattato generazionale. Crialese fonde tutto questo in un film intenso e narrativamente equilibrato, con una grande limpidezza di sguardo.
La sorpresa
Tormented - Qualche salutare crepa nella formula ormai stantia del J-Horror, ad opera di un insospettabile come Takashi Shimizu, ma soprattutto un uso del 3D funzionale ed espressivo, qualità ormai più unica che rara.
Il Mostro della Mostra
Qualche nuvola - Come raccontare un tradimento lasciando completamente indifferente lo spettatore, incapace della benché minima reazione. Il cinema italiano che tutti combattono, ma che intanto si continua a produrre.
Scena cult
Il criceto di Carnage, beatamente incurante di tutte le discussioni su di lui incentrate: tanto rumore per nulla, meglio roditori che umani.
Scena scult
La marcia sull'arcobaleno di Warriors of the Rainbow: Seediq Bale, kitsch puro e sublime al termine di un film talmente sbagliato da renderne quasi necessaria la visione.
Luciana Morelli
Top 5
- Carnage - Perché è la quintessenza del cinema, una commedia irresistibile e feroce che sarà impossibile dimenticare.
- Le idi di marzo - Perché è un film che racconta un avvincente intrigo politico senza perdere di vista la suspence e i brividi che contraddistinguono il thriller puro.
- Shame - Perché è stato il film senza dubbio più scioccante della Mostra e ha toccato corde che nessun altro film è riuscito a toccare.
- Killer Joe - Perché il film è la dimostrazione più tangibile di come il talento dei grandi maestri del cinema possa essere ancora di esempio per le nuove generazioni di cineasti.
- Himizu - Per la poesia e la forza con cui Sion Sono ha rappresentato sullo schermo il grido di dolore di un Paese, il Giappone, dopo il terremoto dell'11 marzo 2011, un dramma che ha distrutto vite e sogni.
Film italiano
Terraferma - Per aver raccontato senza retorica, ma con passione e sagacia una storia tutta italiana di indifferenza e malcostume.
La sorpresa
Eva - Per la semplicità con cui il film racconta l'amore tra uomo e macchina.
Il Mostro della Mostra
Maternity Blues - Per la superficialità con cui si è trattato il tema dell'infanticidio da
parte di mamme colpite dalla depressione post-partum.
Scena cult
Senza dubbio la fellatio al pollo fritto di Killer Joe, un colpo di genio assoluto che Friedkin ha sfoderato con classe e originalità.
Scena scult
La scena del marito che succhia il latte materno dalla mammella della moglie in Quando la notte di Cristina Comencini, una scena gratuita e inutile realizzata male anche a livello tecnico.