The Blacklist: le confessioni della star Megan Boone

Tenere il passo di una star come James Spader è una vera Mission Impossibile, ma Megan Boone in The Blacklist accetta la sfida... e ce lo racconta.

Il ruolo della vita: per la 30enne Megan Boone l'avventura seriale di The Blacklist potrebbe rappresentare la svolta nella carriera. Merito della spy story ma soprattutto della presenza, come racconta lei, di un colosso del calibro di James Spader.
La prima stagione, anticipata al RomaFictionFest, riparte venerdì 3 gennaio alle 21 su FoxCrime (canale 115 di Sky) e per il finale promette di alzare il tiro: la posta in gioco per il suo personaggio, l'agente FBI Elizabeth Keen, sale perché coinvolge affetti del passato che si mescolano ai crimini internazionali. La spy story, insomma, entra nel vivo con Red, il latitante interpretato da James Spader, sempre più machiavellico e sfuggente.
Megan Boone ha imparato molto dal suo personaggio e infatti durante la chiacchierata telefonica appare calibrata in ogni risposta e criptica quanto basta. Supererebbe il poligrafo senza esitazioni e questo potrebbe spiegare in parte come faccia ad adattarsi all'ambiente assorbendo la luce che la circonda e riflettendola al momento giusto. Sa quando scomparire per far brillare il protagonista e quando fronteggiarlo ad armi pari con risultati di tutto rispetto.

Cosa rende speciale The Blacklist?
Credo che la serie faccia leva su un gruppo talentuoso, che crea dinamiche credibili per lo spettatore senza focalizzarsi su un personaggio solo.

Il legame tra Red e Liz ne è l'esempio più evidente...
Il senso del loro rapporto rappresenta il cuore della storia: questa relazione conflittuale che si evolve puntata dopo puntata genera moltissime domande cruciali nello spettatore e inevitabilmente si ripercuote anche sugli altri personaggi, tra cui il marito di Liz.

Liz in effetti ha grosse difficoltà a trovare una quadra tra la carriera e il matrimonio. Lo hai sperimentato sulla tua pelle?
Liz cerca un equilibrio tra un lavoro che richiede moltissimo impegno e un privato esigente. Questa lotta è qualcosa di familiare per tutte le donne in carriera, che si possono facilmente identificare con lei. D'altronde la vita sentimentale ricopre un ruolo importante, ma anche l'ambizione ha un enorme valore, non è facile scegliere né conciliarle.

Cosa ti piace maggiormente del tuo personaggio?
Anche a me è scattato il meccanismo di identificazione e quindi trovo divertente ed entusiasmante entrare nei suoi panni, accettare le sfide professionali che le si prospettano. Eppure i momenti che preferisco sono quelli in cui dimostra tutta la sua sensibilità e vive situazioni intime e private.

Che effetto fa affiancare un attore come James Spader?
James è un partner eccezionale e incredibile che richiede una fiducia totale. All'inizio mi intimidiva moltissimo, ma ora quella sensazione è passata. L'ho sfruttata per la mia performance recitativa, visto che anche Liz aveva paura di Red. Ora siamo diventati un team e ne sono felice.

Quindi Liz ha abbandonato ogni timore?
Non credo sia impavida, anzi penso abbia ancora paura. Il vero coraggio però sta nel correre il rischio, nell'affrontare questi spauracchi, come richiede ogni viaggio dell'eroe.

Ricordi la prima cosa che Spader ti ha detto quando vi siete incontrati?
Sì, mi ha detto: "Faremo grandi cose insieme". Una frase del genere da un personaggio iconico come lui mi ha subito messo a mio agio.

Qual è la tua spy story preferita, al cinema o in TV?
Sembrerà strano ma non guardo molti film o telefilm, quindi non sono una grande conoscitrice del genere. Non ho visto, ad esempio, alcuna pellicola di James Bond o del franchise di Mission Impossible.

Interpretare Liz vuol dire mantenersi in forma. Che tipo di allenamento richiede il ruolo o che genere di sport ti piace praticare?
Mi considero una persona attiva, pratico il surf, lo sci e le arti marziali. E poi mi tengo in forma sul set! È divertente fare la "kick ass girl".

Cosa stai imparando da questa esperienza?
Sono ammirata dalle persone che lavorano sodo, sul set vedo tanti talenti diversi e cerco di trarre ispirazione dal loro esempio.

Di quali artiste ammiri la carriera?
I miei punti cinematografici sono Julianne Moore, Meryl Streep, Kate Winslet, Cate Blanchett, insomma tutte quelle attrici che incarnano un'ideale di donna forte, piena di sfaccettature, capaci di cambiare pelle con i loro personaggi. Quelle, insomma, che non recitano se stesse in ogni ruolo.

C'è una passione a cui ti dedichi nel tempo libero?
Mi piace molto l'arte in tutte le sue forme, soprattutto la fotografia.

Qual è la tua filosofia di vita?
Godersi l'esistenza in ogni istante, apprezzarla fino in fondo.