"A Natale la saga finisce", ha annunciato lo scorso aprile il primo trailer di Star Wars: L'Ascesa di Skywalker, nono e ultimo capitolo del filone principale del franchise, la cosiddetta Skywalker Saga. Un traguardo notevole dopo oltre quarant'anni di grandi emozioni e momenti indimenticabili, dal capostipite del 1977 alle più recenti produzioni realizzate dopo l'acquisizione della Lucasfilm da parte della Disney. Per l'occasione, ecco la nostra personale Top 10 delle scene migliori della saga, tra saga principale e spin-off.
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10. Il sacrificio del padre
C'è chi sospetta che gli eventi di Star Wars: L'Ascesa di Skywalker possano annacquare l'impatto del finale dell'Episodio VI, ma difficilmente qualunque retcon potrà attenuare quello che nel 1983 doveva essere l'epilogo definitivo del franchise: Anakin Skywalker che riemerge sotto la scorza meccanica di Darth Vader, rinsavendo mentre il perfido Palpatine sta per uccidere suo figlio Luke. Vader, già ferito, solleva il proprio mentore, sapendo che non sopravvivrà (dato che l'Imperatore sta scagliando energia elettrica contro il giovane Jedi), e lo condanna a una caduta senza via d'uscita (al netto di eventuali colpi di scena nell'Episodio IX). L'arco narrativo tragico di Anakin arriva alla sua inevitabile conclusione, in un momento che è al contempo spettacolare e commovente.
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9. Due contro uno
Ci sono diversi problemi in Star Wars ep. I - La minaccia fantasma, dai midi-chlorian a Jar Jar Binks, ma sulla componente action c'è poco o nulla da ridire. Merito di sequenze come quella in cui Qui-Gon Jinn e Obi-Wan Kenobi affrontano Darth Maul, apprendista Sith armato di spada laser con doppia lama. Un combattimento teso e visivamente ipnotico, accompagnato da una delle composizioni più belle di John Williams, il brano Duel of the Fates che è successivamente stato riutilizzato negli altri due prequel, al termine di Solo: A Star Wars Story e anche nell'Episodio IX. Una sequenza talmente ineccepibile che, fino alla messa in onda della terza stagione di Star Wars: le guerre dei Cloni, era possibile disprezzarla solo perché Maul usciva di scena troppo presto nel contesto di un frachise così ampio.
8. La gara di podrace
Ancora Episodio I, con una sequenza che racchiude insieme il meglio e il peggio della seconda trilogia: da un lato, il progresso tecnologico che aveva permesso a George Lucas di tornare nella galassia lontana lontana è innegabile; dall'altro, l'eccesso di tecniche digitali dà a diverse scene della trilogia un sapore abbastanza artificiale (nell'Episodio III solo la sequenza finale fu davvero girata in esterni). Un paradosso il cui apice è la gara di podrace ("sgusci" in italiano), dove Lucas torna ad omaggiare i film con cui è cresciuto - evidente il rimando a Ben Hur - e ci mostra il primo esempio del grande talento di Anakin Skywalker, destinato a diventare una delle figure-chiave della guerra tra Jedi e Sith.
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7. Addio, Luke
"Ogni parola di quello che hai detto è sbagliata. La Ribellione è rinata oggi, la guerra è appena iniziata, e io non sarò l'ultimo Jedi." Così inizia il duello finale tra Kylo Ren e Luke Skywalker, l'anziano maestro Jedi che torna in azione per chiudere i conti in sospeso con il nipote passato al Lato Oscuro. O così sembra: in realtà, quando Kylo trafigge lo zio, scopriamo che quest'ultimo era lontano dalla zona di guerra, rientrato in sintonia con una Forza dalla quale si era disconnesso anni prima per proiettare un'immagine talmente convincente da trarre in inganno colui che un tempo fu Ben Solo. Gli indizi non mancano, ma ciò non toglie al combattimento una qualità viscerale notevole, fino ad arrivare all'epilogo agrodolce: l'allucinazione saluta Kylo ("Ci vediamo, ragazzino") e Luke, stremato dallo sforzo richiesto, guarda l'orizzonte prima di diventare tutt'uno con la Forza, ponendo le basi per un ritorno come fantasma nell'Episodio IX.
6. Anakin vs. Obi-Wan
Per tenere nascosto il finale a sorpresa de L'impero colpisce ancora, sul set circolò una versione fasulla del copione dove Darth Vader svelava che l'assassino di Anakin Skywalker era Obi-Wan Kenobi. Una bugia bella e buona, ma non mancano i suoi echi nel duello conclusivo di Star Wars ep. III - La vendetta dei Sith, dove allievo e maestro si affrontano sul pianeta vulcanico Mustafar (location realizzata anche con riprese di un'eruzione dell'Etna). Un combattimento disperato tra un uomo che crede ancora nel bene e il suo discepolo ormai completamente votato al Lato Oscuro, senza apparenti speranze di redenzione. Ad oggi, è il duello più lungo del franchise e, al netto dei vari meme che ha generato, è ancora molto potente il momento in cui Obi-Wan, con la morte nel cuore, "uccide" Anakin tagliandogli tutte e due le gambe e il braccio sinistro.
5. Addio, Han?
Ci sono due momenti emotivamente devastanti nell'Episodio V: su uno di questi ritorneremo a breve, mentre l'altro è quello in cui Han Solo, catturato dall'Impero per essere consegnato a Jabba the Hutt, sta per essere congelato in una sostanza nota come carbonite. Un momento di tensione insostenibile, reso anche toccante da un semplice scambio di battute: "Ti amo", gli dice Leia Organa, al che lui risponde con il laconico e iconico "Lo so."
Una battuta epocale che rischiò di non essere nel film, dato che la sceneggiatura conteneva una risposta più lunga con la promessa che i due si sarebbero rivisti. Harrison Ford, che a differenza dei colleghi firmava per un film alla volta e non era sicuro di voler tornare per il terzo capitolo della trilogia originale, fu autorizzato a improvvisare, e il risultato è di una tenerezza disarmante nel suo stoicismo.
4. Darth Vader in azione!
Tra i grandi rimpianti del franchise, soprattutto per i fan, c'era il fatto di non aver mai visto, per lo meno in live-action, una sequenza dove Darth Vader mostrasse fino a che punto potesse essere spietato e invincibile. Poi nel 2016 è arrivato Rogue One: A Star Wars Story, il film che racconta l'antefatto di Guerre stellari, e a fare le spese dell'ira funesta di Vader è un piccolo gruppo di ribelli. Una sequenza brutale e spettacolare, che dà al lungometraggio un'aura quasi horror per qualche minuto. Da notare che tale scena fu aggiunta durante i reshoot, contraddicendo apertamente chi sosteneva che le riprese supplementari avessero lo scopo di edulcorare il film.
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3. Il doppio tramonto
È una delle immagini iconiche del franchise, associata principalmente alla figura di Luke Skywalker e/o al pianeta Tatooine: il doppio tramonto, solitamente accompagnato dal cosiddetto Tema della Forza, uno dei brani più conosciuti della Skywalker Saga. Un momento molto semplice, privo di guerre o esplosioni, ma che a suo modo riassume l'intero concetto del franchise tramite la presenza dei due soli: questi sono luoghi e personaggi in parte riconoscibili, simili a noi (Tatooine fu creata in Tunisia durante le riprese), ma siamo chiaramente in un universo molto dissimile dal nostro. Anzi, per dirla come la scritta iniziale di ogni lungometraggio del franchise, siamo in una galassia lontana lontana...
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2. "No, io sono tuo padre!"
Oggi lo sanno praticamente tutti, per osmosi culturale dovuta a un'infinità di citazioni o parodie. Nel 1980 invece era un colpo di scena eclatante: Darth Vader, il presunto assassino di Anakin Skywalker, era in realtà proprio Anakin, passato al Lato Oscuro due decenni prima dell'ascesa della Ribellione. Un momento sconvolgente, che stravolse l'intero significato della prima trilogia, notevole anche per un curioso dettaglio recitativo: James Earl Jones, incaricato di dare la voce al personaggio, ha affermato di aver pensato allora che Vader stesse mentendo. Eppure c'è una grande sincerità nella sua performance, soprattutto quando Anakin risponde alle obiezioni del figlio Luke con la frase "Search your feelings, you know it to be true."
1. "È un periodo di guerra civile..."
Stando a Lucas, senza John Williams la saga non esisterebbe. Affermazione verissima, alla quale però vogliamo aggiungere un cavillo: non esisterebbe senza Williams e l'immagine che accompagna quelle prime, indimenticabili note, ossia il riassunto di quanto accaduto prima. Il sapore epico del primo capitolo, successivamente ribattezzato Episodio IV, si sente proprio in quelle scritte iniziali, che suggeriscono un passato turbolento che noi non abbiamo visto ma di cui bastano quelle poche righe di descrizione per rendere l'idea di un universo vasto, sterminato, roso da battaglie che durano da decenni. Una tradizione mantenuta per tutti gli Episodi successivi, e che presumibilmente giungerà a termine con la fine della Skywalker Saga.