È più difficile soddisfare il pubblico se ti limiti a dargli effetti speciali, ma è facile soddisfarlo se hai una buona storia.
E se il cinema di Steven Spielberg, forse più del cinema di chiunque altro fra i suoi contemporanei, è strettamente connesso all'evoluzione degli effetti speciali, non bisogna dimenticare che tuttavia è un altro l'ingrediente al cuore delle sue pellicole, dalle più famose a quelle meno note: il gusto per la narrazione, l'amore con cui il regista di Cincinnati ha messo in scena le storie più diverse, senza mai perdere di vista la prevalenza del racconto rispetto a qualunque altra possibile esigenza.
È il motivo per cui quello di Spielberg è cinema narrativo per eccellenza: a partire dai suoi primissimi progetti, e dall'esordio sul grande schermo nel 1971 con Duel (distribuito nelle sale in Europa ma realizzato come un TV movie negli Stati Uniti), questo formidabile regista ha sempre scelto di mettersi al completo servizio della storia, adattando di volta in volta il proprio stile alle esigenze del caso. E nel farlo non solo ha scritto alcune delle pagine più intense, appassionanti e addirittura struggenti del cinema hollywoodiano dell'ultimo mezzo secolo, ma ha regalato - a noi spettatori, così come ai suoi interpreti - personaggi straordinari e indimenticabili.
Mentre in Italia si prepara ad approdare la sua penultima 'fatica', Il GGG - Il Grande Gigante Gentile, trasposizione del classico per l'infanzia scritto da Roald Dahl (un progetto ambiziosissimo e dai costi esorbitanti, andato incontro a un cocente fallimento commerciale), oggi Steven Spielberg soffia su ben settanta candeline, ma per fortuna non sembra avere la minima attenzione di abbandonare la macchina da presa e ha già pronto un nuovo lavoro, il thriller di fantascienza Ready Player One, in uscita nella primavera 2018. E questo compleanno così speciale vogliamo celebrarlo proprio attraverso alcuni dei personaggi che hanno reso il cinema di Spielberg così unico e irrinunciabile...
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10. James B. Donovan, Il ponte delle spie
È uscito in Italia precisamente un anno fa (il 16 dicembre) ed è ancora fresco nella memoria del pubblico, che è rimasto affascinato da questa storia vera ambientata nella Berlino del 1961, dilaniata dalla Guerra Fredda e appena solcata da quel muro che per quasi trent'anni avrebbe diviso la città in due. Il ponte delle spie, appartenente al versante più 'serio' e drammatico del cinema spielberghiano, è uno dei suoi film più acclamati dell'ultimo decennio: e sebbene a raccogliere lodi e premi (incluso l'Oscar come miglior attore supporter) sia stata soprattutto la spia sovietica di Mark Rylance, il cuore pulsante della pellicola risiede nel personaggio di James B. Donovan, avvocato newyorkese ingaggiato dalla CIA per una missione diplomatica segreta e di estrema delicatezza. Un personaggio che ha l'eleganza rassicurante e la traboccante umanità del favorito degli attori di Spielberg, Tom Hanks.
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9. David, A.I. Intelligenza artificiale
Sviluppato a partire da un progetto incompiuto di Stanley Kubrick e uscito nelle sale nel 2001 (due anni dopo la morte di Kubrick), A.I. Intelligenza artificiale ha avuto una ricezione piuttosto disomogenea; ma al di là dei giudizi sul film in sé, questa storia fantascientifica ambientata in un futuro distopico ci ha regalato una delle 'creature' più toccanti del cinema di Spielberg. Con il volto incredibilmente espressivo dell'allora dodicenne Haley Joel Osment (il bambino prodigio de Il sesto senso), David, robot creato in laboratorio che riproduce fattezze e comportamenti di un bambino, è un moderno Pinocchio che conquista grazie al suo candore e all'umanissima sofferenza provata in seguito all'abbandono da parte dei propri genitori adottivi.
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8. John H. Miller, Salvate il soldato Ryan
Tom Hanks si guadagna un altro posto nella nostra classifica grazie a un altro personaggio onesto ed eroico a cui ha dato vita sotto la direzione di Steven Spielberg in un altro film storico: il Capitano John H. Miller, comandante di un battaglione di Ranger protagonisti dello sbarco in Normandia nel giugno del 1944. Il film, Salvate il soldato Ryan del 1998, vincitore di cinque Oscar (fra cui la seconda statuetta da regista di Spielberg), è uno dei più universalmente apprezzati nella carriera del cineasta americano, e Tom Hanks ha ottenuto la nomination come miglior attore per il ruolo di questo ufficiale integerrimo e determinato, per nulla disposto ad abbandonare il personaggio del titolo, James Ryan, un giovane soldato disperso fra le linee nemiche che dev'essere tratto in salvo.
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7. Frank Abagnale Jr, Prova a prendermi
Anche in Prova a prendermi, altro successo campione d'incassi targato Spielberg e datato 2002, troviamo Tom Hanks, stavolta nei panni del solerte agente dell'FBI Carl Hanratty; stavolta, però, a rubargli la scena e ad assicurarsi le simpatie degli spettatori è il suo comprimario, un ventisettenne Leonardo DiCaprio, nel ruolo biografico di Frank Abagnale Jr, giovanissimo truffatore trasformista a cui Hanratty darà una caccia spietata. Tratto dalle memorie del vero Abagnale Jr, Prova a prendermi segue il percorso di Frank, spiantato ragazzo newyorkese in fuga da una difficile situazione familiare, che sfrutta la propria astuzia e la capacità di improvvisazione per inventarsi identità sempre nuove; Spielberg, però, riesce a sottolineare anche gli aspetti più malinconici e contraddittori di questo singolare antieroe.
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6. Abraham Lincoln, Lincoln
È stata una delle performance più elogiate negli ultimi anni: il ritratto mimetico, sommesso ma intenso e ricco di sfumature, che il prodigioso Daniel Day-Lewis ha disegnato in Lincoln, sapiente affresco storico sulla fine della Guerra di Secessione americana, diretto da Steven Spielberg nel 2012. Subentrato all'attore inizialmente scelto per la parte, Liam Neeson, Day-Lewis riproduce sullo schermo l'ostinazione, la saggezza e le paure del Presidente degli Stati Uniti Abraham Lincoln nell'ultima parte della sua vita, durante la sua lotta politica per arrivare alla definitiva abolizione dello schiavismo in Nord America. Una prova superlativa che è valsa a Daniel Day-Lewis il premio Oscar e il Golden Globe come miglior attore.
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5. Amon Göth, Schindler's List
Da un'icona della storia americana a una figura inesorabilmente sinistra, trasformata nell'incarnazione di un sadismo feroce e disumano: Amon Göth, ufficiale austriaco delle SS durante la Seconda Guerra Mondiale e comandante del campo di concentramento polacco di Plaszów. Un autentico concentrato di crudeltà, magistralmente interpretato da un giovane Ralph Fiennes, non ancora trentenne e nella migliore prova della sua carriera, nel commovente capolavoro sull'Olocausto diretto da Steven Spielberg nel 1993, Schindler's List, ricompensato con sette premi Oscar (tra cui miglior film e regia). La prova di Ralph Fiennes, candidato all'Oscar come miglior attore supporter per questo ruolo, sprigiona un oscuro magnetismo in ogni singola scena, definendo uno dei più inquietanti villain nella storia del cinema.
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4. Celie Harris, Il colore viola
Semplicemente, uno dei più inaspettati e stupefacenti esordi sul grande schermo: è quello di una Whoopi Goldberg ventinovenne e alla sua prima prova da protagonista al cinema, dopo un'apparizione nel film sperimentale Citizen e 'scoperta' da Spielberg grazie ai suoi monologhi comici sui palcoscenici di Broadway. Nella parte di Celia Harris, ragazza afroamericana cresciuta nella Georgia rurale agli inizi del Novecento, fra violenze familiari ed episodi di razzismo, la Goldberg contribuisce in misura essenziale alla potenza de Il colore viola, adattamento datato 1985 dell'omonimo romanzo di Alice Walker. Premiata con il Golden Globe e candidata all'Oscar come miglior attrice, Whoopi Goldberg dà vita a una giovane donna malinconica ma dalla forza incrollabile in uno dei titoli più emozionanti dell'intera filmografia spielberghiana.
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3. E.T., E.T. L'extraterrestre
Si tratta di una presenza un po' sui generis, quella sul terzo gradino del podio della nostra classifica, dal momento che a impersonarla sullo schermo non è stato un attore in carne e ossa: eppure, l'elemento più noto e amato dell'immaginario del cinema di Steven Spielberg è senz'altro E.T., ovvero la deliziosa creatura aliena abbandonata per errore sul nostro pianeta e accolta in casa dal piccolo Elliot. Uscito nelle sale nel 1982, premiato con quattro Oscar e diventato all'epoca il maggior incasso di tutti i tempi, E.T. L'Extraterrestre è ancora oggi uno dei film più visti di sempre, nonché uno dei classici intramontabili legati al mondo dell'infanzia e al tema dell'amicizia. Un successo miracoloso legato soprattutto al personaggio nato grazie al talento di Carlo Rambaldi e diventato, insieme alla sua frase proverbiale "E.T. telefono casa", uno dei simboli della cultura popolare del ventesimo secolo.
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2. Indiana Jones, I predatori dell'arca perduta
Appena un anno prima del trionfo di E.T. L'extraterrestre, Steven Spielberg aveva messo a segno un altro successo fenomenale con un altro film destinato a scrivere un capitolo fondamentale nella storia del cinema d'intrattenimento: I predatori dell'arca perduta. Accolto da incassi record e ricompensato con cinque premi Oscar, I predatori dell'arca perduta ha introdotto al mondo il personaggio che, contemporaneamente con l'Han Solo di Guerre stellari, avrebbe consacrato Harrison Ford come il nuovo, incontrastato idolo del cinema d'avventura: Indiana Jones, l'intraprendente archeologo americano che, nel 1936, si imbarca nella ricerca di un sacro cimelio biblico, l'Arca dell'alleanza, scontrandosi con gli interessi dei nazisti. La fortuna di Indiana Jones è stata tale da aver spinto Spielberg e Ford a realizzare un'intera trilogia nel corso degli anni Ottanta, a cui ha fatto seguito nel 2008 Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo, in attesa addirittura di un quinto capitolo, in programma per il 2019.
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1. Oskar Schindler, Schindler's List
E ancora da Schindler's List proviene un altro personaggio che si è stampato nella nostra memoria collettiva, testimone e alfiere di un eroismo che assume ancora maggior valore se messo in riferimento con il contesto spaventosamente tragico della Shoah: Oskar Schindler, un imprenditore tedesco che, negli anni della Seconda Guerra Mondiale, salvò la vita a circa millecento ebrei assumendoli nella propria fabbrica a Cracovia, e sottraendoli così ai campi di concentramento e allo sterminio attuato dai nazisti. Questa reale vicenda, raccontata nel romanzo La lista di Schindler di Thomas Keneally, ha trovato un magnifico interprete nel film del 1993 nell'attore irlandese Liam Neeson (candidato all'Oscar per il ruolo), il quale ha conferito a Oskar Schindler il carisma e la gravitas necessari a costruire un protagonista impossibile da dimenticare all'interno di una pellicola di potenza davvero rara.