E ora si soffre, almeno fino a settembre. Almeno perché una data per la premiere ancora non c'è, ma si sa che si tornerà sul set in estate, quindi è presumibile una messa in onda autunnale (ed una contemporanea mondiale, sempre più frequente). Ma la domanda resta: e ora? Come dobbiamo avvicinarci noi fan d'epoca ad una notizia del genere? Che cosa dobbiamo aspettarci?
Quello che segue è il flusso di coscienza di qualcuno che ha amato la serie, ci è cresciuto, che ha avuto Mulder come modello e simbolo, che ha sempre visto in quel "Voglio credere" stampato a grandi lettere su un poster un messaggio chiaro e inequivocabile della volontà (o sogno) di non restare confinati nella nostra triste, squallida, sporca realtà. Sono riflessioni iniziate a inizio anno, quando le prime voci sono venute fuori di un interessamento a riprendere il progetto, alimentate quando i protagonisti non le hanno rifiutate, accresciute negli ultimi confusi giorni, sballottate quando la parola ufficiale si è aggiunta ad accompagnare le novità. Riflessioni forse incoerenti, come è inevitabile che sia quando a muoverle sono emozione e paure che si fondono insieme.
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Carriere da rilanciare.
Gillian Anderson e David Duchovny non sono stati con le mani in mano negli ultimi anni e la prima ha anche preso parte a diversi progetti interessanti, non per ultima la serie The Fall rinnovata per una terza stagione. Duchovny ha cercato di scrollarsi di dosso il ruolo di Mulder dedicandosi a quello sopra le righe di Californication, da poco conclusa. In entrambi i casi, nel bene e nel male, non si può dire che abbiano mai ottenuto la stessa visibilità che avevano ai tempi di X-Files e lo stesso Carter è da allora che, secondo film della serie a parte, ha racimolato solo un pilot prima preso e poi scartato da Amazon. Non vorremmo che il ritorno agli X-Files fosse un'ultima spiaggia professionale.
Episodi autoconclusivi o mitologia?
Carter ha parlato di sei nuove storie e questo sembra porre l'enfasi su una struttura episodica. E' un bene o un male? E' vero che la forza della serie è stata una mitologia forte, che ha saputo legare gli spettatori alla serie come pochi altri hanno fatto (ci viene in mente Twin Peaks prima e Lost dopo), costruita benissimo ma risolta male (anche in questo caso, come Twin Peaks prima e Lost dopo), suggestiva, articolata, misteriosa e affascinante, ma è ugualmente vero che molti degli episodi migliori della serie sono quelli slegati da essa; episodi intimi o surreali, grotteschi o spaventosi, che hanno messo in evidenza le tante anime di uno show che ha cambiato il modo di fare televisione dopo l'apertura di Lynch con Twin Peaks.
Il mondo (della TV) è cambiato
Sempre Carter ha dichiarato che il mondo oggi è più pazzo di quello di tredici anni fa e questo offre tanti nuovi spunti. E' vero e la speranza è che Carter, o chi per lui, sappia attingere al meglio a questi nuovi stimoli che nel corso degli anni avrà accumulato. Il timore in questo caso è che i sei nuovi episodi si andranno ad inserire in un contesto anche televisivo e produttivo nuovo, che il mondo (televisivo) è andato avanti (per parafrasare lo Stephen King de La Torre Nera). Lo sanno bene colleghi di avventura di Carter che da allora questo mondo lo hanno affrontato con diversa sorte (da Frank Spotnitz che non ha sfondato con Hunted, a Vince Gilligan che invece lo ha fatto con Breaking Bad, tanto per fare due esempi).
I nomi coinvolti
Sappiamo di Duchovny e la Anderson, sappiamo ovviamente di Chris Carter, ma chi altro tra le vecchie conoscenze si imbarcherà in questa nuova avventura? In una recente intervista a BBC la stessa Gillian Anderson faceva il nome di Gilligan... non abbiamo ben capito se la sua fosse una speranza, una sua volontà o una notizia, in ogni caso questo sarebbe un colpo non da poco per la Fox che ha dato l'ok per la produzione dei sei nuovi episodi. Gilligan è impegnato con Better Call Saul ed ha da poco varato una serie per CBS come Battle Creek, ma un impegno estivo così limitato dovrebbe essere del tutto gestibile per lui. E poi? Chi altro aspettarci? Saranno della partita anche lo Skinner di Mitch Pileggi o l'uomo che fuma di William B. Davis? Ci sentiamo di escludere il ritorno di Dogget e Reyes (Robert Patrick e Annabeth Gish).
Evento o qualcosa di più?
Sei episodi. Pochi in effetti, visto che negli ultimi giorni c'era anche chi parlava di un ordine di due stagioni. E' un bene e sarebbero l'ideale per portare a termine un'unica storia compatta e di ampio respiro (a dispetto delle "nuove storie", al plurale, di cui parla Carter), ma quali sono le intenzioni della Fox? Un caso isolato, una event series come di moda ultimamente o il trampolino di lancio per qualcosa di più? Ovvero: se questi sei nuovi episodi dovessero ottenere un successo più che discreto, se il pubblico di oggi si dimostrerà ancora in grado di emozionarsi per uno show partorito oltre venti anni fa, c'è già la segreta intenzione di proporre un ulteriore rinnovo? E soprattutto, che cosa augurarsi?
Per ognuno di questi punti l'ago continua ad oscillare tra speranza e timore e chi scrive è incapace di decidere, tendendo da una parte o dall'altra a seconda che vinca la prima o che trionfino i secondi. L'unica cosa certa al momento è che rivedremo Mulder e Scully indagare insieme. Da fan di vecchia data è già tanto.