Se un giorno vi venisse in mente di chiedere a qualunque fan di Cameron Diaz qual è il primo ricordo cinematografico della bionda attrice di San Diego probabilmente vi risponderebbe la sensuale Tina Carlyle che seduce Stanley Ipkiss (Jim Carrey) in The Mask - Da zero a mito. Oppure la ventenne Kimmy Wallace che fa impazzire di gelosia Julia Roberts ne Il matrimonio del mio migliore amico. Una risposta alternativa e ugualmente gettonata potrebbe riguardare una romantic comedy demenziale, Tutti pazzi per Mary, firmata da una coppia di fratelli registi che si affacciarono quattro anni prima sul grande schermo: Bobby e Peter Farrelly. I fratelli Farrelly proposero sin dall'esordio un campionario del loro stile grezzo e irriverente con Scemo & più scemo; una carrellata di gag assurde con protagonisti Lloyd e Harry, due personaggi stupidi e inetti, interpretati da Jim Carrey e Jeff Daniels.
Le caratteristiche di Lloyd e Harry sono peculiari di una tipologia di personaggio che nella filmografia dei fratelli Farrelly ricorre in maniera preponderante, tra alti e bassi, e che formerà nel tempo un tratto distintivo particolarmente riconoscibile di molti dei loro film. Nel 1998 i Farrelly tornarono dietro la macchina da presa per lavorare a Tutti pazzi per Mary, che li rese famosi in tutto il mondo, un gioco al massacro che coinvolge un gruppo di uomini letteralmente impazziti per la bella Mary Jensen (Cameron Diaz). Ironia greve e battute di bassa lega caratterizzano il film, che giocando con gli stereotipi esagera ma diverte, prende a pugni la raffinatezza e volontariamente lascia che lo spettatore venga trascinato in un vortice di scorrettezze e opportunismi che sembrano proseguire all'infinito. Un sadico puzzle costruito dai due registi che alla lunga perde in crudeltà ma non in spasso e risate.
Il 16 ottobre ricorre il ventesimo anniversario dall'uscita del film nelle sale italiane e per l'occasione abbiamo scelto dieci elementi che contribuiscono a rendere Tutti pazzi per Mary una delle commedie cult anni '90, un caposaldo della comicità demenziale.
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Ma qualcosa la sua Mary, che dir non so
1. L'incidente con la zip, piano non premeditato
Ben Stiller interpreta Ted, il protagonista maschile. Invaghitosi di Mary sin dai tempi della scuola ma lontano anni luce dall'essere un adolescente spavaldo e affascinante, Ted riesce ad attirare le sue attenzioni quando difende il fratello della ragazza, Warren, molestato da un bullo. Recatosi a casa di Mary per accompagnarla al ballo, il ragazzo chiede di usare il bagno e rimane vittima di un imbarazzante incidente: i suoi genitali rimangono incastrati nella zip dei pantaloni, generando una situazione grottesca, che richiama l'attenzione dei genitori di Mary e di altri vicini e passanti che proprio in quel momento gironzolano paradossalmente dalle parti della finestra del bagno. Un epilogo tragicomico che annulla in maniera beffarda e umiliante la serata più importante nell'adolescenza di Ted, che per molti anni non rivedrà più Mary. Pare che l'episodio venne inserito nella sceneggiatura perché accadde veramente ai genitori dei fratelli Farrelly, che durante una festa in casa dovettero soccorrere un ragazzo per questo motivo.
2. I musicisti di strada, son tutti pazzi per Mary
In mezzo alle vicende dei protagonisti fanno capolino ogni tanto due musicisti di strada, un chitarrista e un batterista che narrando le vicende dei personaggi a suon di canzoni, li accompagnano nelle loro sventure. Una caratteristica particolare riguarda la musica che vediamo suonare agli artisti in video, completamente differente da quella che lo spettatore sta ascoltando in quel preciso istante. Una scelta bizzarra voluta espressamente dai fratelli Farrelly. Jonathan Richman, con le sue strofe apre e chiude idealmente il sipario su questa rincorsa di Ted all'amore di Mary.
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3. Il ruolo di Warren
La persona a cui Mary è maggiormente legata e che costituisce un perno fondamentale anche nella vita sentimentale della ragazza è il fratello disabile Warren (W. Earl Brown). All'inizio Ted riesce a far colpo su Mary proprio difendendo Warren dalle angherie di un altro studente. Nel corso del film tuttavia lo stesso Ted incappa in alcuni inconsapevoli errori comportamentali nei confronti del ragazzo. Il rapporto del fidanzato di turno con Warren è un elemento imprescindibile per poter entrare nelle grazie di Mary Jensen e proprio per questo motivo le sequenze con Warren si rivelano alcuni degli snodi più esilaranti del film.
4. Tutti i pazzi di Mary
Nel tortuoso percorso per raggiungere il cuore di Mary, Ted è costretto a fare i conti con spasimanti imbroglioni e subdoli quanto grotteschi e volgari nei loro tentativi d'ingraziarsi la giovane. La lista di folli pretendenti comprende un fantomatico architetto invalido, Tucker (Lee Evans), che si finge amico della donna e prova subito una forte gelosia per Ted, un ex fidanzato ossessionato dalla ragazza soprannominato 'Woogie' (Chris Elliott) e un viscido investigatore privato, Pat Healy (Matt Dillon). Nonostante sia l'unico del 'pazzi di Mary' a nutrire nel profondo un sentimento sano nei confronti della ragazza, Ted viene trascinato nelle assurde dinamiche degli altri spasimanti.
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5. Attenti ai dettagli dei Farrelly
Gli ingredienti principali che hanno saputo distinguere Tutti pazzi per Mary dalle altre commedie demenziali che hanno invaso il mercato negli anni successivi fanno capo soprattutto alle scelte azzeccate dai fratelli Farrelly. I due registi hanno vinto la loro partita già in fase di casting, scegliendo degli interpreti perfetti anche per quanto riguarda i comprimari. Ognuno di loro ha saputo amalgamarsi bene con la scrittura feroce e aggressiva dei due cineasti. Il risultato è un'esplosione di risate che si ricorda in poche commedie demenziali di quegli anni. Matt Dillon in particolare rappresenta il valore aggiunto di un film che rispetto ad altre pellicole di questo tipo riesce a fare un salto di qualità grazie all'attenzione per i dettagli dei due creatori.
6. Il cane Puffy
Uno dei simboli di Tutti pazzi per Mary, protagonista principale di svariate locandine alternative del film dei Farrelly, è Puffy, classico esempio del cane morbosamente legato alla propria padrona, la vecchia signora Magda (Lin Shaye), coinquilina di Mary, e ostinatamente agguerrito nei confronti delle persone che non conosce e che reputa ostili. Fra queste purtroppo rientra anche Ted. Nel corso di un appuntamento con Mary, l'uomo e il battagliero cagnolino avranno un incontro ravvicinato che metterà a rischio la vita del povero innocente Puffy. Ted riuscirà a cavarsela alla grande, Puffy ne uscirà del tutto ingessato.
7. Matt Dillon
Tutti pazzi per Mary ha contribuito a lanciare la carriera di Cameron Diaz e Ben Stiller ma l'interprete che sorprese maggiormente critica e pubblico è soprattutto Matt Dillon. Rispetto ai colleghi, all'epoca Dillon era già una star affermata, reduce da un periodo piuttosto florido diviso fra gli anni '80 e gli anni '90. Idolo degli adolescenti grazie a film come I ragazzi della 56a strada e Rusty il selvaggio, Matt Dillon era conosciuto soprattutto per le sue performance drammatiche. Ecco perché l'interpretazione dell'infido e tragicomico Pat Healy, l'investigatore privato ingaggiato da Ted per ritrovare Mary, stupisce gli addetti ai lavori e lo rende uno dei personaggi più odiosi e al contempo apprezzati del film dei Farrelly.
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8. Gel tra i capelli!
Probabilmente la scena più ricordata di Tutti pazzi per Mary coinvolge i due protagonisti, pronti per un nuovo appuntamento dopo essersi ritrovati a distanza d'anni. Ansioso per la serata da trascorrere insieme a Mary, Ted riceve dei particolari consigli dal suo amico Dom; prima di uscire con una ragazza la regola prevede la masturbazione, per poter passare delle ore in compagnia della donna senza avere pensieri sessuali. Ted decide di accettare il consiglio dell'amico ma le cose, prevedibilmente, non vanno nel verso giusto. Mary bussa alla porta proprio alcuni attimi dopo il momento in cui Ted è impegnato a mettere in pratica il consiglio dell'amico. L'epilogo è esilarante quanto disgustoso: l'ingenua Mary passerà la serata con un ciuffo bizzarro creato da un gel decisamente particolare...
9. Cameron Diaz
L'assoluta protagonista è lei. L'intera narrazione gira intorno al personaggio di Mary Jensen e alla sua interprete, una straripante Cameron Diaz, che sembra indossare i panni dell'esuberante Mary da sempre. Bella, intelligente, amante dello sport e della birra, Mary è lo stereotipo del sogno femminile ideale dell'americano medio. E sono in molti a strapparsi le vesti per cercare di ottenere le sue attenzioni. Cameron Diaz ha la giusta aggressività, il fascino e il carisma per dare sostanza al personaggio chiave del film, intorno a cui ruota tutta la trama. Difficile immaginare un'altra interprete nel ruolo. Ruolo che consacrò definitivamente la Diaz, che divenne una delle attrici più ricercate nel panorama hollywoodiano.
10. Erano realmente tutti pazzi?
Gli sceneggiatori del film, Ed Decter e John J. Strauss, presero ispirazione per il soggetto da un reale fatto di cronaca che coinvolgeva un uomo, desideroso di ritrovare una compagna di scuola del liceo. Per riuscire nell'impresa ingaggiò un investigatore privato. La domanda che si posero i due sceneggiatori è molto semplice: cosa succederebbe se l'investigatore privato mentisse e dicesse di non averla trovata semplicemente perché colpito dalla bellezza della ragazza? Una domanda che portò i due sceneggiatori a concepire e scrivere una delle commedie sentimentali e demenziali più amate degli ultimi vent'anni, ricca di cameo di lusso (da Richard Jenkins al quarterback dei Green Bay Packers, Brett Favre, e il comico canadese Harland Williams) e di sequenze diventate cult nel corso degli anni. "Nessuno di loro ti ama veramente. Si sono fissati con te per come li fai sentire tu riguardo a sé stessi. Ma questo, questo non è vero amore" ammette Ted guardando Mary. Forse Ted ha ragione. Forse siamo solo tutti pazzi per Mary.