Un rischio incredibile e allo stesso tempo una prospettiva affascinante. Timori e curiosità che si contagiano a vicenda. L'idea di trasformare il cult videoludico The Last of Us in una serie tv lascia uno strano retrogusto in bocca. Quasi agrodolce. Chi ha amato il lungo e faticoso cammino di Joel ed Ellie sa che si è creato un legame unico tra il videogiocatore e quei due personaggi straordinari, così credibili nelle loro straordinarie imperfezioni. Sfumature caratteriali enfatizzate ancora di più dal bellissimo The Last of Us - Parte II, sequel che allarga gli orizzonti della saga e ci fa scavare senza pietà nei tormenti e nei dolori di un mondo post-apocolattico alla ricerca di un barlume di umanità.
Insomma, i videogiochi di The Last of Us hanno creato due precedenti scomodi da toccare ancora, ma con un potenziale narrativo troppo ghiotto per essere ignorato. Per cui è inevitabile che l'annuncio della serie tv di The Last of Us abbia aperto voragini piene di possibilità, timori, teorie e punti interrogativi. La serie sarà all'altezza di un videogame tanto amato? Cosa potrà aggiungere a quanto già detto? Cerchiamo di fare ordine in mezzo a tanti dubbi e a tante attese, raccontandovi tutto quello che sappiamo sulla serie di The Last of Us. Senza dubbio tra le poche cose liete di questo assurdo 2020.
Perché The Last of Us è più di un videogioco, ma una storia che ci ha contagiato il cuore
1. Autori
Il primo, profondissimo, sospiro di sollievo arriva dalle mani che si prenderanno cura della serie tv di The Last of Us. Lo show infatti sarà targato HBO, brand televisivo che ha sempre fatto rima con qualità, maturità e nessuna paura di rischiare. Da I Soprano a The Wire, passando ai recenti successi di Game of Thorones, True Detective e Watchmen, la HBO ha sempre trattato con estrema cura i suoi prodotti televisivi e siamo certi che lo farà anche con The Last of us, trattando questa proprietà intellettuale con la cura e il tatto necessari. A rassicurarci c'è un altro aspetto. Naughty Dog sarà coinvolta direttamente nel progetto, perché la serie sarà co-sceneggiata dallo stesso Neil Druckmann, autore e anima dei videogiochi di The Last of Us in cui ha sempre dimostrato un approccio narrativo molto vicino alla serialità (pensiamo al primo gioco diviso in stagioni). Al suo fianco ci sarà Craig Mazin, il cui sopraffino lavoro di scrittura si è fatto apprezzare con la recente mini-serie Chernobyl, sempre targata HBO. La regia del primo episodio, invece, sarà affidata al regista Johan Renck (che nel curriculum vanta episodi di Breaking Bad, Vikings e Chernobyl). Il trio è sembrato subito affiatato e consapevole che restituire le stesse sensazioni del gioco sarà difficile ma non impossibile. Lo stesso Renck ha dichiarato: "Non sarà come adattare un libro. I fan di The Last of Us Sanno esattamente che aspetto ha Joel, come parla, come si muove, e molti altri dettagli. Per questo ne stiamo parlando. Sono in corso delle conversazioni settimanali tra me, Craig e Neil Druckmann sui vari approcci e su come affrontare questo elemento. Su come affrontare il fatto che un personaggio di un videogame, ma al tempo stesso è molto diverso rispetto ad avere a che fare con una persona reale. Dovremmo affrontare il fatto che il pubblico avrà idee preconcette".
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2. Colonna Sonora
Se The Last of Us è capace ogni volta di trasportarci tra i detriti di un mondo malinconico è soprattutto grazie alla sua eccezionale e sopraffina colonna sonora. Strumenti a corda dai tempi dilatati e dalle note evocative rievocano nel giocatore un profondo senso di desolazione, senza rinunciare a momenti di romantica meraviglia. Il merito è tutto del tocco magico di Gustavo Santaolalla, compositore argentino vincitore di due Premi Oscar consecutivi per le colonne sonore di I segreti di I segreti di Brokeback Mountain e Babel. Immaginare The Last of us senza le sue musiche sarebbe un tradimento imperdonabile, ed è per questo che HBO lo ha ovviamente confermato come compositore della serie tv. Ci aspettiamo le stesse atmosfere rarefatte, magari qualche brano ripreso dal gioco, assieme a sonorità delicate e potenti come gli strumenti del grande Santaolalla ci hanno abituato a sentire sottopelle.
3. Uscita e piattaforma
La curiosità freme così tanto da portarci verso una sola domanda: quando vedremo la serie di The Last of Us. Lo show è attualmente in fase di pre-produzione, e i lavori entreranno nel vivo nelle prossime settimane. Lo stesso Druckmann ha più volte dichiarato che si sarebbe buttato a capofitto sulla serie soltanto dopo il lancio di The Last of Us - Parte II, ormai avvenuto quasi un mese fa. Emergenza sanitaria permettendo, immaginando l'inizio delle riprese tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021, secondo noi non vedremo il primo episodio prima della fine del 2021 o dell'inizio del 2022. Essendo una serie HBO, qualora gli accordi rimanessero quelli attualmente in corso, vedremo la serie su Sky Atlantic e Now TV. Per cui sono da escludere altre piattaforme come Netflix e Amazon Prime Video.
4. Storia e formato
Quando nel 2014 fu annunciato il film di The Last of Us, prodotto da Sam Raimi, una parte di noi non era affatto convinta del progetto. Perché? Perché The Last of Us ha dei tempi e dei ritmi narrativi troppo dilatati per essere condensati in un film. Trasformare un viaggio lungo quasi 15 ore in un lungometraggio di 120 minuti sarebbe stato un sacrificio troppo grande. Insomma, per noi il formato seriale è quello che più si presta a rendere omaggio al rapporto in divenire tra Joel ed Ellie. Una relazione umana piena di conflitti, silenzi, giorni in viaggio e notti insonni, tempo passato assieme a due splendidi personaggi. Una complicità che soltanto una serie tv potrebbe restituire al meglio. La serie di The Last of Us, però, non sarà una riproposizione fedele di quanto narrato nel primo gioco. Sicuramente ci saranno tantissimi punti di contatto, ma è da escludere un banale effetto "copia e incolla". Al centro della storia ci saranno sempre Joel ed Ellie (e non potrebbe essere altrimenti), ma lo show (a detta di Druckmann) permetterà di approfondire molti altri aspetti di questi personaggi e di concentrarci su nuove sfumature particolarmente drammatiche. Quindi è molto probabile che potremmo sbirciare nel passato dei due protagonisti, magari spiando dentro flashback dedicati a Joel e a sua figlia Sarah, così come di affacciarci nel vissuto di Ellie, già sfiorato nell'espansione Left Behind e nel fumetto Sogno Americano.
E c'è un altro aspetto importante da considerare. Un indizio da non sottovalutare affatto. La serie è stata annunciata soltanto dopo aver chiuso la lavorazione di The Last of Us - Parte II, il che significa che la serie terrà conto di entrambi i giochi, magari mischiandoli a livello narrativo. Così, considerando i clamorosi cambi di prospettiva messi in scena nel sequel videoludico, non saremmo affatto sorpresi se la serie si soffermasse anche su altre comunità di sopravvissuti e su personaggi diversi da Joel ed Ellie. Anzi, il ribaltamento del punto di vista potrebbe essere proprio un punto forte dello show, un suo tema basilare. Per questo non ci aspettiamo una mini-serie di pochi episodi, ma uno sviluppo in almeno due o tre stagioni di circa 8 o 10 episodi l'una.
5. Il cast
E adesso arriviamo a uno dei punti più delicati della serie tv: il casting. Prima di tutto ci teniamo a ribadire una cosa: pensiamo che l'ottimo lavoro svolto da Troy Baker e Ashley Johnson nei videogiochi, capaci di dare anima e corpo a Joel ed Ellie con traposto e una partecipazione fuori scala, debba essere ripagato dallo show. Ovviamente è impossibile che siano loro a impersonare i protagonisti, ma è lecito aspettarsi almeno un cameo da parte loro. Per la parte di Joel i fan urlano a gran voce un solo nome: Hugh Jackman. E questo sarebbe un sogno realizzato per tanti appassionati, noi compresi, perché Jackman sarebbe assolutamente perfetto per la parte, soprattutto dopo averlo visto in Prisoners e in Logan. Però, è davvero improbabile che possa essere della partita. Molte più chance per Nikolaj Coster-Waldau, che per HBO è già stato il mitico Jaime Lannister, anche lui molto credibile e calzante per il ruolo.
Dopo aver dichiarato molto sinceramente che senza interattività The Last of Us perderà qualcosa nella trasposizione dal videogioco al piccolo schermo, lo stesso Troy Baker si è sbilanciato confessando il suo Joel ideale, ovvero Josh Brolin. Per quanto riguarda Ellie, è da escludere l'altro nome molto inflazionato tra i fan, quella Ellen Page sì tanto simile a Ellie, ma che a 33 anni non sarebbe più adatta a interpretare un'adolescente. Esclusa Maisie Williams, che era in lizza per interpretare Ellie ai tempi del film mai girato, secondo noi i due nomi più papabili sono due. Sophie Lillis, apprezzata in It e nella serie tv I Am Not Okay With This e soprattutto Kaitlyn Dever, perfetta per la parte e grande appassionata del videogioco. L'attrice ha già espresso il suo entusiasmo per il progetto, e non va dimenticato il fatto che abbia già lavorato con Naughty Dog ai tempi di Uncharted 4.