Con l'uscita di Wonder Woman il DC Extended Universe si arricchisce ulteriormente, sebbene il film stesso sia per lo più autoconclusivo: il lungometraggio di Patty Jenkins racconta infatti le origini di Diana, principessa delle Amazzoni, circa un secolo prima dell'incontro con gli altri supereroi in Batman v Superman: Dawn of Justice, ed è sostanzialmente slegato dalla mitologia espansa del franchise escludendo la cornice narrativa ambientata ai giorni nostri ed alcuni potenziali indizi sulla cosmogonia DC che potrebbero entrare in gioco in Justice League e altri film futuri. Questi indizi vanno di pari passo con altre simpatiche allusioni alla fonte fumettistica o ai precedenti adattamenti per lo schermo delle avventure di Diana, che negli anni Settanta aveva il volto di Lynda Carter sul piccolo schermo. Ecco i dettagli nascosti più significativi. N.B. L'articolo contiene spoiler.
Leggi anche: Wonder Woman, la nostra recensione
1. A volte ritornano
Abbiamo già assistito a questo fenomeno nel Marvel Cinematic Universe, e in parte anche in casa DC tramite il doppiatore Robin Atkin Downes, interprete di Doomsday in Batman v Superman e successivamente di Angelo in Suicide Squad. Parliamo della presenza dello stesso attore in ruoli diversi, solitamente minori, nel medesimo franchise. In questo caso il volto "noto" è quello dell'attrice e stuntwoman canadese Samantha Jo, che appare nei panni dell'Amazzone Eubea dopo essere stata Car-Vex, una seguace del Generale Zod, ne L'uomo d'acciaio. Guarda caso, in quel film avrebbe dovuto recitare anche Gal Gadot, che però dovette rinunciare a causa della sua gravidanza e poté quindi essere provinata in seguito per diventare Wonder Woman.
Leggi anche: Suicide Squad: 5 cose che potreste non aver notato
2. Questione di nomi
Nei credits, nella sezione ringraziamenti, vengono menzionati vari individui legati all'evoluzione della protagonista, tra cui la già citata Lynda Carter (che non appare nel film a causa di altri impegni, ma non è escluso un cameo nel sequel) e fumettisti come Greg Rucka e Jim Lee. Particolarmente notevole, all'inizio dei ringraziamenti speciali, è il nome di George Pérez, che nel 1987 ha reinventato radicalmente la mitologia di Wonder Woman legandola in modo più stretto al pantheon greco, il che ha influenzato palesemente l'approccio di Patty Jenkins. E a tal proposito...
Leggi anche: Gal Gadot: "Chris Pine? Sul set di Wonder Woman era spaventato da me"
3. Demoni e dei
L'origine di Diana nel film, come già confermato in precedenza dai produttori, si basa sulla recente caratterizzazione del personaggio nei fumetti del New 52 (da cui proviene anche, ripresa quasi alla lettera in termini di battute, la sequenza dove la protagonista assaggia per la prima volta un gelato). Lei è quindi la figlia di Ippolita e Zeus, e non una figura di creta alla quale le divinità hanno dato vita (questa prima origine viene comunque inclusa nella trama come spiegazione ufficiale della nascita di Diana, presumibilmente per tenerla al sicuro da Ares). È altamente probabile che questa rilettura della mitologia greca venga esplorata ulteriormente nei prossimi film: nel trailer di Justice League abbiamo visto uno squarcio di quella che sembra essere una vera e propria battaglia tra le Amazzoni e le forze di Darkseid (il quale nei fumetti è imparentato con le divinità elleniche), e le allusioni alla schiavitù del popolo di Diana potrebbero, in caso si seguissero le storyline cartacee, consentire ad Ercole di apparire come villain.
Leggi anche: Wonder Woman: Joss Whedon, Zack Snyder e James Gunn si complimentano con Patty Jenkins
4. Non sono cattivo, è che mi disegnano così
Tra i cicli più significativi del Wonder Woman fumettistico vi è quello firmato dalla sceneggiatrice Gail Simone, il cui operato è all'origine della caratterizzazione di Ares nella parte finale del film. Da lì proviene la sua filosofia relativa alla razza umana, che lui ritiene imperfetta e manipola fornendo gli strumenti per scatenare conflitti, senza costringerli direttamente a farsi la guerra a vicenda. Celeberrima la sua frase rivolta a Diana, "War is truth, Princess.", che sullo schermo viene parafrasata quando Ares sostiene di essere il dio della verità anziché della guerra.
Leggi anche: Wonder Woman è l'ambasciatrice di una rappresentazione femminile in continua evoluzione
5. L'isola paradisiaca
Dopo la battaglia contro l'esercito tedesco Steve Trevor usa l'appellativo "Paradise Island" riferendosi al luogo di nascita di Diana, il che fa ridere la principessa amazzone. Il nomignolo è tutt'altro che casuale, poiché per anni è stata la designazione ufficiale della patria di Wonder Woman, nei fumetti e nella serie TV.
Solo nel 1987, durante la gestione di Pérez, è stato introdotto il nome Themiscyra (luogo natale delle Amazzoni nella mitologia greca), la cui pronuncia non facilissima è l'oggetto di una gag quando Trevor incontra Diana per la prima volta all'inizio del film.
Leggi anche: Wonder Woman, per Robin Wright "insegna a maschi e femmine a far sentire la propria voce"
6. Chi l'ha visto?
Oltre ad aver scritturato Gal Gadot nel ruolo di Diana, Zack Snyder è anche tra i produttori e soggettisti del film. Come se non bastasse, si è concesso un cameo nei panni di un soldato, non esattamente facile da individuare. Lo stesso cineasta ha cercato di venire incontro ai fan postando sui social una foto che lo ritrae in costume, ma l'indizio più utile per scovarlo l'ha fornito Patty Jenkins: il cameo di Snyder avviene nella sequenza dove viene scattata la fotografia di Diana e dei suoi alleati, già vista in Batman v Superman.
Leggi anche: Wonder Woman: Zack Snyder conferma l'arrivo del sequel
7. Apparizione infausta
Quando Diana arriva al ricevimento per la firma dell'armistizio con l'intenzione di uccidere il generale Ludendorff, ella si impossessa dell'abito da sera di un'altra ospite, non meglio identificata nel film vero e proprio. Scopriamo leggendo i titoli di coda che si tratterebbe di Fausta Grables, celebre comprimaria dei fumetti e soprattutto della prima stagione della serie televisiva, ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale. Qui la presenza di Fausta è in anticipo di una ventina d'anni rispetto alle altre versioni, il che spiega perché il suo ruolo si limiti ad una breve comparsata: per questioni cronologiche, non è stato possibile renderla un membro del partito nazista...
Leggi anche: Wonder Woman: La grande eroina DC in azione in un primo trailer spettacolare
8. Superman ante litteram
Quando Steve Trevor e la sua segretaria Etta Candy cercano di rendere Diana più anonima nella Londra del 1918, lui suggerisce che lei indossi un paio d'occhiali, proposta che Etta reputa ridicola. Difficile non pensare che si tratti di un omaggio al travestimento umano di Superman, frequentemente sbertucciato dai fan e dagli stessi autori dei fumetti. Nella parte finale del film c'è invece un collegamento molto più esplicito con L'uomo d'acciaio, quando Ares mostra a Diana il mondo come lo immagina lui, distrutto e poi ricostruito dopo la guerra. Un'esperienza simile a quella vissuta da Kal-El quando Zod gli fa vedere come intende rimodellare la Terra secondo i propri desideri.
Leggi anche: Wonder Woman sconfiggerebbe Thor in combattimento? Chris Hemsworth crede di sì
9. Diana, principessa guerriera
Durante lo scontro finale con Ares, Diana scopre di avere il potere di uccidere le divinità, essendo lei stessa figlia di Zeus (nella tradizione mitologica, gli immortali sono in grado di uccidersi fra di loro).
Questa capacità l'ha avuta anche un'altra celebre Amazzone nella cultura popolare anglosassone, ossia Xena principessa guerriera, che nelle ultime due stagioni della sua serie personale si è vista costretta ad eliminare praticamente tutto il pantheon.
Ironia della sorte, proprio nel periodo in cui il serial andava per la maggiore la Warner considerò Lucy Lawless per la parte di Diana.
Leggi anche:
-
Xena - La Principessa Guerriera: 10 motivi per cui varrebbe la pena fare un reboot
-
Wonder Woman: su RottenTomatoes ottiene il miglior punteggio per un film DC
10. What's next?
Come quasi tutti i film del DC Extended Universe, Wonder Woman non ha sequenze aggiuntive durante o dopo i titoli di coda, e il motivo ce lo spiega - forse - la scena finale, dove Diana parte per una nuova missione dopo aver udito un suono misterioso. E se quel suono fosse una delle Scatole Madri che Darkseid sta cercando? In tal caso, si può supporre che gli eventi di Justice League, escludendo l'eventuale prologo, inizino subito dopo la fine di Wonder Woman. Un altro indizio di tipo cronologico ci viene fornito sul rapporto tra Diana e Bruce Wayne, il quale non appare nel film ma le fa recapitare la fotografia: nel biglietto di accompagnamento il magnate dice di voler sentire la storia della principessa guerriera, il che suggerisce che i due non siano rimasti in contatto dopo il funerale di Superman. Pertanto la loro partnership vera e propria dovrebbe iniziare nel prossimo film, in sala tra qualche mese.