Da The Holdovers a Breakfast Club: quando la scuola (al cinema) non è poi così male

Lezioni di vita a scuola nel nuovo film di Alexander Payne, The Holdovers, erede di una lunga tradizione di pellicole d'ambientazione scolastica tra cui classici quali L'attimo fuggente o the Breakfast Club.

Da The Holdovers a Breakfast Club: quando la scuola (al cinema) non è poi così male

Una scuola privata per figli di famiglie benestanti (boarding school, formula più elegante per definire il nostro collegio), un manipolo di studenti brillanti, ma ribelli, un insegnante eccentrico e solitario dedito anima e corpo ai suoi allievi. Cosa vi ricorda? Con The Holdovers - Lezioni di vita, Alexander Payne attinge al sottogenere del coming of age scolastico realizzando un'opera appagante sotto ogni punto di vista. Un ritratto umanista dominato da un grandissimo Paul Giamatti (ma altrettanto indimenticabili sono l'Angus Tully fragile e sfrontato di Dominic Sessa e la cuoca ironica e dolente di Da'Vine Joy Randolph) che è anche uno spaccato storico e sociale.

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The Holdovers - Lezioni Di Vita: Paul Giamatti e Dominic Sessa in una scena "glaciale"

Alexander Payne ambienta, infatti, la sua storia in una scuola del Massachusetts durante le festività natalizie a cavallo tra il 1969 e il 1970, in piena Guerra del Vietnam. Gli echi del conflitto risuonerebbero lontani nell'ovattato ambiente ovattato, dove il problema principale sembra essere la scelta tra il trascorrere le vacanze scolastiche in montagna a sciare o in una rinomata località balneare, se non fosse per l'ingombrante presenza di Mary Lamb (Da'Vine Joy Randolph), il cui unico figlio, diplomato nella stessa scuola in cui la madre lavora come cuoca, è morto in Vietnam. I problemi dei ricchi e quelli dei poveri si intrecciano in una pellicola che lavora di cesello per raccontare storie di sconfitti, di perdita, di depressione, di solitudine senza mai rinunciare a quel calore di sottofondo che rende The Holdovers morbido e avvolgente come una vecchia coperta.

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The Holdovers - Lezioni di vita: una foto del film

L'espediente di impedire ad Angus Tully di lasciare la scuola per le vacanze natalizie, costringendolo di fatto a passare le feste lontano dagli affetti, insieme allo sgradevole professor Paul Hunham (Giamatti), apre tutta una serie di possibilità narrative che Alexander Payne sfrutta nel migliore dei modi per dipingere ritratti di un'umanità varia alle prese con le difficoltà dell'esistenza. Al tempo stesso pone un ulteriore tassello nel genere "scolastico", spaziando tra buddy movie e road movie, il tutto avviluppato in una malinconia di fondo, come suggerisce la nostra recensione di The Holdovers. Payne realizza un'opera personale sfruttando al meglio la sceneggiatura di David Hemingson, ma al tempo stesso raccoglie la lezione del passato omaggiando i predecessori con rimandi più o meno riconoscibili che meritano un'esplorazione.

Insegnare a studiare, insegnare a vivere, da L'attimo fuggente a School of Rock

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Una sequenza del film

Paul Giamatti come Robin Williams? Non proprio. Se il paragone tra Paul Hunham e il John Keating de L'attimo fuggente è inevitabile, il contesto storico in cui i personaggi sono calati e le loro personalità sono radicalmente diversi. Entrambi dediti alla missione dell'insegnamento anima e corpo, Hunham e Keating hanno un approccio quasi opposto al rapporto con gli studenti. Ancora, se il docente di Paul Giamatti ama farsi "odiare" dai suoi allievi, provocandoli apertamente coi suoi modi bruschi, Keating è un campione di empatia ed entusiasmo. Le sue lezioni esaltano la classe creando un immediato legame che suscita passione e curiosità nei confronti della sua materia, letteratura e poesia. D'altronde, pur condividendo la stessa ambientazione (due scuole private del Nord-Est), la pellicola diretta da Peter Weir si colloca un decennio prima di quella di Payne, prima della morte di JFK e della perdita dell'innocenza da parte della nazione americana. Tutto è ancora possibile... o quasi.

Nel 2003 Mike Newell prova a proporre la sua versione femminile de L'attimo fuggente con Mona Lisa Smile, scommettendo sul talento di Julia Roberts. È lei a tenere le redini di una pellicola tutt'altro che indimenticabile, che mutua gli ingredienti chiave del successo di Peter Weir declinandoli al femminile. Siamo ancora nel Massachusetts, ma l'epoca stavolta è il 1953, in piena Guerra Fredda. Il personaggio della Roberts è il corpo estraneo - un'insegnante nubile di storia dell'arte - in un collegio che prepara le ragazze, anche le più brillanti, alla vita matrimoniale. La docente Roberts accenderà la scintilla della ribellione in un supercast che comprende Maggie Gyllenhaal, Julia Stiles, Ginnifer Goodwin e Kisten Dunst.

Jack Black in una scena di School of Rock
Jack Black in una scena di School of Rock

Avvicinandoci al presente, i problemi di studenti e docenti si fanno ancora più ingarbugliati. Nel brillante Wonder Boys di Curtis Hanson, tratto dal romanzo di Michael Chabon. Qui Michael Douglas è un docente di scrittura creativa, e romanziere in crisi, che affoga nell'alcool, nella droga e nel sesso le frustrazioni per non riuscire a finire il suo romanzo. Personaggio dall'esistenza sgangherata, Grady Tripp è quanto di più lontano ci sia da un modello da seguire (come Paul Hunham, per altro), ma i tempi sono cambiati e i suoi studenti sono altrettanto cinici e difettosi da rendere il confronto avvincente. Abbandoniamo i giovani adulti per cambiare fascia d'età con School of Rock, scatenata commedia capitanata da Jack Black. Toni più surreali e apertamente comici per raccontare l'esperienza di Dewey Finn, anarchico musicista rock che si finge supplente di una scuola elementare per sbarcare il lunario. Dewey sfrutterà il talento musicale dei suoi studenti, iniziandoli al rock e costruendo un castello di bugie per farli partecipare a un concorso per band. Imperfetto come molti insegnanti del grande schermo, ha però il dono di coinvolgere ed entusiasmare i suoi piccoli allievi. Se il suo personaggio è diventato di culto è soprattutto grazie alla lucida follia di Jack Black.

Back to School: film e serie che ci ricordano il ritorno a scuola

Bloccati tra i banchi di scuola

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Breakfast Club: una scena del film

In The Holdovers, uno sparuto gruppo di studenti è costretto a trascorrere il Natale a scuola per via dell'indisponibilità delle famiglie ad accoglierli a casa. Ma l'idea di raccontare le storie di un gruppo di studenti problematici bloccati a scuola in punizione era venuta per primo a John Hughes che l'aveva declinata brillantemente nel suo cult Breakfast Club. La bella, il bullo, il secchione, il campione e 'la strana' si ritrovano costretti dal preside a trascorrere un intero sabato chiusa nella biblioteca della scuola per via di una serie di misteriose malefatte che emergeranno nel corso del film. Pellicola simbolo che mette in scena la difficoltà degli adolescenti americani di crescere in una società in cui tutti vengono etichettati e incasellati dagli adulti in categorie predefinite da cui è difficile svincolarsi, il film celebra però l'amicizia e la solidarietà. Alla fine i ragazzi sono molto più simili di quanto credano.

Una pazza giornata di vacanza: Matthew Broderick, Mia Sara ed Alan Ruck in una scena
Una pazza giornata di vacanza: Matthew Broderick, Mia Sara ed Alan Ruck in una scena

Il successo di Breakfast Club (1985) lo rende rapidamente un cult generazionale, ma se molti vi si ispirano più o meno velatamente occorre aspettare il 2022 per avere il primo remake vero e proprio. The Class, diretto da Nicholas Celozzi, è un film dimenticabilissimo, ma vanta la presenza di uno dei membri del cast originale, il "secchione" Anthony Michael Hall, stavolta nei panni del docente. Tuttavia, nel 1986 lo stesso John Hughes aveva rovesciato il paradigma nello scatenato Una pazza giornata di vacanza, commedia ipercinetica che segue la giornata di Ferris Bueller (Matthew Broderick), vulcanico studente che si finge malato per marinare la scuola e scorrazzare su e giù per Chicago a bordo di una Ferrari "presa in prestito" dal padre del suo migliore amico. Per tutto il film Ferris rompe la quarta parete, rivolgendosi direttamente al pubblico per coinvolgerlo nelle sue marachelle.

The Holdovers: il capolavoro di Alexander Payne, fra tenerezza e anticonformismo

Giovani ribelli crescono

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La rivincita delle sfigate: Beanie Feldstein e Kaitlyn Dever nel film

La felicità non sta di casa tra i ricchi studenti delle boarding school americane che, da L'attimo fuggente a The Holdovers, si trovano a combattere depressione, isolamento e a fronteggiare contrasti coi genitori. Della ribellione contro l'autorità per imporre la propria identità parla il deflagrante Se... (1968), dramma satirico inglese di Lindsay Anderson che vede protagonista Malcolm McDowell pre-Arancia meccanica. Il suo personaggio e altri due compagni decidono di ribellarsi ai soprusi subiti imbracciando le armi e scatenando la violenza contro compagni e insegnanti. Nonostante la Palma d'Oro vinta a Cannes, il film ha dovuto lottare contro la censura per violenza e nudità. Nel 2019 anche Oliva Wilde ha infranto qualche tabù col suo esordio alla regia La rivincita delle sfigate. Due secchione decidono di recuperare il tempo perduto partecipando a una festa prima del diploma. L'impresa si rivelerà più ardua del previsto in una nottata indimenticabile tra party, droghe, sesso e rivelazioni. Nel film, Olivia Wilde gioca intelligentemente con gli stereotipi rovesciandoli per mostrare che la realtà è ben più fluida e complessa del previsto e non esistono solo buoni o cattivi.

La vita è un sogno: un'immagine di Ben Affleck
La vita è un sogno: un'immagine di Ben Affleck

La malinconia per la fine della giovinezza e il tempo che passa vengono celebrati da Richard Linklater in una delle sue prime regie, La vita è un sogno. Nel film si racconta l'ultimo giorno di scuola di un liceo di Austin, Texas, nel 1976. Due matricole sottoposte ai tradizionali riti d'iniziazione finiscono sotto l'ala protettrice di due veterani che li sottraggono alle umiliazioni. Girato nella massima libertà attingendo all'esperienza autobiografica del regista, la pellicola racconta sogni, paure, dubbi ed errori adolescenziali dando ampio spazio all'improvvisazione. Il merito di Linklater è quello di aver infarcito la sua opera di futuri talenti, da Ben Affleck a Milla Jovovich, da Renée Zellweger a Matthew McConaughey, che Linklater da principio non voleva perché lo riteneva "troppo bello". Costato sette milioni di dollari, lì per lì il titolo si è rivelato un flop, ma col tempo si è trasformato in un cult generazionale.

Daniel Radcliffe in una scena di Harry Potter e la pietra filosofale
Daniel Radcliffe in una scena di Harry Potter e la pietra filosofale

E a proposito di scuola, come dimenticare il coming of age per antonomasia, quello vergato da JK Rowling nella saga di Harry Potter. Il maghetto occhialuto vessato dagli zii svilupperà e imparerà a controllare i suoi straordinari poteri alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. A differenza degli altri giovani ribelli, per Harry la scuola rappresenta la vera libertà e l'emancipazione da una vita di sofferenze ed è qui che metterà a frutto le sue doti grazie ai mentori in cui si imbatterà. Ed ecco che l'ombra di John Keating e dei suoi emuli torna ad aleggiare...