WandaVision: i rimandi all’universo Marvel nella serie di Disney+

La nostra panoramica dei rimandi ai fumetti e film Marvel negli episodi WandaVision, la prima miniserie della Casa delle Idee per Disney+, aggiornata all'ottavo episodio.

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WandaVision: Elizabeth Olsen e Paul Bettany

La Fase Quattro del Marvel Cinematic Universe è iniziata con WandaVision, la prima miniserie realizzata dai Marvel Studios per Disney+, dove Wanda Maximoff e la Visione vivono insieme felici e contenti, in un contesto a dir poco strambo e sottilmente inquietante. Trattandosi dell'evoluzione del rapporto tra due personaggi che fanno parte del MCU da diversi anni (Visione inizialmente era l'intelligenza artificiale J.A.R.V.I.S., quindi è nel franchise dal 2008), non mancano riferimenti al passato dell'universo cinematografico, con l'aggiunta dei classici Easter Eggs legati ai fumetti. Come da consuetudine, abbiamo voluto passare in rassegna tutti i rimandi all'universo Marvel nella serie WandaVision, episodio per episodio, aggiornando questo articolo fino alla sua conclusione.

Episodio 1

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WandaVision: un'immagine della serie

I due rimandi più significativi riguardano Visione, la cui cravatta ricorda un indumento simile nella sua serie personale a cura dello sceneggiatore Tom King, una di due ispirazioni principali per WandaVision (l'altra è il crossover House of M). Inoltre, quando lo vediamo in ufficio, la sua apparente confusione davanti a ciò che fanno sul posto di lavoro è un simpatico inside joke: si parla infatti di "Computational Services", e nei fumetti Visione è a tutti gli effetti un supercomputer (aspetto accentuato nella versione MCU dal fatto che lui sia stato attivato grazie alla Gemma della Mente). Wanda invece cerca di salvare la faccia dopo una gaffe con i datori di lavoro del marito, attribuendola a un'usanza del suo paese natale, la Sokovia. È la prima volta dal 2016 che lei ne fa esplicitamente menzione, avendo gradualmente assimilato abitudini americane, con tanto di accento. Un possibile indizio sul suo stato mentale frammentario.

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WandaVision: Paul Bettany ed Elizabeth Olsen in una scena di vita quotidiana della serie

Un altro frammento dal passato è lo spot televisivo delle Stark Industries, rimando all'azienda direttamente responsabile dello stile di vita che spinse Wanda e Pietro Maximoff a diventare cavie umane per il Barone Von Strucker. La voce che si sente alla radio è invece di Randall Park, che apparirà fisicamente negli episodi successivi nei panni dell'agente federale Jimmy Woo. La scena finale allude per la prima volta all'esistenza nel MCU dell'organizzazione S.W.O.R.D., e nei titoli di coda della finta sitcom c'è forse l'omaggio più sottile di tutti: il regista della serie fittizia è un tale Abe Brown, che nei fumetti è un noto alleato di Shang-Chi. Un simpatico dettaglio nascosto per ricordarci che quest'anno, calendario delle uscite permettendo, dovremmo vedere in sala Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings. Infine, segnaliamo una sinergia Disney che sarà presente in tutta la miniserie: per gli episodi a tema sitcom, le sigle originali sono opera degli autori delle canzoni del franchise di Frozen - Il regno di ghiaccio.

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Episodio 2

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WandaVision: una particolare scena della serie

L'omaggio più buffo si cela nella sigla animata, con una marca di latte chiamata Bova. Nei fumetti, questo è il nome di una mucca senziente che fu presente durante la nascita di Wanda e Pietro. La scatola che Visione usa per i trucchi di magia ha invece uno schema grafico che ricorda la Gemma della Mente, la fonte dei suoi poteri (e causa della sua morte per mano di Thanos in Avengers: Infinity War). Ritornano i loghi S.W.O.R.D., questa volta su un elicottero giocattolo (a colori, con uno schema cromatico che ricorda l'armatura di Iron Man) e sull'uniforme di un misterioso apicoltore (le api sono tradizionalmente associate, nei fumetti Marvel, all'organizzazione malvagia A.I.M., apparsa in Iron Man 3). Il tradizionale spot è invece incentrato su una marca di nome Strucker, lo stesso del leader HYDRA che sperimentò su Wanda e Pietro durante la Fase Due del franchise.

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Episodio 3

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WandaVision: Paul Bettany ed Elizabeth Olsen in una scena della serie disponibile su Disney+

Wanda dà alla luce due gemelli, esattamente come nei fumetti, solo che nell'universo cartaceo i pargoli sono defunti, e il dolore della madre portò all'alterazione totale della realtà. Che si tratti di uno scenario simile nella serie, dato che il finale dell'episodio suggerisce che lei sia al corrente di quello che sta accadendo e della presenza di eventuali intrusi che lei non può controllare? Qui assistiamo anche al ritorno, temporaneo, dell'accento sokoviano di Wanda, quando fa il nome di Pietro, menzionato dalla vicina di casa "Geraldine". Fa di nuovo capolino - forse - la A.I.M., tramite le strutture esagonali nella sigla e il nome Wentworth, qui il nome di un negozio ma nel mondo cartaceo il cognome di un personaggio legato alla perfida organizzazione.

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Spider-Man: Far from Home - Tom Holland e Jake Gyllenhaal in una scena del trailer del film

Altro elemento interessante è il numero civico della casa dei due protagonisti: 2800. Nel fumetto di Tom King la Visione viveva al numero 616, ossia Terra-616, la designazione per l'universo principale nei fumetti Marvel e nella maggior parte degli adattamenti. Questo suggerirebbe che Wanda possa aver creato una dimensione parallela, una Terra-2800 (l'universo in cui si svolge il franchise cinematografico è ufficialmente noto come Terra-199999). Dato che il Multiverso sarà parte integrante della Fase Quattro, un'ipotesi non da scartare. Come negli episodi precedenti c'è uno spot televisivo, questa volta contenente la parola HYDRA, l'organizzazione terroristica che ha causato parecchi danni nel MCU nel corso dei decenni.

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Episodio 4

Thor: The Dark World, Jonathan Howard con Kat Dennings e Stellan Skarsgård in una scena
Thor: The Dark World, Jonathan Howard con Kat Dennings e Stellan Skarsgård in una scena

Qui assistiamo al debutto ufficiale di S.W.O.R.D., organizzazione che nei fumetti è la controparte di S.H.I.E.L.D. che si occupa di minacce di origine extraterrestre. Nel mondo cartaceo è stata introdotta da Joss Whedon, successivamente regista dei primi due film degli Avengers. L'organizzazione doveva apparire già in Thor, ma all'epoca non se ne fece nulla poiché i diritti di alcuni membri del team erano in mano alla 20th Century Fox. Nei fumetti l'acronimo significa Sentient World Observation and Response Division, mentre nella miniserie è Sentient Weapon Observation and Response Department, il che lascia intendere che lavorino anche sulla Terra. È con loro che lavora Jimmy Woo, affiancato da Darcy Lewis, ex-assistente della scienziata Jane Foster.

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WandaVision: Teyonah Parris nella serie Marvel

Scopriamo anche che "Geraldine" in realtà è Monica Rambeau, già apparsa in Captain Marvel dove era una bambina (la versione adulta tornerà anche in Captain Marvel 2). Agente dello S.W.O.R.D., è stata una delle vittime della Decimazione, e durante i cinque anni in cui era data per morta ha perso la madre, stroncata da un tumore. Da notare che l'effetto visivo per mostrare il ritorno in scena delle persone eliminate da Thanos, un'inversione dell'effetto polvere visto nei film, è diverso da quello usato in Spider-Man: Far From Home, dove i "defunti" riappaiono e basta, come se niente fosse. Mentre Monica si reca in missione vediamo anche un ritratto di sua madre, che nell'aviazione militare aveva il nome in codice Photon. Nei fumetti è l'appellativo che la stessa Monica, dotata di poteri simili a quelli di Carol Danvers, ha usato dopo aver smesso di chiamarsi Captain Marvel (attualmente è nota come Spectrum).

Episodio 5

Captain America: The Winter Soldier: Aaron Taylor-Johnson ed Elizabeth Olsen nella scena mid-credits
Captain America: The Winter Soldier: Aaron Taylor-Johnson ed Elizabeth Olsen nella scena mid-credits

Qui si entra nel vivo della manipolazione della realtà, esplicitamente descritta come una capacità di Wanda (non un'illusione, ma una vera e propria riscrittura della realtà stessa). Scopriamo anche che gli eventi dello show sono ambientati poco dopo quelli di Endgame, con Wanda che ha fatto irruzione nel laboratorio dove era custodito il cadavere di Visione (il quale, ci viene svelato, aveva lasciato precise istruzioni sul non voler essere resuscitato). E dopo l'allusione dell'episodio precedente qui si ribadisce chiaramente che Wanda ha ottenuto i propri poteri grazie a una Gemma dell'Infinito, e viene tirato in ballo il paragone con Carol Danvers, alias Captain Marvel. Fa di nuovo capolino l'accento sokoviano di Wanda, lasciando intendere che possa essere la sua personalità "malvagia", contro quella buona che ha un accento americano. Quanto alla vita di famiglia, proviene dai fumetti di Tom King il cane Sparky, solo che la versione cartacea era artificiale. Si precisa anche che nel Marvel Cinematic Universe Wanda non è ancora nota come Scarlet Witch, ed è nata nel 1989, lo stesso anno della sua interprete.

X-Men: Apocalisse - Evan Peters in una scena del film
X-Men: Apocalisse - Evan Peters in una scena del film

Qui, inoltre, c'è il primo collegamento esplicito con l'universo cinematografico che la 20th Century Fox aveva fatto a partire dai fumetti Marvel, con l'apparizione, nella scena finale, di Evan Peters, interprete di Quicksilver nei film degli X-Men. Un'allucinazione per mano di terzi, o un viaggio interdimensionale? In ogni caso, non poteva essere tirato in ballo l'altro Quicksilver, quello interpretato da Aaron Taylor-Johnson, perché l'episodio chiarisce quanto già spiegato in una scena tagliata di Endgame: le resurrezioni non sono contemplate nel MCU, neanche con le Gemme dell'Infinito (ragion per cui personaggi tornati in vita come Loki e Gamora in realtà provengono dal passato o da linee temporali alternative). C'è anche un omaggio, sicuramente voluto, al primo film degli X-Men, quando Wanda punta tutte le armi contro il direttore Haywood, esattamente come fece ai tempi Magneto con la polizia.

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Episodio 6

Un'immagine di Aaron Johnson dal film Kick-Ass
Un'immagine di Aaron Johnson dal film Kick-Ass

Il sesto episodio è quello che punta sui rimandi più buffi, regalandoci, in occasione di Halloween, i costumi tradizionali di Wanda, Visione e Quicksilver visti nei fumetti (nel caso di Pietro c'è anche il buffo taglio di capelli che lui è solito sfoggiare nell'universo cartaceo). Per l'indumento di Wanda c'è anche la spiegazione filologica che si tratterebbe di ciò che indossano le chiromanti sokoviane, possibile allusione alla figura di Natalya Maximoff, madre biologica del personaggio nei fumetti più recenti (e prima persona a usare l'appellativo Scarlet Witch). Fumettisticamente corretti anche i costumi dei gemelli, che cominciano a esibire i propri poteri (nel mondo cartaceo si fanno chiamare Speed e Wiccan). C'è un ulteriore rimando al rapporto tra i due Quicksilver tramite un'allusione verbale a Kick-Ass, film in cui Evan Peters recita al fianco di Aaron Taylor-Johnson. Pone invece le basi per il futuro il discorso sull'alterazione della fisiologia di Monica Rambeau dopo essere stata a Westview, in vista di uno dei prossimi film in cui dovrebbe essere dotata di superpoteri. Più sottilmente cupo il riferimento ai gemelli come "creature del demonio", che Visione dice come battuta ma ha implicazioni sinistre: nei fumetti Billy e Tommy sono infatti composti da frammenti dell'essenza di Mephisto, la cui presenza è suggerita anche da un omaggio visivo alla maschera di Spider-Man con elementi demoniaci (riferimento alla storyline One More Day, in cui Peter Parker scende letteralmente a patti col diavolo per salvare Zia May).

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Episodio 7

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WandaVision: Kathryn Hahn in una scena

Il settimo episodio conferma quello che molti sospettavano sin dall'inizio: Agnes, la vicina di casa di Wanda, è in realtà Agatha Harkness, altra nota strega della Marvel. Nei fumetti le due sono state per lo più alleate (fu Agatha a insegnare a Wanda come sfruttare pienamente i suoi poteri), anche se il loro rapporto si è talvolta incrinato, in parte per via degli eventi legati ai figli di Wanda e Visione (Agatha alterò la memoria della sua allieva per rimuovere ogni ricordo di Billy e Tommy). In questa sede le sue intenzioni sembrano poco nobili, come conferma anche la sigla che recita "È stata Agatha", attribuendole la responsabilità di alcune delle anomalie di Westview. Assistiamo inoltre a quella che dovrebbe essere almeno la prima fase della trasformazione di Monica Rambeau in supereroina, con i ricordi delle sue esperienze da bambina che la accompagnano in forma sonora mentre attraversa la barriera che separa il mondo di Wanda dal nostro.

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Episodio 8

Captain America: The Winter Soldier: Aaron Taylor-Johnson ed Elizabeth Olsen nella scena mid-credits
Captain America: The Winter Soldier: Aaron Taylor-Johnson ed Elizabeth Olsen nella scena mid-credits

L'ottavo episodio inizia con il processo per stregoneria di Agatha Harkness a Salem nel 1693, riferimento alla vera persecuzione che ebbe luogo in quel periodo, solo che in questo caso sono le altre streghe a voler giustiziare Agatha in quanto adepta della magia nera. Nei fumetti fu invece lei a mandare apposta al rogo alcune delle sue seguaci, ai fini di rimuovere gli elementi più deboli. L'episodio conferma anche che Wanda Maximoff era già dotata di poteri magici sin dall'infanzia, ed è il motivo per cui è sopravvissuta agli esperimenti del barone Strucker, poiché la Gemma della Mente ha semplicemente amplificato ciò che già c'era. Un'amplificazione che, a detta di Agatha, ha reso Wanda una temibile minaccia, poiché la sua capacità di alterare la realtà (e creare dal nulla una copia di Visione) corrisponde all'identikit della fantomatica Scarlet Witch, un'entità temuta dalle altre streghe (nei fumetti è invece il nomignolo da supereroina di Wanda). Infine, il mid-credits mostra il vero Visione risorto, di colore bianco e presumibilmente controllato da Hayward. Un rimando a una storyline cartacea in cui il personaggio fu fatto a pezzi e poi rimesso insieme, con il look monocromatico dovuto a una provvisoria assenza di sentimenti umani.

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